Sorpasso bici: "un metro e mezzo di civiltà"?
Se stai guidando un'auto o una moto e devi effettuare un sorpasso bici le prime cose da fare sono: 1. calcolare la giusta traiettoria, 2. evitare manovre pericolose e 3. superare senza causare incidenti. In tutto questo c'è sempre una parte del cervello che ti chiede: "Ma non sei troppo vicino?" Già, perché sorpassare una bicicletta non è sempre così facile come sembra. A volte dipende dall'esperienza dell'autista, a volte dalla sicurezza del ciclista. Il Codice della Strada non ha mai disciplinato davvero questa manovra, ma recentemente è stata proposta una piccola riforma al riguardo: è in atto una proposta di legge che vieta il sorpasso bici a una distanza minima inferiore al metro e mezzo. E la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha già rinominato la questione in "un metro e mezzo di civiltà". Cosa succede ora? Quali sarebbero le multe? E come capire esattamente quale sia la distanza ideale? Un passo alla volta..."Auto contro bici": cosa dice il Codice della Strada
Il Codice della Strada disciplina la materia del sorpasso con l'articolo 148, definendolo come "manovra mediante la quale un veicolo supera un altro veicolo, un animale o un pedone in movimento o fermi sulla corsia o sulla parte della carreggiata destinata normalmente alla circolazione". Sebbene non direttamente, in relazione al sorpasso bici abbiamo tre punti chiave che dobbiamo sempre mantenere a mente:- [Comma 3] Il conducente che sorpassa un veicolo o altro utente della strada che lo precede sulla stessa corsia, dopo aver fatto l'apposita segnalazione, deve portarsi sulla sinistra dello stesso, superarlo rapidamente tenendosi da questo ad una adeguata distanza laterale e riportarsi a destra appena possibile, senza creare pericolo o intralcio. Se la carreggiata o semicarreggiata sono suddivise in più corsie, il sorpasso deve essere effettuato sulla corsia immediatamente alla sinistra del veicolo che si intende superare;
- [Comma 5] Quando la larghezza, il profilo o lo stato della carreggiata, tenuto anche conto della densità della circolazione in senso contrario, non consentono di sorpassare facilmente e senza pericolo un veicolo lento, ingombrante o obbligato a rispettare un limite di velocità, il conducente di quest'ultimo veicolo deve rallentare e, se necessario, mettersi da parte appena possibile, per lasciar passare i veicoli che seguono. Nei centri abitati non sono tenuti all'osservanza di quest'ultima disposizione i conducenti di veicoli in servizio pubblico di linea per trasporto di persone;
- [Comma 12 c] Quando il veicolo che si sorpassa è a due ruote non a motore, sempre che non sia necessario spostarsi sulla parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia.
Ciclisti, auto, multa e sicurezza stradale
Insomma, la normativa prevede un'adeguata distanza laterale per il sorpasso bici, ma non specifica mai quanto. In caso di violazione, la multa va da 163 a 651 euro e potrebbe essere ritirata la patente fino a 3 mesi. Insomma, non si scherza. Ricordiamoci infatti che le strade italiane sono abbastanza pericolose per le bici: nel 2015 sono morti 249 ciclisti coinvolti in incidenti stradali, mentre ne sono rimasti feriti addirittura 16 mila. I numeri sono alti, soprattutto se pensiamo che chi sceglie la bicicletta di solito lo fa sia per risparmiare che per evitare traffico e sinistri che ogni anno coinvolgono migliaia di macchine.Vietato il sorpasso bici a meno di un metro e mezzo
Il disegno di legge in esame è il numero S.2658 e propone di inserire nell'articolo 148 il comma 3-bis: "È vietato il sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo". In questo caso la sanzione amministrava per il divieto di sorpasso dovrebbe quindi essere estesa anche a questo punto chiave, con una multa da 80 a 308 euro e sospensione della patente da uno a tre mesi quando si incorre nella stessa infrazione in un periodo di due anni. In realtà questa non è una grandissima novità se guardiamo all'esempio di alcune nazioni europee come Francia e Spagna, dove è già legge lo spazio di sicurezza di un metro e mezzo. A me pare comunque che sia una proposta di legge utile a tutti, soprattutto e ovviamente per la sicurezza dei ciclisti, sempre più numerosi sulle strade. Ma come tanti altri mi chiedo però come possa poi essere valutata adeguatamente tale distanza. Nel senso: una volante della polizia ci potrà fermare se valuterà male il metro e mezzo? E nel caso, si potrà fare ricorso e contestare la multa? Forse è il caso di approfondire meglio e non lasciare nulla al caso.Codice della strada, ciclisti in fila indiana: come sorpassarli?
