Con
RG 48 ci si riferisce alle
tavole di mortalità della Ragioneria dello Stato, in particolare in merito alle
persone nate nell’anno 1948. Le tavole servono per realizzare gli studi demografici, analisi che le
compagnie assicurative utilizzano in merito ad alcune polizze del ramo vita e alle forme previdenziali integrative.
Gli strumenti che consentono di ottenere una
rendita vitalizia, infatti, comportano il pagamento di un certo importo per tutta la vita dell’assicurato. In queste circostanze l’impresa di assicurazione deve stabilire due parametri fondamentali, il grado di sopravvivenza medio della popolazione e la relativa
aspettativa di vita.
Cosa sono le tavole di mortalità
Le
tavole di mortalità sono studi effettuati sulla popolazione nella sua dimensione demografica, al fine di capire l’andamento di alcuni aspetti come l’età media della popolazione e il livello di
sopravvivenza. Si tratta di
rilevazioni statistiche relative allo studio della mortalità, considerando questo parametro in merito a un territorio specifico, oppure al sesso o all’età degli abitanti di un paese.
Un grande studio utilizzato in ambito assicurativo è quello relativo ai
nati nel 1948, attraverso le tavole di mortalità della Ragioneria dello Stato indicate con la
sigla RG 48. Queste analisi statistiche sono indispensabili per le imprese di assicurazione, in quanto consentono di determinare in modo più preciso il
rapporto tra i premi assicurativi e le prestazioni corrisposte.
Lo stesso avviene con gli
strumenti di previdenza integrativa come i fondi pensione, sia i
fondi a contribuzione definita con versamento fisso e rendimento variabile, sia i
fondi a prestazione definita con rendimento prefissato e contribuzione variabile. I dati delle tabelle di mortalità sono ottenuti dai
censimenti, quindi ogni volta che viene realizzato un nuovo censo della popolazione le tabelle sono aggiornate.
L’elaborazione delle tabelle di mortalità è effettuata dall’
ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica Italiano, il quale mette a disposizione le sue rilevazioni a favore di istituti come le compagnie di assicurazioni. L’applicazione principale avviene in merito alle
polizze del ramo vita, nel dettaglio nelle assicurazioni che prevedono il versamento di una rendita vitalizia.
Come funzionano le tabelle di mortalità
Per il settore assicurativo è essenziale
monitorare l’andamento del grado di sopravvivenza della popolazione, in particolare in riferimento alle persone che percepiscono una rendita. Ciò permette di creare nuove
basi demografiche per la gestione delle
rendite vitalizie, tenendo conto dei trend di riduzione e aumento della mortalità all’interno della popolazione.
Se ad esempio si rileva un incremento dell’aspettativa di vita per gli uomini nati nel 1960, a parità di condizioni assicurative le compagnie assicurative dovranno corrispondere un importo più elevato per la rendita vitalizia. Per
garantire la sostenibilità delle polizze anche i premi assicurativi andranno adeguati, bilanciando quanto versato dai contraenti rispetto all’ammontare dei pagamenti corrisposti ai beneficiari.
Con lo studio RG 48 nel 2014 è stato rilevato come gli uomini nati nel 1948 avevano un’aspettativa media di vita di 24 anni al compimento dei 60 anni d’età, mentre a 70 anni d’età il valore scendeva a 14,64 anni. Per le donne era ancora più alta, con 28,61 anni di speranza di vita a 60 anni d’età, mentre una volta raggiunti i 70 anni d’età l’aspettativa di vita era di 18,26 anni.
Oltre alla tavola RG 48 vengono realizzate costantemente nuove basi demografiche per le assicurazioni di rendita pubblicate dall’
ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. Il modello successivo è la
tavola IPS55, relativa ai nati nel 1955, ad ogni modo per le persone che sono nate tra le due tavole vengono applicati dei coefficienti di correzione attraverso una serie di
metodi di aggiustamento.