Il
perito assicurativo è una figura chiave nell’ambito delle assicurazioni del ramo danni, in quanto è il professionista che si occupa di
determinare il danno subito dall’assicurato. Il perito lavora a stretto contatto con il
liquidatore di sinistri, il quale gestisce l’intero processo di valutazione del sinistro e indennizzo del danno, tenendo conto delle valutazioni effettuate dal perito.
Per esercitare l’attività il perito assicurativo deve essere
iscritto al RUI, il
Registro Unico degli Intermediari assicurativi e riassicurativi, in particolare nella sezione A del RUI. Inoltre, il professionista deve possedere
requisiti specifici, avere sufficiente esperienza nel campo e una formazione adeguata, oltre a dover superare una prova stabilita da CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici).
Chi è il perito assicurativo
Il ruolo del perito assicurativo è disciplinato e riconosciuto dal 1992, da quando è stata stabilita la necessità che l’esperto sia
autonomo dalle compagnie assicurative e sufficientemente competente. Per svolgere l’attività il professionista deve innanzitutto realizzare un
tirocinio di almeno 24 mesi, svolgendolo presso un perito regolarmente iscritto al RUI.
Durante questo periodo il professionista può acquisire la pratica indispensabile per esercitare l’attività in maniera autonoma, tuttavia non può redigere perizie per conto proprio. I 24 mesi di tirocinio
possono essere frammentati e non consecutivi, anche presso diversi periti autorizzati, con il rilascio al termine del percorso di un attestato da parte del perito referente.
In seguito, deve affrontare una
prova di idoneità per l’accertamento delle competenze, come previsto dall’articolo 3 del Codice delle Assicurazioni Private. Si tratta di un
esame composto da due prove, un test a risposta multipla per verificare la conoscenza di materie giuridiche e tecniche, oltre alla realizzazione di una perizia completa secondo le linee guida fornite da CONSAP.
Superata la prova il perito deve iscriversi al RUI, inviando una richiesta a CONSAP tramite posta raccomandata a/r e versando una quota di
contribuzione di 168 euro. In caso di uscita dal Registro Unico degli Intermediari, ad esempio per cessazione dell’attività di perito assicurativo, è comunque possibile fare
domanda per il reintegro, regolarizzando la propria posizione con il versamento di eventuali contributi non pagati.
Di cosa si occupa il perito assicurativo
Il perito assicurativo è un
lavoratore indipendente, in quanto deve assicurare la massima imparzialità nei confronti dell’
assicurato e della compagnia di assicurazione. Allo stesso modo il perito non deve favorire officine meccaniche, gommisti o altri centri di riparazioni, garantendo un lavoro trasparente nel pieno rispetto dell’
autonomia del ruolo.
In seguito alla
denuncia di sinistro da parte del danneggiato la compagnia incarica il liquidatore, il quale a sua volta si avvale del perito assicurativo per
effettuare una serie di controlli. Il professionista può ispezionare il luogo dell’incidente, verificare le dinamiche dell’evento dannoso e analizzare anche la copertura assicurativa, per capire se il
sinistro rientra tra le prestazioni assicurative.
Una volta eseguite le sue indagini deve informare le parti in merito alla sua valutazione, ad esempio fornendo il suo parere positivo al pagamento del risarcimento, oppure indicando la necessità di realizzare degli approfondimenti più accurati. Il perito può anche
negoziare un accordo con il richiedente, oppure segnalare eventuali sospetti di una frode assicurativa.
Per la perizia tecnica il perito ha in genere una
decina di giorni di tempo, considerando la data a partire dalla quale ha ricevuto l’incarico, in base alla segnalazione del sinistro da parte dell’assicurato. La
compagnia di assicurazione può comunque richiedere una
seconda perizia, un’opzione che allunga i tempi del lavoro del perito ma serve per sollevare ogni dubbio prima di procedere con il pagamento dell’indennizzo.