Con la bella stagione sono sempre di più i ciclisti che amano andare a fare delle belle "biciclettate", chi per le strade di città - quando magari viene chiuso anche il traffico - e chi per colline, montagna o mare. Capita quindi di trovarsi anche in carreggiata diverse biciclette e di dover fare sorpassi più attenti. Ma cosa dice il Codice della Strada a tal proposito? Devono stare tutti rigorosamente in fila oppure è normale vederli a gruppo, magari due o tre che "corrono" paralleli? L'articolo che disciplina questo "fenomeno" è il numero 182 e al comma 1 è evidente che:"I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro"
Mistero risolto: nei centri abitati si può stare "in coppia", mentre fuori i ciclisti devono sempre stare in fila indiana (a meno che non ci siano dei minori). L'importante rimane comunque che non venga intralciato il traffico e che tutti possano viaggiare in completa sicurezza. Per sorpassare i ciclisti valgono le regole di cui sopra: osservare che nessuno arrivi in senso opposto, superare mantenendo una buona distanza e rientrare subito in carreggiata.
Dovrebbe essere vietato andare fianco a fianco e al buio senza luce!
In Olanda paghi alte multe !
Sono d’accordo su regolamentare il sorpasso di una bicicletta ma nella stessa legge sarebbe opportuno anche regolamentare certi comportamenti dei ciclisti esempio ..possono viaggiare sulle superstrade? possono passare con il semaforo rosso? possono andare in contromano o addirittura sui marciapiedi? possono attraversare le strisce pedonali in sella alla bicicletta? possono viaggiare a ventaglio ? ecc.. Sono d’accordo che gli automobilisti non li vedono di buon occhio ma anche loro non fanno niente per cambiare e in quel caso si dimenticano che anche loro potrebbero essere al volante della macchina e dall’altra esserci l’automobilista. Credo che in qualunque caso servirebbe un po più di rispetto da entrambi le parti e come per gli automobilisti che anche per i ciclisti vengano applicate le leggi e le sanzioni che ci sono.
Io oltre ad essere un automobilista sono anche un ciclista,e tutte quelle infrazioni che hai descritto sono già inserite nel codice . Si tratta solo ,e qui sono d accordo con te di applicare la legge.
Ciao Franco, giusto, ma da quel che so – ossia il CdS – le bici non possono viaggiare sulle superstrade e no a tutte le tue domande. 🙂 Certo, anche i ciclisti devono osservare la sicurezza, non solo per se stessi, ma anche per tutti gli altri, inclusi gli automobilisti.
