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Auto ecologiche “fuel cell” in commercio entro il 2017

auto ecologiche

Due grossi “accordi” firmati, a pochissima distanza l’uno dall’altro, tra diverse case automobilistiche hanno rimesso in moto l’auto fuel cell.  Dopo la stretta di mano tra Toyota e BMW, che si scambieranno informazioni e tecnologie riguardo le vetture a basso impatto ambientale, anche Ford, Renault-Nissan e Daimler chiudono un’intesa volta a diffondere sul mercato vetture a emissioni zero. Il 2017, anno previsto per il rilascio della prima vettura fuel cell, sembra lontano ma quando si parla di sviluppo e innovazione i tempi si accorciano.

La tecnologia scoperta nel XIX secolo dal fisico William Grove permette di creare energia elettrica tramite l’utilizzo di celle a combustione.

Queste celle, al cui interno l’idrogeno a contatto con l’ossigeno produce energia elettrica e vapore acqueo, sono dei generatori chimici che nel mercato dell’auto provvedono ad alimentare la pila a combustibile dei veicoli elettrici (EV). Questo tipo di tecnologia permette di creare delle vetture a impatto zero, visto che dal tubo di scappamento fuoriesce soltanto vapore, ma essendo l’idrogeno non disponibile in natura va prodotto mediante processi che richiedono a loro volta grosse quantità di energia.

Per rendere reale questa tipologia di veicolo bisognerà ridurre l’impatto ambientale che ha la produzione di idrogeno, necessario all’alimentazione delle celle a combustione almeno in due “tipologie” di veicolo Fuel Cell.

Il primo è quello in cui le pile a combustibile vengono alimentate/ricaricate dalle celle a combustione funzionanti grazie a un serbatoio di idrogeno installato a bordo. Il secondo tipo prevede sempre l’utilizzo dell’idrogeno, ma generato dalla conversione di un idrocarburo tradizionale come la benzina/diesel. L’unico modello che esclude l’utilizzo dell’idrogeno al momento prevede l’alimentazione di pile a combustibile mediate metanolo. Il sistema Fuel Cell potrebbe giovare molto alle vetture EV, ma il primo passo da fare è quello dell’innovazione.  

BMW grazie alla tecnologia fuel cell di Toyota, dovrebbe concentrarsi alla realizzazione di un prototipo capace di convertire l’idrogeno in energia elettrica tramite un sistema propulsivo montato a bordo del mezzo. L’innovazione porterebbe alla costruzioni di pacchi batteria, oggi montati su tutti i veicoli EV, a un’autonomia molto superiore e a tempi di ricarica molto ridotti. L’auto ful cell BMW-Toyota non dovrebbe arrivare sul mercato prima del 2020, ma già  tra due anni si potrebbero vedere i primi risultati dell’unione dei due colossi.

Il tridente Mercedes, facente capo al gruppo Daimler, Renault-Nissan e Ford spingono sull’acceleratore green dell’auto fuel cell e promettono la commercializzazione di un primo veicolo entro il 2017. Un progetto ambizioso che farà leva sulla condivisione delle tecnologie e delle conoscenze, ammortizzando i costi di investimento e sviluppo. I colossi dell’automobilismo investiranno gli stessi capitali, ma saranno le conoscenze acquisite durante gli anni di progettazioni di veicoli a basso impatto ambientale a fare la differenza.

L’auto a impatto ambientale zero è sempre più reale, speriamo che nessuna lobby tiri il freno a mano. 

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