La LoJack Corporation, azienda leader mondiale specializzata nella localizzazione e recupero di beni rubati, ha creato uno strumento per ritrovare auto rubate servendosi di una tecnologia all’avanguardia rispetto ai classici metodi anti-furto. L’obiettivo è quello di consentire alle Forze dell’Ordine di rintracciare anche in poche ore un veicolo di cui è stata denunciata la scomparsa grazie a un sistema di radiotrasmissione wireless in grado di funzionare anche all’interno di strutture sotterranee, in acciaio o in cemento armato.
Ecco dunque che sempre più agenzie di autonoleggio si mostrano interessate al sistema LoJack, dal momento che i casi di furto di auto noleggiate sono in continua crescita, stando all’ultimo rapporto ufficiale dell’Aniasa (Associazione nazionale industria e servizi automobilistici). I numeri in effetti sono elevati: l’anno scorso sono stati 4.142 i mezzi rubati per un danno complessivo di 43 milioni di euro ed è inoltre diminuito il numero delle vetture recuperate (si parla del 2% in meno rispetto al 2010).
I casi più frequenti si registrano sui noleggi a lungo termine – il cui danno sul totale è di 32,7 milioni di euro – e l’aumento registrato dei “ladri noleggiatori” rispetto al 2010 è di quasi il 20%. Da qui perciò la decisione da parte dei leader di settore nazionali – e quelli stranieri che hanno filiali nel Bel Paese – di rivolgersi alla LoJack Italia per salvaguardare i loro veicoli e Maurizio Iperti, amministratore delegato, riconosce la forte crescita nella diffusione dei loro sistemi, che vantano una percentuale di ritrovamento del 90% dei mezzi scomparsi: infatti la filiale italiana, aperta dal 2006, ha già 24.000 clienti soddisfatti e si prevede un trend di crescita importante delle vendite, dal momento che dai dati riportati poco sopra il fenomeno sembra non voler calare.
Dal canto suo, Paolo Ghinolfi, presidente dell’Aniasa, ricorda un altro problema del settore: “Nel corso del primo semestre del 2012, le immatricolazioni nel nostro campo sono scese del 16%, e inoltre il Governo taglia ancora la deducibilità d’impresa. Di questo passo contiamo sì di chiudere in positivo, ma con una cifra irrisoria che rappresenta la mortificazione delle nostre imprese”.