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Autovelox: strumenti per “far cassa” o a tutela della sicurezza?

Autovelox

Conoscere le mappe dove sono posizionati gli autovelox e i tutor, sia in autostrada che sulle strade statali, basta per non incorrere a una contravvenzione?
Avere a disposizione un sito aggiornato dove sono presenti tutti i dispositivi, suddivisi per regione, concorre all’osservanza del codice della strada?
A quanto pare no, è solo un palliativo per l’automobilista attento e informato, altrimenti non si spiegherebbero i numerosi (e in crescita) casi di multe da autovelox.

Autovelox nella polemica

Venezia

Recentemente il caso di Scorzé (Venezia) ha fatto molto discutere.
Agli autovelox fissi sono stati aggiunti in via Liguria e in via Ponte Nuovo i cosiddetti “Velo ok”, colonnine arancioni che fanno scattare la multa solo se nei pressi c’è una pattuglia della polizia locale. Entrambi i dispositivi sono stati imbrattati di nero da alcuni vandali e in quello di via Ponte Nuovo sono state aggiunte anche oltraggiose scritte nei confronti delle forze dell’ordine.
La cittadinanza si dice soffocata da questi “occhi elettronici”, a detta loro “fin troppo vigili”. Alcuni si domandano se tali dispositivi vengano installati perché hanno una funzione deterrente per far ridurre la velocità agli automobilisti o semplicemente per “fare cassa”.

Torino

Un altro caso eclatante è avvenuto a Torino.
Nel giorno della sua inaugurazione l’autovelox piazzato in Corso Unità d’Italia fa il “botto”: sono volate oltre 600 multe (400 solo all’ora di pranzo).

Padova

O come nel caso del comune di Piove di Sacco (Padova) dove, nei primi tre mesi di attività, l’autovelox posizionato lungo la strada dei Vivai ha registrato 6.000 multe per oltre un milione di euro di incassi e almeno 900 patenti ritirate. Tale sistema, nel 2013, ha provveduto a trasmettere 2 milioni di contravvenzioni, solo il 4% a piovesi, e il Comune dalle sanzioni con autovelox, nell’arco dell’anno, ha incassato un milione 998 mila euro (poco più di 251 mila sono andati in spese postali e amministrative). Molteplici, anche in questo caso, i malcontenti da parte dei cittadini che sostengono che il limite di velocità di 70 km orari sia troppo restrittivo vista la natura della strada, ad alto scorrimento, senza incroci a raso o passaggi pedonali e che, in realtà, questa sia solo una tassa mascherata da sicurezza. In aggiunta si chiedono il perché il dispositivo entri in funzione solo per 4 ore al giorno (l’orario di attivazione non è stato reso pubblico) e non sia attivo 24 ore su 24 se e al centro c’è la tutela della sicurezza degli individui.

Milano

A Milano, dal 1° Marzo 2014, saranno attivi 7 nuovi autovelox, già installati e in fase di testatura, in via dei Missaglia, viale Famagosta, via Chiesa Rossa, via Parri, via Fermi, il cavalcavia del Ghisallo e via Palmanova.

Domanda senza risposta?

E la gente si domanda: “Sono necessari tutti questi dispositivi? Alle Pubbliche Amministrazioni, che riscuotono parte degli introiti, sta davvero a cuore il rispetto del codice della strada o vedono solo un facile incremento delle entrate?”.

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