L’
accisa è un’
imposta indiretta, in quanto viene pagata sulla produzione di beni di consumo e sulla loro vendita, tenendo conto appena di parametri quantitativi e non di standard qualitativi o del valore del prodotto. Il fabbricante o il venditore sono responsabili per il versamento dell’accisa, ma possono rifarsi sui consumatori inserendo questo importo quando definiscono il prezzo finale del prodotto.
Per questo motivo viene indicata come imposta indiretta poiché, sebbene sia
a carico di produttori e venditori, viene generalmente pagata dagli acquirenti dei beni in modo analogo rispetto a quanto avviene con l’IVA. Si tratta di un meccanismo diverso rispetto ad esempio a quello dell’Irpef, un’imposta diretta in quanto colpisce direttamente la ricchezza e viene applicata e pagata a seconda del reddito delle persone fisiche.
Come funziona l’accisa?
L’accisa è un tributo applicato su
alcune categorie specifiche di prodotti, come i tabacchi, la benzina o gli alcolici, il cui scopo è migliorare le entrate statali provenienti dal gettito fiscale. Si tratta di norma di
beni di largo consumo, sui quali lo Stato stabilisce un prelievo fiscale per aumentare gli introiti delle casse pubbliche, utilizzando queste risorse per diverse attività come finanziamenti di interventi a carattere sociale.
L’accisa non viene calcolata sull’intero valore del prodotto sul quale è applicata, ma di solito
è relativa appena ad una parte del prezzo del bene secondo stabilito dalle normative di legge. È un’
imposta trasferibile in modo parziale o totale, infatti il fabbricante o il venditore può spostare una parte o l’intero importo dell’imposta da versare allo Stato sui consumatori finali che acquistano e pagano il prodotto.
Le accise possono essere
cumulate con altre imposte come l’IVA e le tasse di importazione, secondo quanto stabilito dal Testo Unito sulle Accise. Questa normativa disciplina le regole relative alle accise, in linea con le norme europee di riferimento su questa tematica, ad esempio obbligando ad emettere per alcune tipologie di prodotti con accisa un Documento di Accompagnamento Accise o DAA.
Quali sono i prodotti sottoposti ad accisa?
L’Unione Europea fissa una serie di accise minime che gli Stati membri devono applicare su alcune tipologie di prodotti, dopodiché ogni Paese è libero di prevedere altre imposte su determinati beni commercializzati o prodotti. Tra le principali categorie di
prodotti sottoposti ad accise ci sono:
- bevande alcoliche
- prodotti energetici
- elettricità
- prodotti a base di tabacco
In Italia le
tabelle con le aliquote delle accise applicate sui prodotti venduti e fabbricati sono disponibili presso il
sito web di ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il valore delle accise viene definito in modo specifico per ogni singolo prodotto, tenendo conto delle imposte nazionali e di quelle comunitarie, inoltre sono differenziate in base alla destinazione d’uso del bene.
Ad esempio, la legge prevede il pagamento di un’
accisa pari a 728,40 euro per mille litri per la benzina se utilizzata ad uso carburazione (Legge n.228 del 24/12/2012), oppure il versamento di 2,99 euro per ettolitro e per grado plato per la birra (Legge n.145 del 30/12/2018). Al contrario
non sono previste accise per il vino (D.Lgs. n.504 del 26/10/1995), oppure per le bevande fermentate diverse dalla birra e dal vino.
Le accise pesano in modo particolare sui carburanti adoperati per i veicoli, con un
impatto del 61% per il diesel e fino al 64% sulla benzina, una tassazione piuttosto elevata sostenuta interamente dai consumatori finali. Trattandosi di
tassazioni obbligatorie non esistono soluzioni, tuttavia è possibile recuperare parte dei costi risparmiando su altre spese correlate, come la
polizza RCA e le
garanzie accessorie.