Riserva sinistri

La riserva sinistri è un accantonamento delle compagnie assicurative per pagare gli indennizzi già definiti, per i quali non è stato possibile effettuare il versamento nel periodo precedente. Si tratta in genere della liquidazione di sinistri sui quali esiste la certezza dell’onere del pagamento, tuttavia per varie ragioni non è ancora stato stabilito l’ammontare esatto del risarcimento. In questo caso l’assicuratore sa che dovrà pagare questi rimborsi, perciò deve avere una riserva finanziaria sufficiente per onorare le prestazioni da realizzare, di moto tale da corrispondere tutti gli indennizzi non appena sarà necessario farlo. La riserva sinistri fa parte delle riserve tecniche insieme alla riserva premi, aiutando le imprese di assicurazione a stabilire i fondi da avere a disposizione per rispettare gli impegni nei confronti degli assicurati.

Che cos’è la riserva sinistri

Nell’ambito assicurativo è importante per le compagnie garantire la sostenibilità finanziaria, per essere in grado di rispettare gli obblighi assunti con i propri clienti. Tuttavia, la gestione dei flussi operativi è particolarmente complessa, infatti un sinistro per il quale il contraente ha pagato il premio in un determinato anno assicurativo potrebbe essere indennizzato nel periodo successivo. Tenendo conto che le compagnie hanno migliaia se non milioni di clienti da gestire, ognuno dei quali ha una polizza e una sinistrosità specifica, è essenziale amministrare in modo ottimale le riserve tecniche per avere sempre le risorse finanziarie necessarie. Le imprese che operano nel ramo danni utilizzano le riserve sinistri per gestire i debiti sicuri ma non ancora quantificati, pianificando la somma da accantonare per fronteggiare tale spesa. Ogni anno le compagnie assicurative stabiliscono un importo per la riserva sinistri, con il quale pagare i risarcimenti per liquidare i sinistri avvenuti negli anni precedenti. Si tratta di indennizzi che l’assicuratore è certo di dover pagare, ma per i quali non è stato ancora fissato un valore preciso, oppure per alcuni motivi non è stato possibile effettuare il pagamento ma si conosce il valore del rimborso. Tutte le imprese di assicurazione rendono nota la riserva sinistri all’interno del bilancio annuale, infatti basta consultare il sito web della compagnia e verificare l’ammontare definito dall’assicuratore all’interno del documento dello stato patrimoniale. Leggere il bilancio d’esercizio dell’impresa assicurativa permette di verificarne l’affidabilità, per capire se sta gestendo in modo adeguato le riserve tecniche e dispone di una situazione patrimoniale solida.

Come viene calcolata la riserva sinistri

In previsione dei costi che dovrà sostenere nel nuovo periodo d’esercizio una compagnia assicurativa stabilisce l’accantonamento delle riserve tecniche. Nel dettaglio tiene conto del valore dei sinistri da liquidare per i quali è già stato indicato l’importo del risarcimento, quelli per cui la somma dell’indennizzo non è ancora fissata e i sinistri non denunciati il cui costo viene ipotizzato dall’assicuratore. Il calcolo esatto della riserva sinistri consente alla compagnia di avere a disposizione fondi sufficienti per far fronte a tutte le richieste di liquidazione danni, considerando anche le variabili e i fattori esterni che possono condizionare l’esborso come l’inflazione. Si tratta di operazioni complesse realizzate da professionisti specializzati, esperti qualificati che aiutano le imprese a rimanere sempre solvibili e far fronte anche ad eventuali imprevisti. Il calcolo della riserva sinistri viene effettuato annualmente, con il conteggio del probabile costo che la compagnia dovrà sostenere nel prossimo esercizio. L’esperienza e la tecnologia in questo caso sono essenziali, infatti attraverso l’uso di software avanzati e il supporto di professionisti competenti è possibile prevedere l’importo degli indennizzi da erogare per i sinistri denunciati e non con un buon livello di precisione.