Sono d’accordo con Franco i ciclisti non rispettano quasi mai niente,io viaggio ogni giorno e vedo di tutto e di più
ma ti rendi conto che la legge dice che per sorpassare la bici devi stare al miniumo ad 1,5 mt. se poi ci metti la distanza che il ciclista tiene dalla fine della carreggiata diventano 2 mt. se è solo ,se come capita spesso sono affiancati i 2 o 3 invadi l’altra corsia ed in certe strade non riesci per il traffico e perchè con pochi punti per il sorpasso. se poi le file di cic listi sono di 50 o 60 persone devi essere fortunato se cambiano strada. fare delle leggi che poi non servono a nessuno è facile ma poco utile e poi dovrebbero regolare prima come devono comportarsi i ciclisti poi a pari diritti pari doveri.tasse di proprietà come per i mezzi a motore,targhe di riconoscimento per essere reperibili, rispetto del codice della strada con sequestro del mezzo in certi casi come per le auto o moto,solo così si avranno parità ,
La maggior parte delle infrazioni sono fatte da auto parcheggio nei marciapiedi e dove è vietato rispetto velocità sorpasso mancata precedenza velocità nelle rotonde precedenze agli stop rumore inquinamento ecc
Possono passare in sella alla bici nelle strisce pedonali e la macchina non può sostare sopra le strisce in nessun caso nessuno lo sa
Credo che il buon senso debba prevalere sulle norme. Stabilire una distanza minima mi sembra inutile in quanto non assolutamente documentabile a meno che non capiti un incidente per cui in quel caso vi è stato impatto e quindi la distanza minima non è certo rispettata. Però potrebbe esserci il caso, e questo mi viene sempre alla mente mentre sorpasso un ciclista, che faccia qualche scarto improvviso per evitare una buca o per paura di impattare con il veicolo che lo sorpassa mettendosi da solo in pericolo. In questo caso ne andrebbe di mezzo l’autista anche se accorto e prudente.
Vorrei sottolineare il frequente caso invece nel quale, lungi dal rispettare le norme di circolazione extra urbana, si trovano spesso, con le belle giornate, stormi di ciclisti domenicali che viaggiano in file parallele tali da occupare alle volte l’intera corsia come fossero al giro d’Italia. Ma in quel caso non c’è mai la polizia a controllare.
Come dicevo prima, anche i ciclisti devono osservare la sicurezza, non solo per se stessi, ma anche per tutti gli altri, inclusi gli automobilisti. Ma ho sentito di ciclisti multati anche per queste cose!
perchè invece non ci si preoccupa di far rispettare ai ciclisti,le innumerevoli regole che non rispettano e ,prima di considerarli “povere vittime” dei pirati della strada,proviamo a vedere pirati anche i ciclisti scorretti!!!
Caro Matteo il tuo articolo è molto esaustivo e sicuramente utile ma, a mio parere di ciclista, le leggi vengono sempre fatte a favore, nel caso specifico, del più debole, nel senso che automobile contro bicicletta ovviamente non trova equità in caso di scontro, tanto che il coseddetto più debole si sente autorizzato a diventare il più prepotente.
Però, perchè non tenere mai in considerazione il fatto che spesso e volentieri i ciclisti viaggiano in gruppi numerosi che non si curano del fatto che vanno a occupare l’intera carreggiata di marcia fregandosene altamente del codice della strada e delle difficoltà che creano alla circolazione e alla sicurezza stradale, e se casomai provi a avvertirli della tua presenza dietro e della tua intenzione di sorpassarli questi non solo si incavolano ma ti mandano bellamente a quel paese, rimanendo tranquillamente nella loro posizione. Tutto questo è facilmente rilevabile a differenza della distanza minima da tenere in caso di sorpasso, distanza che non avrai mai a disposizione se il gruppo occupa tutta la carreggiata di marcia, per non parlare dell’auto che, non sempre, accompagna i ciclisti; la quale si mantiene sempre all’estrema sinistra del gruppo per proteggerlo da eventuali automobilisti indisciplinati. In questi casi di quali sanzioni si parla? e perchè non vengono mai messe sul piatto della bilancia per la sicurezza? Per non parlare poi della regolarità dei mezzi a pedale e di chi li guida, privi di tutti quei moduli di sicurezza che dovrebbero montare; fari anteriori e posteriori, catarifrangenti, giubbini catarifrangenti ecc…..
