I Paesi pericolosi sono caratterizzati da un’instabilità socio-politica e dalla possibilità di guerre civili o di eventuali attacchi terroristici. Tutti questi luoghi vengono classificati come insicuri e gli organi che si occupano della sicurezza internazionale consigliano di non eseguire viaggi in questi Paesi e di optare per altre mete. Vediamo quali sono al momento i paesi più pericolosi al mondo.
Chi e come si stabilisce la pericolosità di un Paese
In Italia l’organo competente in materia di viaggi all’estero e di sicurezza degli italiani nei paesi al di fuori dello Stato è il Ministero degli Affari Esteri, che ha sede al Palazzo della Farnesina.
Il Ministero opera in tema di viaggi e sicurezza all’estero attraverso l’Unità di Crisi, struttura del governo italiano che stabilisce la pericolosità di un paese. Questo è possibile grazie all’analisi che viene svolta attraverso i dati raccolti dalle varie ambasciate collocate nei diversi paesi del mondo.
Attraverso i report della rete diplomatica italiana, la Farnesina può informare i cittadini sulle condizioni sanitarie e climatiche, sulla situazione politico-sociale e sulle cautele da adottare in termini di sicurezza.
Per controllare la sicurezza di un paese prima di partire, basterà andare sul portale Viaggiare Sicuri. Questo è gestito dall’Unità di crisi e dall’ACI, al fine di dare un profilo ben preciso e aggiornato del Paese in cui ci si sta per recare.
I paesi più pericolosi al mondo nel 2019
Controllando il sito della Farnesina è possibile notare come possano esserci diversi luoghi considerati pericolosi o sui quali porre una determinata attenzione. Vediamo insieme alcuni Paesi considerati tra i più pericolosi al mondo, nei quali sarebbe meglio non recarsi in vacanza.
Afghanistan
In considerazione della gravità della situazione generale di sicurezza si sconsigliano viaggi a qualsiasi titolo in Afghanistan. Ai connazionali – giornalisti inclusi – che, sotto la propria esclusiva responsabilità, decidessero nonostante il parere contrario dell’Ambasciata di recarsi comunque in Afghanistan, si raccomanda di contattare, sia prima della partenza sia dopo l’arrivo nel Paese, l’Ambasciata d’Italia a Kabul.
Libia
Ambasciata d’Italia a Tripoli ha ripreso le proprie attività l’11 gennaio 2017. Si ribadisce l’invito ai connazionali a non recarsi in Libia e, a quelli presenti, a lasciare temporaneamente il Paese in ragione della assai precaria situazione di sicurezza. Scontri tra gruppi armati interessano varie aree del Paese (incluso in Tripolitania, nell’area intorno a Sirte, a Sebha, Bengasi, Derna e Sabratha).
Siria
In considerazione dell’attuale situazione di elevato rischio e di grave pericolosità, si sconsiglia vivamente di recarsi in Siria e si ribadisce l’invito ai connazionali ancora in loco a lasciare il Paese.
Yemen
Nel settembre 2014 gli Houthi, un movimento espressione di un clan della minoranza zaydita originario delle zone montuose nel nord del Paese e da anni in conflitto con il Governo centrale, hanno conquistato la capitale Sana’a e costretto il Presidente Hadi a rifugiarsi ad Aden (seconda città del Paese) e in seguito a Riad. Il 26 marzo 2015 una coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha iniziato le operazioni militari contro gli Houthi. Il conflitto è ancora in corso e coinvolge un gran numero di governatorati. Il protrarsi del conflitto ha causato un gravissimo deterioramento della situazione umanitaria nel Paese.
Iran
Nelle principali città, inclusa la capitale, si registra un aumento della criminalità comune (scippi e furti). A Teheran si sono verificati casi di stranieri (tra cui alcuni cittadini italiani) fermati e derubati da persone in abiti civili che si qualificavano come agenti di polizia. Si consiglia di diffidare di persone che non possono dimostrare di appartenere a corpi di polizia.
