Le automobili si stanno rivoluzionando gradualmente, ma ciò che ci riserverà il futuro è molto distante da ciò che possiamo immaginare oggi. Mentre la iCar targa Apple potrebbe restare un sogno da fanboy, le integrazioni tecnologiche previste dalla Google Car sembrano fattibili.
L’auto del futuro sarà una fusione completa tra meccanica e tecnologia, capace di garantire la massima sicurezza e comfort, trasformando ciò che abbiamo sempre usato solo per spostarci in un vero e proprio device. Non potremmo metterlo in tasca ma, a bordo della vettura, ci troveremo a usare (non più guidare) qualcosa di estremamente personalizzato.
A gennaio la General Motors aveva presentato la piattaforma (Sandbox), montata sulle auto già dal 2014, che permetterà agli sviluppatori di far sperimentare nuove strade al settore automobilistico. GM si lancia in un mercato nascente, prima di molte case automobilistiche, ma in cui i competitor non tardano a farsi sentire anche da settori commerciali distanti.
È il caso dell’americana nvidia, azienda nota per la produzione di processori grafici, che in una recente conferenza ha presentato degli sviluppi interessanti legati al progetto Tegra.
Le potenzialità del system on a chip (SoC) della società californiana porterà a un livello superiore i computer di bordo. Già lo scorso anno, al al CES (Consumer Electronics Association) 2012, la nvidia aveva mostrato le sue potenzialità.
Un accordo con le case automobilistiche era la cosa più fattibile, ma la società punta a creare qualcosa in più. Il toolkit di interazione sviluppato, conosciuto come UI Composer, è compatibile con tutti i sistemi operativi disponibili sul mercato e può essere controllato via Wi-Fi o Bluetooth.
Il sistema, sfruttando la potenza della GPU, fornirà uno nuovo aspetto grafico sia al computer di bordo che al cruscotto. Tutto sarà personalizzabile dal guidatore, che potrà scegliere il design ma anche le informazioni da ricevere a video. Un computer a tutti gli effetti che, con la sua potenza di calcolo, non si lascerà sfuggire nessun dato rendendoli accessibili. Infine, la modularità della tecnologia permetterà di installare velocemente il chip da un’auto all’altra per non perdere le customizzazioni create/settate.
L’auto del domani è sempre meno un mezzo di trasporto, sempre più una tecnologia “movibile”.