Cosa è il decreto Sblocca Italia di Matteo Renzi? In questi casi il nome è sinonimo delle intenzioni: si tratta di un decreto legge, quindi un atto normativo che può essere approvato in tempi brevi pur avendo forza di legge, che ha come obiettivo principale lo sblocco delle grandi opere nazionali.
Il concetto è semplice: in Italia i lavori sono iniziati, ma a causa di una burocrazia farraginosa e a tratti morbosa non sono mai stati portati a termine.
Le aziende che hanno eseguito i lavori non vengono pagate, i cittadini subiscono il peso delle infrastrutture malfunzionanti, l'economia e la società in generale soffrono. Il premier Matteo Renzi, a inizio estate, ha annunciato ai sindaci l'arrivo del decreto Sblocca Italia, un decreto che punta i riflettori sulle grandi opere rimaste incompiute come l'alta velocità Napoli - Bari, gli aeroporti di Genova e Venezia, i porti. E, ovviamente, le autostrade.
Vuoi un assaggio? Ecco l'elenco di tutte le opere e dei cantieri dello Sblocca Italia.
Le autostrade in Italia: una storia senza fine
Come dimenticare la grande incompiuta Salerno - Reggio Calabria. Ovvero l'opera infinita, l'autostrada odiata da ogni automobilista che si rispetti: un colabrodo di cantieri che rende impossibile la guida serena.
La sintesi appare immediata: in un paese civile le autostrade funzionano, in Italia siamo indietro di mille anni, facciamo subito qualcosa per migliorare la situazione.
Questo è il ritmo scandito dai tamburi (di guerra) di Matteo Renzi. E a dar forza a questa battaglia c'è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Secondo l'ex deputato di Forza Italia e PDL, poi passato al Nuovo Centrodestra di Alfano, non c'è più tempo da perdere: l'Italia ha bisogno degli interventi per risolvere la grave situazione legata al suo dicastero.
Lupi preme sull'acceleratore insieme a Renzi. Ma non tutti sono d'accordo con questa logica. Secondo Dario Balotta, esperto di ambiente e trasporti, è utile rivedere la lista delle opere pubbliche elencate dal decreto. In molti casi, infatti, c'è il rischio che i lavori diventino una porta aperta per la corruzione. Senza dimenticare che c'è una battaglia in atto sulla possibilità per le società autostradali di prolungare le concessioni.
Si introduce un allargamento delle defiscalizzazioni per le opere avviate in project financing, che si configurano come aiuti di Stato. Il contrario di quanto previsto dalla normativa europea e degli indirizzi dell’antitrust italiana.
D'altro canto il decreto Sblocca Italia non è criticato solo da chi teme una corsa alla cementificazione o da chi non trova le coperture per l'IVA al 4% sugli interventi di ristrutturazione che già beneficiano degli "ecobonus": le concessioni autostradali sono a rischio procedura d'inflazione da parte dell'UE perché l'articolo 5 del decreto dovrebbe consentire la realizzazione di modifiche a contratti di concessione già esistenti.
Sblocca Italia contro tutti
In altre parole c'è il rischio, secondo Bruxelles, che vengano assegnate proroghe significative della durata di concessioni già esistenti. Un problema che viene sollevato anche dal presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, il quale prevede un meccanismo di proroga implicita delle concessioni che mette a repentaglio la giusta concorrenza del settore. Una concorrenza che può esistere solo se vengono istituite delle apposite gare.
La risposta di Lupi (fonte immagine) a queste critiche? Possiamo discutere, ma il decreto Sblocca Italia non si tocca. Authority dei Trasporti, UE, Antitrust, Bankitalia, Autorità Anticorruzione: le critiche sono arrivate da ogni pulpito ma per Maurizio Lupi le proroghe e i rinnovi delle concessioni autostradali potrebbero essere necessarie per definire gli investimenti ed evitare gli aumenti di pedaggio.
E gli automobilisti?
Gli automobilisti non possono fare altro che sperare: rinunciare alla concorrenza per evitare un rincaro dei pedaggi vuol dire, sotto un certo punto di vista, dimenticare qualsiasi forma di concorrenza positiva. Siamo veramente disposti ad accettare questo? Un automobilista deve realmente scegliere il male minore? Ed è veramente quello proposto da Lupi il male minore?
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