Mi viene da pensare, molto da pensare sul perchè bisogna proteggere solo il sedicente più debole
OK per la distanza di sicurezza,per il superamento delle bici,ma ancora più importante é segnalare il sorpasso con la freccia(questa sconosciuta )
Mettiamo una buona volta la targa alle bici. E togliamo dalla strada quelle che non rispettano il CDS. Luci, pedali, etc. Vedrete che i branchi selvaggi diminuiranno.
Sono automobilista e ciclista.
Da automobilista mi arrabbio con i “fenomeni della Ruota” (domenicali soprattutto) che gestiscono la strada affiancati in due o tre e che hanno pure da ridire se glielo fai notare. Ma chi siete? Per Voi il tempo del Tour De France è finito da un pezzo! Datevi una calmata, la strada è di tutti!
Da ciclista devo far notare che in circolazione ci sono automobilisti che ti fanno il pelo e contropelo quando ti sorpassano, e spesso ti tagliano la strada agli incroci. Faccio notare che esco sempre da solo, rigorosamente a bordo strada.
Colpa di tutti, colpa di nessuno, sicuramente il buon senso a volte latita. Ci vorrebbe crescere reciprocamente, nel rispetto comune e soprattutto sicurezza.
Rammento che il sorpasso in presenza di linea continua semplice o doppia SENZA invadere l’altra corsia è SEMPRE permesso, non solo quando si sorpassi una bici.
Bene, gli amici della bicicletta, invece di fracassare i cosiddetti per introdurre nuove futili ed inutili balzelli (visto che appunto, come conclude l’articolo, sarebbe interessante capire chi e come determinerà l’infrazione), dovrebbero fare in modo che i loro “amici” e tesserati – con la stessa solerzia con cui chiedono civiltà e rispetto dagli automobilisti – imparassero e rispettassero loro stessi il codice della strada, il buon senso e le buone maniere. Perchè nuvoli di buffi signorotti in sovrappeso (e 30 anni per gamba), vestiti di tutto punto manco fossero Pantani, sparsi a macchia e rigorosamente paralleli a gruppi di 5 o 6 (a volte anche più) in mezzo alla strada (scambiando ogni Provinciale e Statale per il percorso del Giro d’Italia), ahimè si incontrano regolarmente anche più volte ogni fine settimana. E sembra ti facciano pure un piacere quando si sganciano e si dispongono in fila come prevede il C.d.S. Improvvisati Coppi (o meglio più Fantozzi) che “ob’s stürmt oder schneit” viaggiano a bordo strada (o meglio, in mezzo) per lo più privi di fanali, campanelli, giubbottini catarifrangenti ed altri elementi di sicurezza che aiuterebbero a vederli e sentirli. Ma non sia mai; quei 150gr in più sulle loro bici in carbonio e leghe super-leggere, sarebbero un sacrilegio ed una zavorra inaudita! Poi, tutti allegramente sulla strada anche se di fianco ci sono le ciclabili… vorrai mica perdere il passo e la media cronometrica per entrare ed uscire in quelle pistine infestate di pedoni e passeggini?!
Ciclisti che, come dice l’articolo, solo in determinate situazioni POTREBBERO sorpassare a destra, ed invece lo fanno regolarmente, senza frenare, senza guardare, senza pensare, ma rompendo regolarmente i cojones, arrogandosi una presunta precedenza divina per cui se in un viale (a senso unico) cittadino una vettura che mi precede mi sbatte fuori la freccia e si ferma per svoltare, io faccio per scartarlo e il Pantani di cui sopra arriva sparato come sul traguardo del Tour de France e, senza rallentare, improvvisa una pantomima atletica per farmi capire (in genere accompagnato da sbraiti e commenti ad alta voce) che (oddio!) ha dovuto rallentare e modificare la sua traiettoria rettilinea perpetua inerziale, in assetto ridotto per minimizzare la resistenza aerodinamica, alzare il busto, frenare, spostare il manubrio verso destra quando basta per non entrarmi nel baule. Ma io dico: primo in una strada dove i mezzi procedono a 50km/h non sorpassi a destra, secondo le distanze di sicurezza le devo tenere io ma le devi tenere pure tu, terzo io guardo gli specchietti ma devo anche guardare la strada davanti e di fianco: pedoni, auto che si immettono, vetture che svoltano e devo guidare la macchina nella corretta direzione e corsia: non posso riservare un occhio agli specchietti per vedere un imbecille che mi arriva in volata e pretende di avere la precedenza a destra perchè è vestito con la tutina della Mapei!
