Duro colpo per gli appassionati di tuning dalla “liberalizzazione” di cerchi e gomme. Il decreto attuativo (n.56 del 7 marzo 2013) definisce i limiti per l’installazione e l’omologazione di pneumatici/cerchioni non previsti dalle case costruttrici.
I primi passi della regolamentazione del settore erano stati intrapresi a fine 2008 con il Dl 207/08, che aveva legalizzato la sostituzione dei pezzi originali della vettura con altri non previsti come alternativa dal costruttore, senza che l’operazione fosse approvata tramite nulla osta del costruttore stesso.
Una semplificazione soprattutto economica, visti i costi richiesti per la richiesta del nulla osta, la cui validità sarebbe dipesa da un Dm attuativo per ogni parte meccanica sostituibile. Finora un solo decreto aveva regolamentato i sistemi frenanti, ma in questi giorni è arrivato quello per i pneumatici e i cerchi.
Precisamente il decreto, in vigore dal 22 marzo, regolamenta tutto ciò che riguarda i “sistemi di ruota”. Non solo i pneumatici e i cerchi, ma anche le viti, i dadi di fissaggio, gli adattatori e i distanziali ruota dovranno rispettare la normativa. Si prevedeva un modello alla tedesca, che legalizza ogni tipo di modifica valutandolo e approvandolo di volta in volta, ma le cose sono andate diversamente.
La circonferenza di rotolamento esterna potrà variare solo del +/- 2% rispetto alla gomma montata dal costruttore, mentre la variazione massima consentita del diametro nominale esterno non potrà essere superiore all’1% e la larghezza non potrà superare del 10% la larghezza massima dei pneumatici prescritti dal libretto di circolazione. Gli indici di carico, di velocità e pressione di gonfiaggio potranno essere uguali o superiori a quelli originali.
Un margine di modifica ridotto per i costruttori di pneumatici e cerchi, che spaventa più gli appassionati che i produttori. Questi non sembrano preoccupati dai paletti posti dal decreto ministeriale, alcuni dei veri e propri limiti, perché vanno a tarpare le ali soprattutto ai prodotti venduti senza omologazione a prezzi bassi. Una limitazione del business, ma che tiene fuori dal mercato produzioni di bassa qualità “famose” per le tecniche di concorrenza sleale.
Si apre uno spiraglio di semplificazione per le operazioni necessarie all’omologazione dei sistemi modificati. La trascrizione sulla carta di circolazione delle misure per le nuove gomme e cerchioni montati occorrono due passaggi alla motorizzazione (prenotazione e collaudo), se non ci si vuole servire di un’agenzia privata. L’attuazione di una prenotazione online ridurrebbe i costi di gestione, ma soprattutto velocizzerebbe il sistema.
A quando il decreto attuativo per i paraurti sportivi, le luci allo xeno e quelle diurne DRL aftermarket?