Dal 3 settembre, l’Agenzia delle Entrate ha revocato il regime di esenzione IVA per i corsi delle scuole guida per conseguire la patente. Restano invariati i costi relativi agli adempimenti burocratici, poiché non sono oggetto del parere dell’Agenzia delle Entrate.
Se così fosse, la conseguenza è che le lezioni di teoria e pratica avranno un costo del 22% in più (aliquota IVA ordinaria), facendo lievitare il costo della patente tra i 150 e i 200 euro, considerando l’intero corso di teoria e le lezioni di guida. Tutto parte da una sentenza della Corte di Giustizia europea che recita:
l’insegnamento della guida automobilistica in una scuola guida, pur avendo a oggetto varie conoscenze di ordine pratico e teorico, resta un insegnamento specialistico che non equivale, di per se stesso, alla trasmissione di conoscenze e di competenze aventi ad oggetto un insieme ampio e diversificato di materie, nonché al loro approfondimento e al loro sviluppo, caratterizzanti l’insegnamento scolastico o universitario
Aumento costo patente: potrebbe essere retroattiva
L’aumento potrebbe riguardare quanto fatturato dalle scuole guida negli ultimi cinque anni accertabili (il numero di anni entro i quali il Fisco può fare delle verifiche sui contribuenti). Questo significa che le scuole dovrebbero integrare le vecchie dichiarazioni e versare l’IVA sui corsi degli anni precedenti.
Emilio Petrella, segretario autoscuole dell’UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi di Consulenza Automobilistica), interpellato da Quattroruote afferma:
Se si pensa che ogni anno sono 800 mila le patenti conseguite attraverso le autoscuole italiane, l’impatto del parere dell’Agenzia e delle entrate sui 3,8 milioni di permessi di guida conseguiti nell’ultimo quinquennio è stimabile in 600 milioni di euro
Il campanello d’allarme è stato colto dal nuovo governo e il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, promette:
La situazione paradossale che si è creata sulle scuole guida deriva da una sentenza di marzo 2019 della Corte di giustizia Ue, che ha stabilito che questi servizi non possono essere Iva esenti. Sul futuro vale la sentenza comunitaria.
Sul passato, come ho detto a #Mattino5, vogliamo evitare che le scuole guida debbano chiedere ai clienti degli ultimi 5 anni di versare un’imposta (Iva) che all’epoca non era dovuta. Lo faremo con una norma che inseriremo nel primo provvedimento utile
Se non si scongiura la retroattività, il costo distribuito tra le 7mila autoscuole sparse sul territorio nazionale, ammonterebbe a 85mila euro per ciascuna scuola. Questo potrebbe portare ad ulteriori aggravi per i consumatori finali, su cui le scuole potrebbero riversare parte dell’impatto economico di questa “mazzata”. E a quel punto gli aumenti andrebbero anche oltre i 200 euro stimati.
Resta l’alternativa di conseguire la patente da privatista