Il risarcimento diretto semplifica e velocizza la gestione dei sinistri stradali. Prima della sua introduzione, il danneggiato doveva rivolgersi alla compagnia assicurativa dell'altro conducente, affrontando spesso complicazioni burocratiche. Scopriamo insieme cos’è esattamente e come si applica.
Cos'è il risarcimento diretto
Il risarcimento diretto è un sistema pensato per snellire le procedure di liquidazione dei sinistri stradali. Prima della sua introduzione, il danneggiato doveva rivolgersi alla compagnia dell'altro conducente per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Dal febbraio 2007 alcune cose sono divenute più semplici rispetto al passato, dove era la compagnia assicuratrice del responsabile a dover risarcire la controparte del sinistro. Oggi la "vittima" dell'incidente, se sussistono le condizioni, può rivolgersi direttamente alla propria compagnia e ottenere il rimborso, totale o parziale a seconda della propria percentuale di responsabilità. In seguito, la compagnia dell'assicurato potrà rivalersi su quella del responsabile dell'incidente.
Risarcimento diretto: quando si applica?
Il Codice delle Assicurazioni indica con precisione le condizioni per le quali si applica il meccanismo del risarcimento diretto, che sono molto semplici:
- il sinistro deve essere avvenuto su suolo Italiano, nella Repubblica di San Marino o nella Città del Vaticano;
- devono essere coinvolti solo due veicoli, a motore, immatricolati e assicurati in Italia e il veicolo responsabile del sinistro non deve essere un mezzo agricolo o speciale;
- il sinistro non deve comportare lesioni gravi alle persone coinvolte(non oltre il 9% di invalidità permanente). Per situazioni più gravi, la tua compagnia potrà comunque risarcire i danni al veicolo o agli oggetti trasportati, ma le lesioni alla persona saranno a carico della compagnia di chi ha colpa;
- iveicoli devono essere venuti in contatto: Per esempio, se da un camion cade una lavatrice che rompe il cofano della vostra auto, sarà la compagnia assicuratrice del camion a dover versare il risarcimento e non la vostra a dovervi risarcire;
- le controparti devono essere persone residenti in Italia;
È importante sottolineare che nel caso di lesioni ai passeggeri, la compagnia assicurativa del veicolo in cui si trovano al momento del sinistro è tenuta al risarcimento dei danni.
Risarcimento diretto: attivare la procedura e presentare la richiesta
Se pensi di essere nel giusto, anche solo in parte, devi compilare i due moduli essenziali per la richiesta di risarcimento diretto: il modulo CAI per la constatazione amichevole, firmato anche dall’altra parte coinvolta, e il modulo specifico per la richiesta di risarcimento danni. Assicurati di inserire tutte le informazioni richieste in entrambi i documenti.
Nel caso in cui oltre al veicolo ci siano danni a cose trasportate, è necessario arricchire la richiesta di risarcimento con più informazioni possibili:
- generalità di eventuali testimoni;
- se ci sia stato o meno l'intervento di Vigili o Polizia;
- luogo, giorni e orari nei quali si possa verificare, tramite un perito, l'entità dei danni.
Se oltre a danni materiali ci sono lesioni al conducente, va precisato:
- l'età, l'attività e il reddito di chi sia stato danneggiato;
- entità delle lesioni;
- attestazione medica della lesione.
Puoi inviare la richiesta alla tua agenzia attraverso vari mezzi: raccomandata con ricevuta di ritorno, fax, e-mail o consegnando i documenti di persona.
Risarcimento diretto: cosa può rispondere la Compagnia?
Quando un assicurato presenta una richiesta di risarcimento diretto, la compagnia avvia una serie di controlli preliminari. In primo luogo, verifica la correttezza e completezza della documentazione fornita, che include il modulo CAI per la constatazione amichevole e il modulo per la richiesta di risarcimento danni. Se la documentazione è completa e firmata dalle parti coinvolte, la compagnia procede con la valutazione del sinistro attraverso l’analisi delle dinamiche, la verifica dei danni al veicolo e la conferma della copertura assicurativa per entrambe le parti.
