Una “connected car” è un veicolo che possiede una connessione diretta a Internet, che può rendere accessibile ai passeggeri tramite un hotspot, per godere di servizi e informazioni aggiuntive fruibili sul web.
Il futuro per questo tipo di veicoli è tutto ancora da scrivere, ma sicuramente si parlerà di un’ascesa gloriosa. Secondo un recente studio di Juniper Research, entro il 2016 circoleranno nel mondo all’incirca 92 milioni di veicoli connessi alla rete e per McKinsey si potrebbe arrivare al miliardo di connected car entro il 2020. Internet è già fruibile in auto, attraverso device o sistema proprietari, ma nei prossimi anni il computer di bordo di molte vetture, anche quelle più economiche, avrà finalmente più di un motivo di chiamarsi così. Smetterà di essere solo un sistema di controllo dei dispositivi elettronici del veicolo, ma fornirà dei valori aggiunti all’automobilista e ai passeggeri.
Le automobili saranno capaci di “dialogare” con i più moderni device, permettere il download di applicazioni e quindi personalizzazioni del veicolo, fornire informazioni dettagliate sull’ambiente e trasformarsi in ufficio mobile in pochi secondi. Le potenzialità offerte dalle reti Lte, elevata velocità di navigazione e maggiore stabilità del segnale, e dalle tecnologie come l’Nfc (Near Fiel Communications) e il Cloud aprono una porta che le case automobilistiche devono varcare per regalare all’automobilista del domani un’esperienza unica e personalizzata.
Mentre in America si discute già sul vietare o meno l’utilizzo di internet per chi è alla guida, magari limitando le funzionalità quando il veicolo è in movimento oppure riducendo la complessità dei sistemi di bordo per essere eseguiti con una sola mano, qualche pro e contro delle tecnologia è venuto anche a noi di 6sicuro.
Una connected car è costantemente in rete e può dialogare con la casa madre, che può ricevere e valutare i dati forniti dalla vettura. La manutenzione di una vettura in rete potrebbe essere più veloce, economica ma soprattutto preventiva. Si può sostituire il pezzo danneggiato o in fase di rottura prima che le cose peggiorino (Pro). Tutto ciò però richiederebbe nuove competenze da parte dei meccanici, che sarebbero costretti a “dialogare” con una vettura sempre più elettronica che meccanica. Non potrebbe essere così immediato comprendere cosa voglia dire quella spia accesa (Contro).
Navigatore sempre aggiornato con possibilità di implementare la parte social, quindi ricevere informazioni dettagliate sul traffico, sui costi dei carburanti e perché no delle offerte lungo il percorso (Pro). Le maggiori aziende di navigatori dovranno abbandonare gradualmente la produzione di device fisici, per concentrarsi maggiormente sui rapporti commerciali con le case automobilistiche magari fornendo delle customizzazioni particolari. A esempio un’utilitaria della Fiat non avrà le stesse esigenze/richieste di una Lamborghini. (Contro)
Si potrebbe risparmiare sull’RC Auto visto che grazie alla rete si potrà determinare precisamente la posizione della vettura, una geolocalizzazione costante che renderebbe difficile la vita ai ladri. Potremmo risparmiare sul furto/incendio e dando la possibilità alla compagnia assicurativa di monitorare la nostra guida si potrebbero avere dei grossi vantaggi (Pro). Una “scatola nera” a bordo ha i suoi vantaggi, ma questo richiederebbe un comportamento “perfetto” alla guida da parte dell’automobilista. Potrebbero essere registrate tutte le violazioni del codice della strada (eccesso di velocità, sorpassi non segnalati, etc.) che potrebbero invalidare il risparmio sulla polizza o nei peggiori dei casi essere inoltrate alla polizia.
Le potenzialità, sia per gli automobilisti che per i costruttori, sono davvero infinite ma come ogni innovazione porterà con se cambi comportamentali e problematiche non considerate. Il futuro è fatto così.
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