Il
benchmark è un indicatore utilizzato in ambito finanziario, con il quale un gestore mostra quali sono gli
obiettivi perseguiti da uno strumento d’investimento. Si tratta di un parametro utilizzando soprattutto dai fondi comuni, con il quale si informano i sottoscrittori su quali sono i risultati che il gestore tenterà di ottenere nel corso del tempo.
Ad esempio, un benchmark può essere riferito alla prestazione del fondo in relazione a un
indice finanziario, come quello azionario FTSE MIB di Borsa Italiana. In questo modo ogni anno è possibile
valutare le performance del fondo in confronto a quelle dell’indice adottato come riferimento, per analizzare se rispetto a questo parametro ha ottenuto prestazioni migliori o peggiori.
Che cos’è il benchmark in ambito assicurativo
Sebbene si tratti di uno strumento finanziario il benchmark è utilizzato anche nel settore assicurativo. Questo indicatore di comparazione viene usato in alcune
assicurazioni del ramo vita, in particolare nelle coperture
Unit Linked. Queste polizze sono collegate a specifici fondi d’investimento, con un rendimento legato alle prestazioni del prodotto finanziario.
Si tratta di
polizze vita rivalutabili, in quanto il capitale complessivo pagato a scadenza dipende dalle performance ottenute dal fondo comune durante la durata dell’assicurazione. La scelta dei fondi richiede un’accurata analisi dei
rischi di ogni prodotto d’investimento, uno studio per il quale è importante considerare il rendimento storico in relazione al benchmark del fondo.
Questo indicatore permette di studiare i vari fondi a seconda del
rapporto rischio/rendimento, per selezionare quelli più adatti alle proprie esigenze da collegare alle
assicurazioni vita come le Unit Linked. Il vantaggio del benchmark è la sua oggettività, infatti il parametro utilizzato per certificare le prestazioni del fondo permette di
confrontarlo facilmente con altri fondi d’investimento simili.
Un benchmark è caratterizzato infatti dalla
massima trasparenza, poiché deve essere calcolato applicando regole semplici e chiare. Inoltre deve essere replicabile, ovvero deve essere possibile acquistare prodotti finanziari che offrono le stesse performance, mostrando in modo facile e diretto la strategia adottata dal gestore del fondo.
Come valutare un fondo attraverso il benchmark
Le polizze vita rivalutabili propongono in genere un
capitale garantito, con una quota della somma versata con i premi assicurativi che sarà rimborsata a prescindere dalle prestazioni finanziarie dei fondi collegati. In alcune circostanze si può ottenere anche un
rendimento minimo garantito, con una parte della rivalutazione dipendente dalla prestazione del fondo e l’altra invece svincolata e assicurata dalla compagnia.
Alcune assicurazioni del ramo vita consentono di scegliere in quali fondi investire i premi assicurativi, una decisione che permette di individuare il
profilo di rischio che si è disposti a correre per ottenere un rendimento potenziale più o meno alto. Nella valutazione dei fondi è essenziale
analizzare il benchmark, l’indicatore semestrale o trimestrale che mostra l’andamento del fondo in rapporto all’indice di riferimento scelto dal gestore.
Se ad esempio un fondo azionario ha come benchmark lo S&P 500, l’indice azionario della Borsa di New York con i titoli delle prime 500 aziende quotate per capitalizzazione di mercato, bisogna compararne le performance con questo indice. Nel caso in cui il fondo abbia
performato peggio potrebbe significare che il gestore ha assunto un approccio poco rischioso, oppure ha commesso degli errori che lo hanno portato ad ottenere un rendimento inferiore.
È importante ricordare che il benchmark del fondo potrebbe essere quello di
eguagliare l’indice di riferimento, quindi usando una gestione passiva, oppure cercare di batterlo per fare meglio attraverso una gestione attiva. Un risultato storico molto vicino al benchmark indica un rischio medio/basso, mentre una prestazione sempre o quasi
superiore al benchmark può mostrare una maggiore assunzione di rischio da parte del gestore.