Molto spesso capita che all’uscita dal lavoro, dopo 8 ore intense, si è costretti a passarne altre in coda. Il traffico affligge la maggior parte delle città, soprattutto in determinate ore della giornata, costringendo le auto a procedere incolonnate a passo d’uomo.
Poi c’è quel traffico inspiegabile, incolonnamenti a “fisarmonica”, che si verifica quando a tratti stradali in cui si procede normalmente si alternano tratti in cui si è completamente fermi. Però quelli più odiosi sono i rallentamenti che si verifica in assenza di lavori in corso, incidenti o altri tipi di problematiche che giustificherebbero il traffico sulle strade a scorrimento veloce.
Perché si formano le code autostradali?
Il comportamento delle code autostradali è molto simile a quello delle auto ferme al semaforo. Allo scattare del verde le auto più vicine al segnale iniziano a muoversi, mentre quelle alla fine delle coda restano bloccate ancora per un po’. Quando il semaforo diventa rosso, le vetture in coda continuano a muoversi per effetto di “onda d’urto” che continuerà ad influire sull’ andamento dell’intera coda. Il deflusso della auto in coda è un processo graduale, che inevitabilmente influisce sulla circolazione.
Possiamo paragonare il flusso stradale a quello di un liquido che passa attraverso un imbuto. Quando il flusso che attraversa l’imbuto è costante non ci sono problemi, ma aumentando il flusso e/o le fonti si hanno i primi problemi.
Il numero di auto nelle strada influisce inevitabilmente sulla circolazione: più auto ci sono in giro maggiore sarà la possibilità di finire in un ingorgo, ma a questo fattore vanno aggiunte le problematiche riguardanti le strade. Molte delle infrastrutture che usiamo ancora oggi sono state progettate 10/20 anni fa, considerando la quantità e la tipologia di veicoli sul mercato in quegli anni. La maggioranza delle strada non è adatta ad accogliere, quantitativamente e qualitativamente, le automobili di questo decennio.
Un recente studio ha dimostrato come un semplice rallentamento, anche di 5 km/h, si ripercuote negativamente sulla mobilità collettiva. Non c’è bisogno di un incidente o di lavori incorso per generare delle code interminabili ma, data la quantità di veicoli in circolazione e la qualità delle strade, basta una semplice frenata a rallentare centinaia di veicoli.
- Voi quanto tempo passate in coda?
Nelle situazioni di traffico urbano spesso si perde la cognizione del tempo passato in coda. Un’indagine condotta da TomTom, nelle città metropolitane d’Italia, mostra che un automobilista passa in media 75 minuti al giorno in coda. Sono all’ incirca 15 giorni all’ anno persi a guardare la macchina che ci precede e nei casi più gravi si può arrivare a 3 anni nell’ arco di un’intera vita. La bandiera nera del traffico spetta alla capitale, che “sequestra” un automobilista quotidianamente per 105 minuti, ma le altre città non scherzano. Voi come come affrontate le code?