Insomma, ne avrei da dire per ore (e come avrete intuito non ho molta simpatia per i ciclisti): so già che questo post (se pubblicato) accenderà una diatriba infinita, che sarò ricoperto di insulti ed osservazioni minuziose, ma il fatto che vado ripetendo è che l’inciviltà ed il menefreghismo è intrinseco e trasversale. Un automobilista incivile, è un pedone incivile, è un motociclista incivile, è un ciclista incivile… il problema è di educazione e rispetto, non di una specifica categoria. Quindi questi ragionamenti “dal punto di vista del ciclista perchè più vulnerabile” per me smettono di aver senso laddove si tiene conto del fatto che spesso e volentieri i primi a creare pericoli con il loro comportamento sono proprio queste “categorie a rischio”. Perchè se un ciclista o un pedone (casomai affaccendato a guardare lo smartphone) ti attraversa anche pur sulle piste ciclopedonali/strisce, senza rallentare, senza voltarsi per guardare se sopraggiunge un’auto, senza accertarsi che eventuali ostacoli visivi (come vegetazione o auto in sosta) impediscano alle auto di vederlo, senza accertarsi che chi sopraggiunge lo abbia visto, e in sprezzo del pericolo e senza buon senso si fiondano in strada, a me vien da dire che avranno pure ragione per il C.d.S, ma nulla toglie che sono degli idioti.
Quindi poi si guardano le statistiche, si parla di “pirati della strada”, ma forse bisognerebbe anche parlare dei “pirla della strada”!
Stabilire per legge una distanza minima per sorpassare un ciclista non è inutile, semmai difficile da verificare, salvo il caso in cui accada un incidente. Il lettore Visonà fa notare giustamente che un ciclista può sbandare all’improvviso: naturalmente sarà tanto più difficile urtarlo (o essere urtati: dipende dai punti di vista) quanto più ci si tiene lontani durante il sorpasso.
Mi è capitato di essere sorpassato, mentre viaggiavo in bicicletta, da un autobus di linea urbana, talmente vicino che lo specchietto retrovisore mi è passato sopra la testa. Raggiunto al semaforo, ho fatto notare all’autista che avrebbe dovuto tenersi un po’ più lontano. Quello per tutta risposta mi ha detto che era mio onere stare attento e farmi da parte quando venivo sorpassato da un mezzo di linea. Farmi da parte dove, non saprei, visto che alla mia destra c’era il marciapiede.
E che dire di quei ciclisti che, spessissimo in condizioni di visibilità scarsa e/o luce insufficiente, viaggiano senza luci, senza giubbotti ad alta visibilità, senza catarifrangenti? Mi è capitato di incontrarne sia in città, sia su strade extraurbane… Questa non è scarsa attenzione alla sicurezza, è menefreghismo ed incoscienza pura!!
Il Codice della Strada disciplina la materia del sorpasso con l’articolo 148, …..1. [Comma 3] Il conducente che sorpassa un veicolo o altro utente della strada che lo precede sulla stessa corsia, dopo aver fatto l’apposita segnalazione, ……..
