Trovare un parcheggio gratuito in città è diventata una caccia al tesoro: spesso si posteggia negli spazi delimitati dalle strisce blu per delle piccoli commissioni e inevitabilmente fioccano le multe. In questo spazio abbiamo trattato più volte la questione parcheggio sulle strisce blu, sia di come si effettua una contestazione che delle multe irregolari in caso di ticket scaduto, ma effettivamente quali sono le prove da fornire al Giudice di Pace per ottenere l’annullamento di una contravvenzione ricevuta per sosta non autorizzata sulle strisce blu?
Perché si viene multati?
È noto agli automobilisti che per sostare nelle aree delimitate da strisce blu c’è bisogno di pagare una somma di denaro, servendosi di parcometri, addetti al parcheggio o di ticket per legittimare la sosta per una determinata frazione di tempo. Le vetture sprovviste di ticket verranno sanzionate, ma le sanzioni sono “facilmente” contestabili qualora nei pressi delle aree di sosta a pagamento non vi siano parcheggi liberi.
Come dimostrare la mancanza di parcheggi liberi?
È bene ricordare che le aree pedonali, le ztl e le zone di particolare rilevanza urbanistica non sono soggette a questa regola. Quindi, prima di valutare un eventuale ricorso è opportuno conoscere la zone in cui si è stati multati. Nel caso siate stati multati in zone differenti, sarà compito vostro fornire delle prove al Giudice di Pace sull’assenza di parcheggi gratuiti nell’immediata vicinanza di quelli a pagamento. Le fotografie, per quanto possano mostrare la presenza o meno di parcheggi liberi, non sono una documentazione sufficiente. La Corte di Cassazione ha definendo irrilevante il materiale fotografico proposto da un automobilista, che contestava una sanzione notificatagli per aver parcheggiato gratuitamente sugli stalli a pagamento, attraverso una sentenza (n. 14980/13 depositata il 14.06.2013).
Le prove devono essere documentate in modo preciso. La Corte Suprema “suggerisce” di fornire il contenuto dell’ordinanza del Comune istitutiva del parcheggio a pagamento, in modo da validare l’eventuale illegittimità dell’area di sosta a pagamento. Diversamente, è possibile ottenere l’annullamento della contravvenzione dimostrando la cessazione della relazione tra il Comune e gestore dei servizi. Ogni cittadino può richiedere al Comune di esibire i contratti di concessione e quindi verificarne la validità. È bene tenere a mente che le concessione degli appalti pubblici non possono godere del tacito rinnovo.
Mi domando perché deve essere il cittadino a dimostrare che non c’erano parcheggi gratuiti? può un semplice cittadino essere a conoscenza dei suoi diritti, e avere la capacità e il tempo libero per dimostrare ciò ?.Vi domando non dovrebbe essere il comune a rispettare le leggi?, ed è mai possibile che nessuno è responsabile di ciò?.Grazie e cordiali saluti
Ma sono le istituzioni a dover svolgere il proprio compito e a dover dimostrare all’utente di aver agito nella correttezza!!! Non può il cittadino essere multato e pure beffato! Tutti questi impiegati che scaldano le sedie potrebbero pure lavorare sul serio ogni tanto…e occuparsi loro di far rispettare le normative per offrire reali servizi ai cittadini…
Mi spiace doverlo dire ma questo articolo è troppo superficiale. Sono anni che si parla di queste questioni, che sono sicuramente vere, ma è del tutto inuile se non si indicano i parametri effettivi per poter agire. Intendo: ci dev’essere una distanza minima tra i parchegggi a pagamento e quelli gratuiti? c’è una proporzione minima da rispettarre tra parcheggi a pagamento e gratuiti? se si, quale area (mq) bisogna prendere di riferimento?
In sostanza: quali elementi effettivi costituiscono prove inoppugnabili da sottoporre al giudice per poter vincere una contestazione?