L’efficienza della polizia è al di sotto degli standard europei.
Iraq
Il Paese è attraversato da una crisi gravissima e non può essere considerato una meta per il turismo. Le condizioni non sono tali da consentirvi una permanenza al di fuori di un adeguato contesto di protezione, da determinare in funzione delle situazioni nelle diverse aree dell’Iraq. La militarizzazione delle città accresce inoltre il rischio di attentati, incidenti e di violenze occasionali, cosi’ come l’evoluzione della situazione regionale, che puo’ portare ad ulteriori ripercussioni sul Paese e necessita di costante monitoraggio ed attenzione.
Pakistan
In considerazione delle condizioni generali di sicurezza nel Paese ed, in particolare, dell’elevato livello di rischio terrorismo, si consiglia di limitare i viaggi a quelli indispensabili.
Qualora si decida di recarsi comunque nel Paese, sotto la propria responsabilità, si raccomanda di:
- registrare i dati del proprio viaggio su dovesiamonelmondo;
- contattare prima della partenza l’Ambasciata d’Italia a Islamabad o il Consolato a Karachi segnalando i dati relativi alla propria presenza nel Paese e gli spostamenti sul territorio.
- attenersi a tutte le indicazioni contenute nella sezione “Avvertenze” di questa Scheda.
Venezuela
Alla luce delle continue tensioni e del grave deterioramento delle già critiche condizioni di sicurezza, si raccomanda di posticipare tutti i viaggi non strettamente necessari nel Paese.
Dal 23 di gennaio è in corso una vasta mobilitazione che sta interessando le principali città del Paese.
Negli ultimi mesi le manifestazioni di protesta sono aumentate sia in frequenza che per intensità, talvolta degenerando in scontri e gravi disordini.
Ucraina
La situazione complessiva in Ucraina, in particolare nelle regioni sud-orientali del Paese, rimane instabile. Si continua infatti a registrare un clima di tensione in tutto il Paese, in particolare nei principali centri abitati, con la possibilità che si verifichino incidenti.
Ghana
Si registrano furti, borseggi e altri episodi di criminalità. Nella capitale si sono verificate alcune rapine a mano armata, con armi da taglio e/o da fuoco, ai danni di cittadini stranieri, soprattutto nelle ore serali e notturne, all’interno delle loro abitazioni, in automobile o mentre si spostavano in taxi o a piedi. Nel corso di alcuni di questi episodi sono stati feriti o uccisi cittadini europei che avevano cercato di opporre resistenza. Il 4 giugno 2019 sono state rapite e poi liberate, a seguito di intervento delle forze di polizia, due cittadine canadesi, volontarie ONG. Non si esclude il ripetersi di simili tentativi compiuti presumibilmente a scopo di estorsione.
Come viaggiare sicuri
Il terrorismo rappresenta una minaccia globale. Nessun Paese può essere considerato completamente esente dal rischio di episodi ricollegabili a tale fenomeno.
Al momento tutto il mondo vige in un lieve stato d’allerta e non si può avere mai la certezza di essere realmente al sicuro in nessun luogo sulla terra. Nonostante le varie minacce terroristiche nel mondo, si può comunque godere di una vacanza nelle zone ritenute più tranquille e meno rischiose.
Prima di organizzare un viaggio è consigliabile dunque consultare il sito della Farnesina per avere un report aggiornato sulla situazione attuale del paese in cui volete andare.
Assicurazione Viaggio
Data l’insicurezza di diverse località, che possono essere interessate improvvisamente da un attacco terroristico o da una calamità naturale si consiglia anche di stipulare un’assicurazione con cui sarà possibile scegliere di annullare il viaggio in qualunque momento prima di partire, se ne esistono i presupposti. Tra le cause per l’annullamento sono inclusi anche gli atti terroristici e le calamità naturali o i problemi atmosferici.
Con quest’assicurazione sarà possibile evitare di partire e ottenere anche il rimborso dei pagamenti già effettuati per il viaggio.