Vi chiedo: QUALE? come una volta ..si suonava x avvertire ! e se lo fai adesso minimo ti danno il 3° dito ed altro.
per il resto e’ condivisibile il commento di Franco
Il Codice della Strada disciplina la materia del sorpasso con l’articolo 148, ……
1.[Comma 3] Il conducente che sorpassa un veicolo o altro utente della strada che lo precede sulla stessa corsia, dopo aver fatto l’apposita segnalazione,….Quale? ….
MI ricordo che una volta si suonava ( se lo fai adesso minimo ti arriva un 3° dito)
Svolgo da anni l’attività di autista per professione, di km ogni giorno ne percorro tanti, vedo, ed ho evitato spesso di essere coinvolto in incidenti stradali a causa di svariate infrazioni ed assurde imposizioni su strada da parte di molti ciclisti per non parlare dei pedoni, elementi tutti questi che io rispetto anche quando spesso si impongono non avendone diritto, pur loro essendo i soggetti più deboli della circolazione; però quando la cronaca ci informa di un incidente stradale dove di mezzo c’è un pedone o un ciclista leggiamo sempre: auto investe ciclista, oppure auto investe pedone, fatti gravissimi questi certo, ma non sempre è l’automobolista ad aver torto come invece la carta stampata ci fà credere, bisogna invece sempre valutare le circostanze e la dinamica del fatto accaduto.
Il pedone negli attraversamenti pedonali ha la precedenza sempre, ma che dire di quei pedoni che improvvisamente scendono dal marciapiede in prossimità delle strisce quando l’auto che stà transitando è solo a 1 o 2 metri da quelle strisce stesse, e loro con passo deciso sono già in mezzo alla strada spesso guardando il telefonino o conversando tra di loro neanche si preoccupano se il conducente ha o meno, il tempo tecnico per arrestare il proprio veicolo, o che dire di quei ciclisti che si spostano verso centro strada magari per svoltare a sinistra, senza girarsi un attimo per controllare se nelle loro immediate vicinanze perciò quasi già al loro fianco, c’è un’auto che già ha iniziato la manovra per superarli ??!!
Chiarito ciò, è un dato di fatto, noi conducenti di auto abbiamo giustamente l’obbligo di rispettare in tutto e per tutto il codice della strada, ma mi chiedo se verrà mai quel giorno in cui si insegna a pedoni e ciclisti di adottare una condotta molto più responsabile, ma sopratutto più attenta alla propria circolazione, in primis per la loro propria sicurezza, e rispettosa nel confronto degli altri, perchè, sembra che molti di questi non se ne siano resi ancora conto che sulla strada non ci sono solo loro.
Siamo alle solite, non si sa più cosa democraticamente inventare per rendere sempre più difficile la vita alla gente ed in particolar modo a quanti posseggono un auto! Di leggi e leggine ne abbiamo fin troppe ed è ora che si faccia funzionare il cervello ed il buon senso con la normativa attualmente vigente! E’ ora che i Vigili o chi per loro facciano rispettare il codice della strada anche a chi ama la Bici ed insegnare loro un tantino di civica educazione, visto che molto spesso pedalando in gruppi occupano mezza carreggiata e non si sa mai quali siano i loro itinerari! Se vogliono correre o meglio gareggiare vadano in pista e non sulla strata, poichè mi hanno insegnato i vecchi che essa dev’essere ritenuta la e come tale va rispettata! Naturalmente il sorpasso è sempre fatto con un certo criterio e rispettando il mezzo che si sorpassa, che a sua volta deve, ripeto deve, favorirne la manovra! Questo è buon senso ed anche civismo!