Una volta confermata la validità della richiesta, la compagnia può inviare un perito per valutare l'entità dei danni riportati. Questo passaggio è fondamentale per determinare l'ammontare del risarcimento.
La compagnia, quindi, formula un’offerta di indennizzo che viene inviata all’assicurato entro 30 giorni per quanto riguarda i danni al veicolo e alle cose. Se il modulo CAI è firmato solo da voi e la controparte si è rifiutata, il tempo di proposta del risarcimento si allunga a 60 giorni. Entro 90 giorni, invece, per la proposta di liquidazione dei danni alla persona.
Attenzione: qualora non abbiate consegnato tutti i documenti necessari, la compagnia è tenuta a richiedervi entro 30 giorni i dati mancanti da integrare. I termini della proposta di rimborso, vengono sospesi fino a quando la documentazione non è completa. Quindi è importante che raccogliate più dati e informazioni possibili subito, in modo da non dover aspettare troppo.
Qualora si verificassero le condizioni di esclusione, la compagnia potrebbe rispondervi che non sussistono le condizioni per il risarcimento diretto comunicando per iscritto i motivi e inoltrandoli alla compagnia della controparte, responsabile.
E se non sono soddisfatto del risarcimento diretto?
Se l’assicurato non è soddisfatto della gestione del risarcimento diretto, ha a disposizione diverse strade per contestare la decisione della compagnia. La conciliazione è una delle opzioni più rapide ed economiche, perché permette di risolvere le controversie in maniera amichevole.
In alternativa, l’assicurato può optare per una negoziazione assistita, che prevede l'intervento di un legale. In questo caso però è bene sapere che il diritto al risarcimento si prescrive entro due anni dalla data del sinistro. Se si decide di non accettare la proposta di rimborso, bisogna tenere conto che, se passassero due anni agendo per altre vie, si perderebbe il diritto al rimborso.
È sempre bene quindi cercare una soluzione con la compagnia, anche attraverso la consulenza del proprio Agente o del proprio Broker, piuttosto che lo scontro legale diretto.
Ho accettato la proposta di rimborso. Tra quanto mi pagano?
Per legge, il pagamento deve avvenire entro i 15 giorni successivi alla data di accettazione della proposta. Il processo di liquidazione inizia con la formalizzazione dell’accettazione. Dopo che l’assicurato ha firmato l’accordo di risarcimento, la compagnia assicurativa attiva il pagamento seguendo la modalità scelta.
Se si è in disaccordo con la proposta di risarcimento e l'importo contestato è inferiore a 15.000 euro, è possibile attivare la procedura di conciliazione. In alternativa, si può richiedere l'intervento di un legale per avviare una negoziazione assistita, oppure decidere di portare la questione in tribunale attraverso il rito civile ordinario.
L'IVASS interviene: nuove norme contro le frodi
Il sistema del risarcimento diretto ha purtroppo attirato persone che hanno tentato di approfittarsi di questa vantaggiosa opzione. L'Antitrust infatti ha segnalato da quasi subito la ricorrenza di comportamenti illeciti basati su richieste esorbitanti e ingannevoli. L'IVASS si è quindi attivata creando delle condizioni che andassero a premiare le compagnie più oneste e penalizzare quelle meno efficienti basandosi su tre parametri:
- il costo medio dei risarcimenti, ovvero come la compagnia riesce a controllare e contenere i costi rispetto alle altre;
- la capacità di ridurre i costi medi tra un anno e l'altro;
- la velocità di liquidazione dei sinistri. Qui viene considerato inoltre l'attività antifrode che ogni compagnia mette in atto.
L'intervento dell'IVASS con nuove norme contro le frodi è un passo decisivo per ripristinare la fiducia nel sistema del risarcimento diretto.
Quando si subisce sinistro di lieve entità, è bene non farsi prendere dalla foga e seguire tutti gli step necessari per giungere a una soluzione soddisfacente e il prima possibile:
- compilare SEMPRE il modulo CAI;
- stampare e compilare il modulo di richiesta di risarcimento diretto;
- fornire più informazioni possibili sui danni subiti;
- non farsi prendere dal panico.
