Auto e truffe:
In Italia una Fiat Panda potrebbe costarvi più di una LaFerrari. Come? Basta applicare gli escamotage giusti, sfruttare le mancanze presenti nelle normative europee, approfittare della scarsa omogeneità del nostro Codice della Strada e il gioco è fatto.
Dati alla mano, l’immatricolazione estera di bolidi italiani è costata cara allo Stato. Dei 147 milioni di euro, previsti per il pagamento del superbollo 2012, poco più di 70 sono arrivati nelle casse dello stato. Una perdita di 77 milioni di euro, riconducibili a diverse modalità di evasione fiscale, che ancora una volta va a pesare sulle tasche dei cittadini onesti.
Come è possibile?
Esistono diverse strade percorribili, ma tutte portano al possedere un veicolo circolante in Italia con targa straniera. La Germania è diventata l’El Dorado delle fuoriserie, ma anche di veicoli meno costosi, per gli italiani più ricchi. Online è facile reperire numerose agenzie che offrono il “renting targa tedesca”, ottenibile semplicemente inoltrando dei documenti.
Si può scegliere di effettuare un noleggio a lungo termine di un’auto tedesca, quindi già immatricolata all’estero, oppure comprare un’auto in Italia e re-immatricolarla in Germania. Per la seconda possibilità ci si serve di società tedesche, a cui verrà ceduto il veicolo appena acquistato, che dopo aver cancellato il veicolo dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) provvederà alla nuova immatricolazione. Successivamente, dopo aver ottenuto targa e documenti tedeschi, la società riconoscerà al suo vecchio proprietario diritto di proprietà, d’uso e di vendita.
Il Governo italiano ha provato a frenare il giochetto (quasi) legale, attraverso il sequestro immediato di veicoli con targa straniere ma molti proprietari hanno riottenuto il veicolo in breve tempo, dopo aver effettuato dei ricorsi, perché l’articolo 132 del Codice della Strada prevede che “i veicoli immatricolati in uno Stato estero sono ammessi a circolare in Italia per un anno al massimo”. Il “bug” dell’articolo è che, da quando sono state abbattute le frontiere, non è più possibile monitorare l’entrata e l’uscita dal Paese.
Perché immatricolare una supercar all’estero?
La risposta è una sola, si risparmia. Un risparmio che tra superbollo non pagato e assicurazione estera può arrivare al 42,3%. Un vantaggio economico a cui si aggiunge “l’immunità” per gli autovelox e altre tipologie di sanzioni amministrative.
Ricapitolando, un possessore italiano di una fuoriserie con targa straniera risparmia perché:
- Non pagherà il superbollo, previsto dal governo Monti, che chiede ai possessori di auto con potenza superiore i 185kW un’addizionale di 20€ per ogni kW oltre la soglia e un prelievo doppio per le auto con più di 225kW;
- Potrebbe evitare di pagare multe ricevute per eccesso di velocità, divieto di sosta e tutte quelle non notificate immediatamente;
- I punti della patente sarebbero intoccabili, visto che in caso di sanzione con decurtazione di punti il “proprietario fittizio” del veicolo sarebbe straniero;
- Noleggiando l’auto da una società straniera, il soggetto potrebbe scaricare annualmente la spesa sostenuto;
- Il veicolo verrebbe escluso dai controlli previsti dal redditometro.
Non una vera e propria “truffa” ma, come accade spesso, molti “furbetti” guadagnano un vantaggio che altri dovranno pagare.