Auto ibride: una motorizzazione a doppia anima
Prima di tutto, un chiarimento: le auto ibride sono veicoli con un unico sistema di propulsione, ma a doppia motorizzazione. Sembra banale, ma molti automobilisti sono ancora oggi convinti che queste macchine siano una sorta di Transformer che può cambiare conformazione a seconda delle esigenze. Nulla di più sbagliato, ma di certo c’è un aspetto fondamentale: la tecnologia ibrida è una delle migliori invenzioni degli ultimi cinquant’anni.
Altra precisazione: sebbene qualche ingegnere automobilistico forse non sarebbe del tutto d’accordo, molte persone inseriscono in questo insieme l’auto bi-fuel, ossia la vettura termico policarburante che può funzionare a benzina/gpl, benzina/metano, gasolio/kerosene, benzina/idrogeno. In realtà le auto ibride hanno una motorizzazione a doppia anima elettrica-termica. Il primo esemplare ibrido è stata la Toyota Prius, lanciata nel lontano 1997 e a oggi l’auto ibrida più venduta di sempre.
Tipologie di auto ibride
Le auto ibride possono essere classificate a seconda del grado di ibridazione e quindi della capacità del sistema di propulsione ibrido di immagazzinare l’energia elettrica:
- full hybrid (ibridazione piena): motore e batterie permettono all’auto di viaggiare in autonomia elettrica, di solito a una velocità medio-bassa e per distanze limitate. Sono considerate perfette per l’ambiente cittadino, tanto per intenderci, ossia per chi deve guidare spesso in città e non deve farsi chilometrate assurde in autostrada.
- mild hybrid (ibridazione leggera): la parte elettrica supporta quella termica e consente al veicolo di ottimizzare il viaggio, soprattutto in fase di accelerazione, migliorando consumi e prestazioni.
- minimal hybrid (ibridazione minima): in parole povere “meno elettricità, più benzina”; in questo caso la percorrenza in modalità elettrica pura è fortemente limitata.
E poi c’è un po’ di confusione, ma forse potremmo parlare di:
- Microibride: sono le auto che hanno lo Stop&Start del propulsore termico, ossia quando sei al semaforo e la macchina si spegne, per poi accendersi subito dopo che hai premuto su acceleratore o frizione. Questa funzione è però tipica di altre tipologie di auto ibride (ma non solo), quindi a oggi questa definizione suona quasi “arcaica”.
Tutto molto bello, ma… Perché comprare un’auto ibrida?
Dati alla mano, le auto ibride hanno tre principali vantaggi:
- I consumi possono essere molto ridotti e le prestazioni ottimizzate;
- La spesa iniziale è ammortizzata grazie al risparmio sull’acquisto del carburante;
- Meno emissioni inquinanti: secondo alcune ricerche la quantità di C02 nell’atmosfera è ridotta addirittura del 70-80% in alcuni motori ibridi.
In realtà c’è un altro tipo di vantaggio che l’automobilista italiano apprezza molto: il pagamento del bollo auto. L’importo viene infatti calcolato tenendo conto della potenza del motore termico, senza valutare i cavalli erogati dal propulsore elettrico. Insomma, il bollo costa meno con le auto ibride. E pensare che in cinque regioni italiane (Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Puglia) le auto ibride di nuova immatricolazione sono già esentate dal pagamento del bollo auto (ma solo per qualche anno).
Altro fattore positivo sono le agevolazioni nel traffico cittadino: questi modelli possono spesso entrare nelle ZTL (Zona a Traffico Limitato) senza pagare alcun costo di pedaggio o pagando meno rispetto agli altri veicoli. Insomma, avere sempre il terrore di beccarsi una multa per la ZTL potrebbe diventare solo un brutto ricordo. Mica male, vero?
Il mercato delle auto ibride
Proprio il 2015 ha segnato una prima vittoria delle auto ibride nel mercato italiano. A settembre scorso le vendite si sono attestate al 2%, contro l’1,4% di agosto: non sono numeri altissimi, ma rappresentano comunque un record e un trend in crescita. Si può quasi parlare di un monopolio gestito da Toyota e Lexus, visto che il 95% di queste quota è rappresentato da queste due case automobilistiche: nei primi nove mesi del 2015 hanno infatti registrato 18.000 immatricolazioni di auto Hybrid in Italia.
Come riporta ANSA:
“La più venduta a settembre è stata ancora una volta la Yaris, con 1.093 esemplari (ad agosto erano state 385), che conferma così la leadership dei mesi precedenti con un totale da gennaio di 8.983 unità. Va forte anche la Auris, recentemente rinnovata, che è stata acquistata da 1.061 automobilisti e che ha triplicato i numeri di agosto (351): dall’inizio dell’anno ha fatto segnare 6.187 consegne. Al terzo posto troviamo il primo Suv, il Lexus NX, con 264 pezzi, che si sommano ai precedenti 1.066 per un totale di 1.330 unità nei primi nove mesi del 2015″.