Il risarcimento diretto è una soluzione efficace per semplificare e velocizzare la gestione dei sinistri automobilistici, offrendo agli assicurati un percorso più chiaro e lineare per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Salve, la mia ragazza, ormai quasi un anno fa ha avuto un incidente di cui inizialmente le è stata attribuito il 100% del torto, in quanto a dire della pattuglia dei vigili intervenuta avrebbe omesso di dare la precedenza al veicolo antagonista favorito da tale diritto (cui il danno è stato liquidato). Poi però abbiamo impugnato il verbale presso il Giudice di Pace, e il ricorso è stato accolto, pertanto non è stata commessa la violazione contestata. Dalla sentenza emerge assenza di responsabilità, ma anche responsabiolità nell’ ente custode della strada, in ordine alla causazione del sinistro. Come comportarci quindi? Possiamo inoltrare la richiesta di risarcimento alla nostra compagnia, essendo emerso che non abbiamo colpe? Grazie.
Ciao Giacomo,
la richiesta di risarcimento deve essere inoltrata all’ente custode della strada, non alla compagnia di assicurazione.
Salve, sono stato tamponato a luglio 2016 e contestualmente al sinistro ho compilato il modulo blu (controfirmato da ambo le parti, da me e dalla persona che ha causato il sinistro). Ad agosto 2016 ho ricevuto la visita del perito assegnato dalla mia assicurazione che ha contestualizzato il danno e riconosciuto la colpa nella persona che mi ha tamponato. A seguito della perizia, ma prima di ricevere la valutazione del compenso, ho portato la macchina in un’officiana autorizzata ufficiale Peugeot. Il tecnico mi ha stilato un preventivo dei danni pari a ca 3.500€, mentre ricevo una valutazione dei danni di ca 1.500€ (solo telefonicamente). La differenza era nella valutazione del costo della manodopera che, il perito valutava quasi irrisoria. Rifiuto il compenso dicendo che il mio preventivo rappresentava una valutazione univoca ed oggettiva in quanto era stato prodotto da un’officina ufficiale Peugeot (che utilizza tabelle nazionali) e non da un privato qualsiasi (che potrebbe gonfiare il preventivo a suo piacimento). Il liquidatore mi contatta e mi propone di anticipare i soldi per poi essere risarcito ma io non intendo anticipare niente in quanto penso di essere in diritto di ricevere il risarcimento pieno (e non uno di una perizia palesemente errata). Il liquidatore mi dice che prova a sentire l’agenzia dei periti proponendo una seconda perizia al fine di modificare l’importo ma da ottobre non si fa sentire più. Lo chiamo e si fa negare a tel, mando mail ma non risponde. Ormai è dicembre ed il sinitro (che doveva essere un sinistro di risoluzione veloce) avvenuto ad inizio Luglio non è ancora chiuso, nè tantomeno si vede la fine visto che il liquidatore evita di darmi spiegazioni da 2 mesi.
Cosa mi consigliate? Avete un tamplate per richiesta ufficiale di risarcimento danni? A quale legge mi posso appellare? Vorrei evitare di interpellare un legale per adesso…Grazie mille.
Ciao Sergio,
Le compagnie sono obbligate a pubblicare gli indirizzi a cui poter fare reclamo. Se la compagnia non risponde è possibile rivolgersi direttamente all’IVASS al numero verde: 800486661
salve questa cosa del risarcimento diretto la vedo una cavolata, poiche se una persona subisce un trauma non ha la palla di vetro che sa quale punteggio gli viene attribuito nel mio caso ho fatto il risarcimento diretto, dopo svariati mesi avendo fatto tutto l’iter burocratico mi viene detto che il punteggio attribuito equivale a 10 punti, pertanto si superano i 9 punti e tutti i documenti verranno inviati alla controparte morale della favola devo rifare fare tutto con l’assicurazione di controparte con ulteriore perdita di tempo.