La
franchigia temporale indica la
carenza della copertura assicurativa, ovvero il lasso di tempo che passa dal momento della sottoscrizione della polizza all’inizio della validità dell’assicurazione. Questa clausola viene adoperata spesso all’interno delle polizze sanitarie, coperture che offrono un indennizzo in caso di infortunio o invalidità.
Si tratta di una condizione applicata dalle compagnie assicurative per
evitare delle situazioni anomale, come l’attivazione di un’assicurazione sanitaria quando l’
assicurato è consapevole di aver bisogno di assistenza medica. La franchigia temporale
blocca la prestazione assicurativa per un periodo iniziale, il quale può essere più o meno lungo a seconda di una serie di fattori.
Che cos’è la franchigia temporale
Le
assicurazioni sanitarie sono delle coperture che consentono di integrare le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il sistema pubblico che si occupa di garantire cure mediche a tutti i cittadini residenti. Questa polizza offre delle
coperture in caso di malattia o infortunio, ad esempio rimborsando le spese sostenute per gli esami, le visite specialistiche e le terapie.
La copertura prevede un premio assicurativo in base alla valutazione di rischio, considerando lo stato di salute dell’assicurato, l’età anagrafica e lo stile di vita. Gli indennizzi avvengono nei limiti del massimale della polizza, secondo il capitale massimo assicurato, con franchigie e
scoperti che non coprono sinistri di basso importo secondo quanto stabilito nel contratto assicurativo.
Una delle
esclusioni delle polizze sanitarie è la copertura di malattie e infortuni preesistenti alla stipula della polizza, per questo motivo viene spesso inserita la franchigia temporale. Durante il
periodo di carenza non è possibile usufruire delle prestazioni della polizza, quindi anche in caso di eventi potenzialmente coperti
non scattano le coperture dell’assicurazione fino alla scadenza di questa clausola.
Quanto dura la franchigia temporale
La franchigia temporale ha una durata variabile, tuttavia in molti casi viene previsto un
periodo di carenza di 6 mesi. Per alcune circostanze possono essere applicate tempistiche più elevate, ad esempio in caso di
malattia o decesso da HIV, una condizione non coperta da queste polizze per la quale la carenza può arrivare anche
fino a 5 anni.
Oltre alle polizze sanitarie la franchigia temporale può essere inserita anche in altri tipi di coperture assicurative, come le
assicurazioni RCA e le
polizze del ramo vita. Ad esempio, un contraente potrebbe stipulare una
polizza RC Auto e aggiungere anche una garanzia furto e incendio, tuttavia il veicolo assicurato potrebbe già essere stato danneggiato prima della sottoscrizione del contratto.
In questo caso la garanzia facoltativa potrebbe prevedere un
breve periodo di carenza, oppure l’
assicuratore potrebbe effettuare una valutazione del mezzo da assicurare. Lo stesso avviene per le
assicurazioni vita caso morte, per evitare la stipula di polizze da parte di chi già soffre di condizioni di salute precarie, con un elevato rischio di decesso nel giro di poche settimane o di alcuni mesi.
Con la franchigia temporale le imprese assicurative si tutelano contro le
stipule di contratti per eventi preesistenti, i quali sono già noti o avvenuti e non rappresentano dunque un rischio ma una certezza. Prima di sottoscrivere una polizza è fondamentale dunque verificarne la decorrenza, analizzando con attenzione il periodo di carenza e le clausole contrattuali legate alla franchigia temporale.