Non ditemi che l’unica cosa che si può fare è verificare la validità dei contratti di concessione …
Senza degli elementi precisi non stiamo parlando di nulla se non di una leggenda metropolitana. Buona giornata
Ciao Sergio,
a volte ci permettiamo di lanciare solo un’informazione e non scrivere sempre dei tomi.
Per noi è già importante far sapere che c’è questa opportunità.
La trovi interessante? Bene l’approfondiamo.
Ehi, 6 dei nostri? Inserisci i tuoi dati e scopri tutti i vantaggi dell’area personale di 6sicuro.it.
Informativa IVASS
• In ottemperanza all'art. 56 comma 2 e 3 del Reg. IVASS 40/2018, dichiaro di avere salvato o stampato, letto, compreso ed archiviato su supporto duraturo gli Allegati 3, e 4 TER. In ottemperanza all'art. 9 comma 4 del Reg. IVASS 23/2008, dichiaro altresì di avere stampato, letto, compreso ed archiviato su supporto duraturo la tabella contenente le informazioni sui livelli provvigionali percepiti dalle compagnie assicurative con cui 6sicuro brand di Howden ha rapporti di affari nel ramo RCA.
• In ottemperanza all'art. 34 del D.L. 1/2012 e dell'art. 6 del Documento di Consultazione 49/2012, dichiaro di aver preso visione delle note informative relative ai prodotti assicurativi, già predisposte e pubblicate sui siti internet aziendali delle compagnie assicurative di cui il preventivatore di 6sicuro (brand di Howden) fornisce le quotazioni e raggiungibili dalla pagina note informative.
• In ottemperanza all'art.61 del Reg. IVASS 40/2018, dichiaro di voler ricevere tramite l’email comunicata in fase di accesso la documentazione precontrattuale, i preventivi e la documentazione contrattuale, nonché ogni altra comunicazione proveniente da Howden, con riferimento ai contratti in corso e a quelli futuri. Sono consapevole della possibilità di modificare la mia scelta in qualsiasi momento, Condizioni generali del servizio.
Mi domando perché deve essere il cittadino a dimostrare che non c’erano parcheggi gratuiti? può un semplice cittadino essere a conoscenza dei suoi diritti, e avere la capacità e il tempo libero per dimostrare ciò ?.Vi domando non dovrebbe essere il comune a rispettare le leggi?, ed è mai possibile che nessuno è responsabile di ciò?.Grazie e cordiali saluti
Ottima osservazione!
Ma sono le istituzioni a dover svolgere il proprio compito e a dover dimostrare all’utente di aver agito nella correttezza!!! Non può il cittadino essere multato e pure beffato! Tutti questi impiegati che scaldano le sedie potrebbero pure lavorare sul serio ogni tanto…e occuparsi loro di far rispettare le normative per offrire reali servizi ai cittadini…
Mi spiace doverlo dire ma questo articolo è troppo superficiale. Sono anni che si parla di queste questioni, che sono sicuramente vere, ma è del tutto inuile se non si indicano i parametri effettivi per poter agire. Intendo: ci dev’essere una distanza minima tra i parchegggi a pagamento e quelli gratuiti? c’è una proporzione minima da rispettarre tra parcheggi a pagamento e gratuiti? se si, quale area (mq) bisogna prendere di riferimento?
In sostanza: quali elementi effettivi costituiscono prove inoppugnabili da sottoporre al giudice per poter vincere una contestazione?
Non ditemi che l’unica cosa che si può fare è verificare la validità dei contratti di concessione …
Senza degli elementi precisi non stiamo parlando di nulla se non di una leggenda metropolitana. Buona giornata
Ciao Sergio,
a volte ci permettiamo di lanciare solo un’informazione e non scrivere sempre dei tomi.
Per noi è già importante far sapere che c’è questa opportunità.
La trovi interessante? Bene l’approfondiamo.
La ringrazio per l’attenzione. Buon lavoro e Saluti