Il tema delle auto usate con contachilometri manomessi è un must e le truffe sono sempre all’ordine del giorno. Compreresti un’auto usata con dieci anni di vita e 550mila chilometri? Probabilmente no. E come te, nessuno.
Questo uno degli elementi chiave per capire il problema, al quale sorge una domanda: il povero concessionario cosa dovrebbe fare? Tenere la vettura in magazzino, perdendo dei guadagni, sapendo che è destinata allo sfascio? No, come soluzione non è auspicabile e, di certo, neppure l’alternativa alla quale i concessionari si affiderebbero.
Meglio, molto meglio, piazzare l’automobile sul mercato ricorrendo alle più svariate e creative opzioni. Magari portando a conoscenza il cliente sull’età dell’auto, ma omettendo quel piccolo particolare, il ritocco al contachilometri, indispensabile al venditore per guadagnare unimporto maggiore rispetto al reale valore di mercato dell’auto in questione.
Una pratica applicata nel 40% dei casi: questa sarebbe, infatti secondo le ultime ricerche, la percentuale di auto usate ringiovanite in Italia.
Un escamotage utilizzato, soprattutto, in presenzadi vetture provenienti da ditte di noleggio. In questi casi, il numero reale di chilometri percorsi rende poco interessantile auto sul mercato (e ne riduce di molto il valore), portandoi venditori (per fortuna non tutti) a ricorrere a veri e propri esperti del settore per taroccare il tachimetro fino a una diminuzione che può superare anche i 50milachilometri.
A tal proposito, l’articolo che segue vuole aiutarti a capire come evitare di incorrere in truffe perpetrate all’acquirente e, allo stesso tempo, darti una panoramica sui rischi e sulle sanzioni previste.
Cosa succede a chi falsifica i chilometri?
Manomettere i chilometri, secondo la sentenza n° 38085 del 17 settembre 2013, è riconosciuto come reato di truffa perché, da un lato il venditore ne trae un tornaconto economico illecito, dall’altro mette a repentaglio l’incolumità dell’acquirente. Per tale ragione, viene sanzionato dal codice penale.
La persona offesa può impetrare lo scioglimento del contratto, pretendendo sia la restituzione dell’importo versato e sia il risarcimento per la diminuzione dei chilometri.
Oltre ai rischi che derivano dalla denuncia penale, chi si presta alla vendita di vetture con tachimetri manomessi, incorre in sanzioni economiche pesanti indette dall’agenzia garante della concorrenza e del mercato: multe che possono raggiungere i 250mila euro.
Quando sussiste il ricorso a un giudice, l’acquirente può ottenere due indennizzi:
- il prezzo pagato in più rispetto al reale valore dell’auto, proprio perché risulta più usurata di quanto affermato dal venditore. Quest’ultimo dovrà restituire l’importodirettamente al compratore;
- un risarcimento generico, in via equitativa deciso dal giudice, per la violazione del codice civile in termini di comportamento corretto e buona fede del venditore nei confronti dell’acquirente.
Per evitare di cadere vittima di truffe come quelle esposte, ti suggeriamo come essere certo delle vetture a cui hanno taroccato il contachilometri.
Come individuare le auto taroccate
Uno dei metodi per accertarti se l’auto alla quale sei propenso è stata taroccata, è avvalerti di uno strumento di diagnosi, che è in grado di fornirti molti dati relativi all’automobile in questione, tra tutti, anche il chilometraggio reale. Purtroppo, il dispositivo specifico non è alla portata di tutti e molte officine ne sono sprovviste, ma rimane il rimedio più sicuro per avere informazioni effettive e veritiere sulle autovetture.
In mancanza dell’attrezzatura suddetta, è possibile controllare, in modo approssimativo, il pannello di comando: se noti segni o graffi che possono far pensare a una manipolazione, o se ti sembra che l’auto sia stata “rivisitata” e riverniciata, soggetta a perdite d’olio e con evidenti segni di usura, è lecito sospettare che abbia più chilometri di vita alle spalle di quelli dichiarati e che, perciò, tu possa essere difronte a una presunta contraffazione del contachilometri.
Se, come plausibile, l’auto è stata debitamente trattata prima di essere messa in vendita, il consiglio è quello di non fermarsi all’apparenza ma di controllare il logoramento di ogni parte della vettura, incluse le incongruenze presenti.
Altro consiglio: chiedi al concessionario di mostrarti il libretto dei tagliandi e delle revisioni effettuate all’auto, e accertati che contenga informazioni sulla manutenzione e il timbro dell’officina che l’ha effettuata. Confronta anche il numero di chilometri riportato a ogni operazione con la cifra attuale del tachimetro: un escamotage che ti consentirà di rilevare l’eventuale manomissione.
Potresti addirittura richiedere la visione delle fatture degli interventi dove vengono riportati i codici dei ricambi adoperati per la manutenzione, andando ad appurare che le relative scadenze siano quelle previste.
Se il concessionario non vuole esibire il libretto, è importante porre massima attenzione e richiedere che venga palesata la scheda tecnica dell’auto, sulla quale sarà possibile trovare appuntati i chilometri reali percorsi dalla vettura.
Nel caso in cui le operazioni effettuate siano memorizzate nella centralina dell’automobile, per alcune tipologie di vetture il libretto non è più cartaceo, chiedi che ti siano presentati i dati in memoria. E ricorda: se compaiono spazi temporali negli intervalli, è segno di manomissione al contachilometri.
In mancanza di libretto e scheda (stranissima come coincidenza, vero?) è opportuno verificareil motore con accuratezza alla ricerca di un bollo adesivo, quello che di solito viene applicato su parti visibili e non del motore, in occasione di revisioni periodiche. In assenza di bolli nel motore, si consiglia di ispezionare anche la parte interna delle portiere, potrebbero essere presenti informazioni utili per chiarire come stanno realmente le cose. In questo caso è anche doveroso precisare che non sempre alle revisioni viene applicato il bollo sull’auto, ma solo sul registro o libretto.