Il
valore assicurato è l’importo corrisposto dalla
compagnia assicurativa a beneficio dell’assicurato, ovvero la
somma pagata dall’assicuratore per la prestazione assicurativa. Si tratta ad esempio del rimborso versato in caso di furto del veicolo da parte dell’impresa di assicurazione, nel contesto delle
polizze RCA con garanzia accessoria furto e incendio.
In genere il valore assicurato corrisponde al valore assicurabile, entro i limiti del massimale di risarcimento previsto dal contratto assicurativo. Tuttavia, non sempre questi due valori sono uguali, infatti in alcune circostanze
valore assicurato e assicurabile possono differire, come avviene ad esempio nel caso di risarcimento diverso rispetto al reale valore dei beni assicurati.
Che cos’è il valore assicurato
Quando si assicura un bene con una polizza del ramo danni, come un’assicurazione auto con garanzia furto o una polizza casa contro incendi ed esplosioni, è necessario indicare il valore assicurato. Questo importo
definisce il massimale della prestazione assicurativa, ovvero la somma pagata dall’assicuratore ai fini della copertura del rischio in caso di
sinistro.
Questo parametro può essere distinto rispetto al
valore assicurabile, il quale indica l’
effettivo valore del bene assicurato contro una serie di rischi. Se valore assicurato e assicurabile non coincidono si verificano condizioni di
sottoassicurazione e soprassicurazione, in cui il rimborso erogato dalla compagnia non corrisponde al reale valore del bene coperto dalla polizza.
In caso di
sottoassicurazione il valore assicurato è inferiore rispetto al valore della proprietà protetta dall’assicurazione, quindi in caso di risarcimento di ottiene un
indennizzo più basso in confronto al valore effettivo del bene assicurato. In questa circostanza si usufruisce dunque di un indennizzo parziale, il quale non copre l’intero valore dell’oggetto assicurato con la polizza.
Con la
soprassicurazione invece avviene il contrario, sebbene si tratti di una condizione meno comune rispetto alla sottoassicurazione. In questo caso
il valore del rimborso in seguito al sinistro è superiore rispetto al valore dei beni coperti dall’assicurazione, tuttavia la disciplina giuridica consente all’
assicuratore di corrispondere appena un indennizzo pari al reale valore del danno tutelato dalla copertura.
Come funziona il valore assicurato
Di norma quando si stipula una polizza del ramo danni viene rilevato il valore assicurato in base al
valore commerciale del bene da assicurare, ad esempio tenendo conto del prezzo di mercato per un veicolo da tutelare contro furto e incendio. Lo stesso vale per un’abitazione da proteggere con un’assicurazione sulla casa, dove il valore assicurato è stabilito secondo il suo valore di mercato.
Ovviamente
il valore assicurato può cambiare nel corso del tempo; infatti, il valore di un veicolo non è sempre lo stesso ma si riduce ogni anno in base alle condizioni del mezzo, all’anzianità della vettura e ai chilometri percorsi. Per questo motivo bisogna
aggiornare la polizza annualmente, adeguando il valore assicurato per calcolare il relativo premio assicurativo da versare alla compagnia di assicurazione.
Di solito per i veicoli si considerano le quotazioni presenti nei
listini Eurotax o Quattroruote, usanti come parametro indicativo per il calcolo del valore assicurabile e la definizione del valore assicurato dalla polizza RCA e dalle varie garanzie opzionali. Una forma di risarcimento particolare è invece la
copertura a primo rischio assoluto, il cui funzionamento è differente rispetto ai meccanismi di indennizzo tradizionali.
In questo caso dopo un sinistro la compagnia rimborsa il danno con un
importo massimo pari al valore assicurato, anche se è inferiore al valore dei beni assicurati. In questo modo non si manifesta una condizione di sottoassicurazione, in quanto
non viene applicata la regola proporzionale con la quale si rischia un indennizzo più basso in confronto a quello garantito dalla polizza a premio rischio assoluto.