Se invece guardiamo ai primi dati del 2016… La tendenza è confermata. A gennaio 2016 il record di vendita si è stabilito al 2,1%, sempre in crescita. Di questo, il 96% è rappresentato dai marchi Toyota e Lexus: è un fatto curioso, ma forse prevedibile. Si tratta di un mercato che acquista sempre più una consapevolezza guidata dalle case automobilistiche che più di tutte hanno investito in questa tecnologia, sia in termini “fisici” (motori, ingegneria, professionalità) che in comunicazione.
Le auto ibride più vendute nel 2017
Nessuna sorpresa nelle prime due posizioni, Toyota è da tempo impegnata nella totale rivoluzione dei suoi propulsori ed ha fatto dell’ibrido un vero e proprio punto di forza. Con queste premesse monopolizzare il podio di questa speciale classifica non è di certo difficile infatti al primo posto troviamo la Toyota Yaris 1.5 VVT-i Hybrid che, con una potenza complessiva di 100 CV dichiara una percorrenza di circa 30,3 km/l che la pone come una delle vetture ibride con il miglior rapporto qualità/prezzo in commercio.
La seconda posizione, tra le 10 auto ibride più vendute in Italia nel 2017, è occupata da una vettura a sorpresa: la Toyota C-HR, il Suv giapponese in commercio da circa 5 mesi che sta raccogliendo tantissimi consensi dal mercato. I numeri parlano chiaro: 1.076 unità vendute nel solo mese di aprile 2017 per la Toyota CH-R nella versione 1.8H E-CVT, forte di una potenza complessiva di 122 CV ed una percorrenza dichiarata di 26,3 km/l.
Al terzo posto troviamo ancora un’altra Toyota, l’Auris Hybrid Active, una berlina compatta a 5 porte che garantisce un consumo di 26,2 km/l grazie al propulsore 1.8 da 136 cv.
Il poker è servito: in quarta posizione si fa largo la Toyota RAV4 le cui immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono praticamente raddoppiate, ottimo risultato se consideriamo che il modello in questione è quello equipaggiato dal 2.5 HV E-CVT che può contare su ben 197 cv ed una percorrenza di 20 km/l.
La prima sorpresa, che finalmente spezza il monopolio Toyota, è la Hyundai Ioniq che conclude un ottimo primo quadrimestre a 446 unità vendute (183 solo nel mese di aprile). Il propulsore benzina che equipaggia la Hyundai Ioniq 1.6 Hybrid 6DCT con i suoi 29,4 km/l sembra essere stato talmente apprezzato da far salire questa vettura al quinto posto tra le 10 auto ibride più vendute del 2017.
Completano la classifica delle 10 auto ibride più vendute in Italia nel 2017, o almeno nei primi quattro mesi dell’anno, diverse altre autovetture tra le quali spicca una new entry: la Suzuki Ignis, la piccola giapponese, forte di un’autonomia dichiarata pari a 23,3 km/l.
Settimo posto importante per la casa coreana Kia che con il suo Niro (definito il primo SUV nato ibrido) e grazie ad un consumo di 22,7 km/l raggiunge la quota di 101 immatricolazioni nel solo mese di aprile.
Chiudono alle ultime tre posizioni un altro SUV del gruppo Toyota, la Lexus RX, un’altra Suzuki, la sempre più richiesta Swift ed una tedesca la BMW Serie 2 Active Tourer.
Qual è il lato oscuro delle auto ibride?
Queste meraviglie della tecnica hanno qualche tallone d’Achille. Il primo è che per chi percorre lunghi tratti autostradali non avverte un vero risparmio. Se percorriamo una strada per molti chilometri alla velocità di 130 Km/ora il propulsore impiegato sarà sempre quello a combustione. Il terreno ideale per questi veicoli è la città, dove frenate e ripartenze generano finalmente il risparmio tanto cercato. Sono molti i taxisti, ad esempio, che l’hanno adottata.
Il secondo è il prezzo. Mediamente un’auto ibrida costa un 40% in più di una equivalente a benzina, per chi fosse intenzionato ad acquistarla deve calcolare bene i costi/benefici di questa scelta hi-tech. Teniamo anche della manutenzione, che è più costosa per via delle tecnologie messe in campo e per l’enorme dispiego di elettronica.
Il terzo punto delicato è proprio la batteria, vanto della tecnologia ibrida. In caso di guasto l’intervento potrebbe essere molto oneroso e quindi non per tutte le tasche.
Acquistare auto ibrida: sì o no?
Se hai intenzione di acquistare un’auto ibrida, valuta attentamente se i tuoi slanci verso una tecnologia più green sia opportuna. Certo, i pro sono tanti, ma anche i contro esistono, soprattutto quando si parla di mettere mano al portafogli. Poi c’è un altro aspetto: voci di corridoio indicano come lo scandalo delle auto diesel della Volkswagen sia solo la punta dell’iceberg. Pare infatti che presto ci saranno ulteriori controlli in diverse case automobilistiche, sebbene sia stato proprio questo diesel-gate a spingere la vendita delle ibride lo scorso settembre.
Nei prossimi mesi avremo modo di valutare, ma per il prossimo anno sono già previsti molti investimenti da parte delle principali case nella tecnologia ibrida e molti modelli sono già pronti per un 2016 ricco di sorprese. Alla fine tutto si riduce comunque a una sola domanda: compreresti un’auto ibrida?