Quando il Comandate Generale della Polizia Locale di Roma, Raffaele Clemente, aveva annunciato che avrebbero preso in considerazione le segnalazioni via Twitter effettuate dai cittadini era sembrato a molti un modo in più per regolamentare una città caotica come Roma. Le “multe social” sono state sicuramente una ventata di novità per il nostro Paese, ma effettivamente si tratta di un strumento che va osservato, analizzato e ufficializzato per poter divenire ufficiale. A questo scopo, lo stesso Comandate, aveva richiesto all’Avvocatura comunale un chiarimento per valutare la validità o meno delle segnalazioni effettuate via social network.
Arriva lo stop dall’Avvocatura per multe via Twitter, telecamere e street control
Una breve note del Ministero dei Trasporti ha evidenziato come i sistemi di videosorveglianza, quindi anche lo street control, non siano adatti a dimostrare l’assenza del trasgressore e quindi qualsiasi contestazione risulterebbe ingiustificata. Gli avvocati capitolini hanno inoltre precisato che la segnalazione di un illecito da parte di un cittadino (le cui generalità siano evidenti) è funzionale (nel caso contenga elementi importanti come giorno, mese, anno, ora e luogo preciso), ma obbliga gli agenti a verificare la fondatezza della stessa. La contravvenzione potrà essere notificata se e solo se l’agente verifichi di persona, anche dopo segnalazione effettuata da un privato tramite social network, l’assenza dell’automobilista o l’impossibilità di identificarlo.
Tra problemi di privacy e gogna mediatica: scattano le polemiche
Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle multe via Twitter. Il cittadino può effettuare una segnalazione di un illecito stradale, attraverso il proprio account, direttamente all’account ufficiale delle Polizia Roma Capitale offrendo informazioni quanto più dettagliate. Una foto, il nome della strada strada, il tipo di violazione e tutto ciò che può essere inserito in 140 è necessario alla verifica che effettuerà la pattuglia della Polizia Municipale. Quindi, la sanzione amministrativa viene notificata solo dopo una valutazione concreta della segnalazione effettuata dal cittadino.
L’iniziativa in questi primi mesi dell’anno ha dato i suoi frutti, aumento del senso civico dei cittadini e maggiore responsabilizzazione degli automobilisti, ma il problema della privacy ha sollevato un polverone mediatico. Pur essendo apprezzato e approvato dal sindaco di Roma, le multe via Twitter portano ad una violazione delle privacy del titolare del mezzo quando questo viene fotografato all’interno di una segnalazione.
Cosa ne sarà delle segnalazioni via Twitter?
In definitiva si torna ai vecchi metodi. Le sanzioni per divieti di sosta e parcheggio in doppia fila verranno notificate dal vigile facendo ricorso al classico taccuino e penna biro. Un passo indietro per la Polizia Municipale che, un comunicato stampa, invita i cittadini a non inviare foto/video ma solo una breve segnalazione testuale (indirizzo, numero civico, descrizione dell’evento) senza inserire riferimenti identificativi di persone o attività commerciali. Le “multe social” non si arrestano, semplicemente si adattano alla normativa.
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