1 metro e mezzo di distanza di sicurezza…….. correttissimo, ma su strade non americane (cioè le nostre) nel 90% dei casi si bloccherebbe il traffico. penso, per esempio (io abito a roma) alla corsia laterale di via nomentana, diversi km da porta pia a s.agnese: a malapena ci sono 10 cm ai lati della macchina…………. e tutte le consolari in molti punti mono corsia (prenestina, tiburtina…..): come ha già scritto qualcuno, il buon senso dovrebbe prevalere sulle norme, non sempre applicabili pedissequamente in una città come roma, dove si devono quotidianamente interpretare TUTTI i cartelli mobili di lavori in corso, strada chiusa o “varco attivo” (ma chi si è inventato questa scritta negli accessi al centro storico al posto di una bella scritta “STOP!”? buona giornata e scusate le divagazioni. Giuseppe970
Io aggiungere anche un comma che dice ”… in presenza di una pista ciclabile, il ciclista che fosse coinvolto in un incidente con un altro mezzo sulla carreggiata comune ha torto a prescindere…”, con quello che costano, con tutti gli appelli e le raccolte firme che fanno per farle fare, cavolo… USATELE STE BENEDETTE PISTE CICLABILI. Con tutto quello che si è speso in piste ciclabili trovarsi sulle carreggiate, magari ristrette per fare a fianco la suddetta pista, il ciclista che guida con una mano e l’altra la usa per tenersi il telefono, oppure l’ombrello o peggio un anziano che barcolla faticosamente, altro che un metro e mezzo ci vuole per superarli, è già un miracolo che non si sdraiano da soli. Il rispetto per gli utenti della strada ci sta tutto, ma secondo me incentivare l’uso della bicicletta è solo una scusa per le amministrazioni a non fare le metropolitane e un adeguato sistema di trasporto sicuramente più comodo e sicuro per tutti.
Come ha giustamente ricordato l’autore dell’articolo, il sorpasso è consentito anche con striscia continua purché non si invada l’altra corsia. Nel disegno di legge (DDL 2658) il Sen. Davico propone esclusivamente di inserire il divieto di sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo, senza aggiungere alcun riferimento al caso di sorpasso all’interno della stessa corsia, Qualcuno riesce a spiegarmi come si potrebbe rispettare la proposta distanza minima in corsie che in città, come da Regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, sono larghe 2.75 metri?
1-E’ possibile per cortesia appurare se alla luce di queste novità, che mi pareva nel frattempo fossero già divenute legge, ha ancora qualche senso il famoso “testimone di distanza” in plastica rossa tanto caldeggiato sin dagli anni 70 dall’ACI?
2-Inoltre quali sono tutti i riferimenti di legge e le eventuali sentenze che confermano l’obbligatorietà dell’uso della ciclabile eventualmente disponibile?
Troppi ciclisti, soprattutto gli amatori e i professionisti in allenamento, adducono come scusa (a volte rispondente al vero) che molte ciclabili non sono considerabili tali perchè:
a-sempre sporche del materiale anche pericoloso peduto da altri mezzi e “sparato” ai lati dai pneumatici della vicina carreggiata (e qui bisorrebbe rivedere i metodi di pulizia strade)
b-deformate da radici di alberi a seguto di cattive piantumazioni (pochissimi “giardinieri” del verde pubblico conoscono, o vogliono, o possono applicare i criteri di scavo proporzionale all’altezza della giovane pianta da metter a dimora per far sì che le sue radici affondino correttamente nel terreno)
c- realizzate (ipocritamente) condividendo un marciapiede ove loro, viaggiando veloci diverrebbero ben più pericolosi per sè e per gli altri di quanto non siano d’intralcio sulla carreggiata, ad esempio per lo scarto improvviso di un pedone, di un bimbo ecc
d-con andamento tortuoso, soprattutto in corrispondenza degli incroci, per portarli ad attraversare “al sicuro” in prossimità delle zebre pedonali, il chè è assurdo visto che ciò
I- li obbliga a fermarsi e a scendere dal mezzo (salvo quando gli attraversamenti son segnalati per ciclisti) mentre se proseguissero sulla carreggiata nessuno potrebbe tagliare legittimamente loro la strada per svoltare a destra
II- li nasconde alla vista del veicolo sopraggiungente che svoltasse a destra.
Grazie