Secondo uno studio pubblicato da Deloitte, l’assicurazione auto connessa guadagnerà il 17% di mercato in Europa nel 2020, la società stima infatti un valore che va oltre i 15 miliardi di euro. Al momento, nel nostro paese, la percentuale è al 15% ma nel 2020 l’assicurazione auto connessa potrebbe raggiungere il 27%.
L’assicurazione auto connessa: in aumento in Europa e in Italia
La Deloitte Touche Tohmatsu, il prestigioso colosso mondiale di servizi di consulenza e revisione, ha pubblicato anche quest’anno – il secondo consecutivo – uno studio sulla situazione dell’assicurazione auto in Europa. Il campione in esame ha coinvolto gli automobilisti di 11 nazioni:
- Austria;
- Belgio;
- Francia;
- Germania;
- Irlanda;
- Polonia;
- Olanda;
- Spagna;
- Svizzera;
- Regno unito.
Ebbene, le stime della società dicono che nel 2020 l’assicurazione auto connessa occuperà il 17% del mercato europeo. Questo è uno dei dati scaturiti dalla ricerca il cui scopo era di analizzare lo sviluppo delle offerete PHYD (Pay How You Drive, letteralmente “paga come guidi”) nel nostro continente. Deloitte attribuisce al potenziale dell’assicurazione auto connessa un valore di 15 miliardi di euro
Il dato che interessa l’Italia dice che nel nostro paese l’assicurazione auto connessa raggiungerà il 27%. In quattro anni si avrebbe dunque un incremento di 12 punti percentuali dato che ora la quota è al 15%.
L’analisi ha individuato anche un’area di opportunità interessante: c’è infatti una correlazione tra coloro che vogliono cambiare assicurazione con gli automobilisti favorevoli a condividere con la compagnia assicurativa i dati che riguardano la guida. L’interpretazione di Deloitte è che gli assicurati intenzionati a cambiare compagnia assicurativa potrebbero essere interessati a sottoscrivere un’assicurazione “digitallyenabled”. Nel nostro paese, un terzo degli intervistati si dichiara disponibile a condividere i dati di guida con la compagnia dell’assicurazione auto.
Assicurazione auto connessa: a chi interessa?
Dalla ricerca emerge che gli interessati a questo tipo di Rc auto non sarebbero solo i giovani guidatori. Ci sono anche altre figure di automobilisti (in tutto 6 profili tipo) interessate al cambio e alla condivisione dei dati con l’azienda assicurativa.
Il potenziale cliente dell’assicurazione auto connessa si aspetta un alto valore dei servizi, un prezzo conveniente e il trattamento sicuro dei propri dati. Singolare è la tendenza a diffidare riguardo il tema privacy attraverso i social media. Infatti, per ciò che riguarda la raccolta dati attraverso i canali social, le compagnie sembrano volere prendere la questione con la dovuta cautela.
Dalla ricerca emerge anche che i clienti sarebbero disposti a offrire i propri dati alla compagnia in cambio di servizi quali assistenze stradale gratuita, recupero del veicolo in caso di furto, assistenza automatica di emergenza, ecc.
Infine risultano interessanti anche le differenze tra le nazioni. Ad esempio in Italia gli intervistati si sono dimostrati meno riluttanti a condividere i propri dati rispetto agli automobilisti del Regno Unito.
Insomma, pare inevitabile che anche il settore dell’Rc auto dovrà adeguarsi alle nuove dinamiche nate con la tecnologia digitale e la rete internet. Avevamo approfondito l’argomento che riguarda la black box in questo articolo Assicurazione auto: si parla ancora di scatola nera.