Scegliere il tipo di propulsione per la tua auto, fino a qualche tempo fa, era una semplice esigenza pratica. Meglio il motore a benzina o diesel? Oppure è meglio scegliere un motore elettrico? Dipende da come ti muovi, da quanti chilometri fai all’anno. Oggi però è centrale una nuova questione: Biodiesel Vs Green Diesel, quale sarà il biocarburante del futuro? Il punto riguarda le restrizioni che sono state fatte intorno all’inquinamento dei motori diesel.
Maggiore utilizzo dei biocarburanti
L’attuale direttiva europea 2023/2413, la cosiddetta RED III, prevede che gli Stati membri si impegnino a ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e a raggiungere emissioni zero entro il 2050.
La normativa stabilisce che:
- la percentuale di biocarburanti prodotti da biomasse raggiunga il 2,2% entro il 2030;
- i biocarburanti di prima generazione non superino il 7% del totale;
Ecco perché la ricerca deve andare avanti e deve trovare delle soluzioni alternative. La parola d’ordine sembra essere quella che richiama in causa la natura, per ottenere dei combustibili meno impattanti sull’ecosistema. Passaggio non facile se si vogliono mantenere standard qualitativi e processi di produzione sostenibili. Ecco perché si annuncia la sfida Biodiesel Vs Green Diesel. Di cosa stiamo parlando con precisione? Approfondiamo insieme l’argomento per capire queste nuove tecnologie per l’auto.
Biodiesel, combustibile e fonti rinnovabili
Come suggerisce il nome stesso, il biodiesel è un combustibile ottenuto da fonti rinnovabili. Non è un semplice olio vegetale, ma il frutto di un processo chimico che permette all’olio vegetale di essere miscelato al gasolio. Il processo chimico è volto a rendere l’olio vegetale più simile al gasolio. Difatti, aggiungendo alcol metilico o etilico, l’olio diventa più trasparente e più viscoso. In questo modo la miscelazione con il gasolio può avvenire senza problemi. La normativa europea attuale permette l’utilizzo del biodiesel in gasolio fino al 7% volume. Qual è l’aspetto più importante? Secondo Wikipedia:
Il biodiesel riduce le emissioni nette di ossido di carbonio (CO) del 50% circa e di biossido di carbonio (CO2) del 78,45%, perché il carbonio emesso durante la sua combustione è quello che era già presente nell’atmosfera e che la pianta ha fissato durante la sua crescita e non, come nel caso del gasolio, carbonio che era rimasto intrappolato in tempi remoti nella crosta terrestre.
Certo, quando si cita l’impatto ambientale bisogna sempre considerare i consumi energetici in fase di coltivazione della materia prima, di lavorazione e di trasporto. Ecco perché si parla di analizzare il processo produttivo nel suo insieme: può capitare che la produzione di un combustibile green possa risultare più inquinante del semplice utilizzo di combustibili tradizionali.
Green Diesel, la svolta Ecofining ENI
Una soluzione alla diatriba tra carburanti diesel poco inquinanti potrebbe arrivare dalle ricerche ENI. Il processo Ecofining messo a punto dall’ENI prevede la trasformazione di materie prime biologiche, come grassi animali o oli vegetali, in carburanti meno inquinanti. Nei laboratori di San Donato Milanese, in collaborazione con Honeywell-UOP, si è arrivati a una possibile soluzione: HVO, ovvero Hydrotreated Vegetable Oil. Sul mercato è conosciuto come HVOlution ed è un carburante formato del tutto da materie prime rinnovabili e che si basa su una ricerca che va avanti da oltre dieci anni. Il risultato? Se aggiunto in una percentuale massima del 26% al diesel tradizionale, l’emissione di CO2 si riduce del 20%.
Un diesel che si prefigge di superare i test anti-inquinamento e di rispettare gli standard europei, secondo i quali è necessario tagliare il 15% delle emissioni di CO2 entro il 2025. I risultati del biodiesel ENI sono interessanti, come puoi notare da questa tabella ufficiale.
Le ricerche vanno avanti dal 2006 e riescono ad annoverare una serie di punti a favore del Green Diesel che vanno oltre l’attenzione verso la natura. Ad esempio l’elevato numero di cetano permette una combustione ottimale, facilita le partenze a freddo e riduce la rumorosità del motore. Inoltre il green diesel può essere aggiunto al gasolio fossile in percentuali superiori rispetto al biodiesel. Il gasolio Eni Diesel+ contiene il 15% di HVO, più del doppio del limite di utilizzo del biodiesel permesso dalla normativa.
Biodiesel Vs Green Diesel: quali vantaggi?
Chiaro, a un certo punto è giusto tirare le somme: Biodiesel Vs Green Diesel, qual è la soluzione migliore? In realtà è difficile dare una risposta definitiva oggi, però le ricerche della bioraffineria Eni di Venezia hanno dato buoni risultati. Infatti tra i vantaggi dell’HVO c’è un sensibile abbattimento delle emissioni di CO2 e di particolato e il miglioramento delle prestazioni del motore. Il carburante può essere utilizzato anche a basse temperature e può essere miscelato in quantità maggiori rispetto a quanto previsto per il biodiesel.
Anche il biodiesel può portare una diminuzione delle emissioni, tutto a vantaggio del rispetto ambientale. Alcuni esperti ritengono che, considerando tutto il ciclo vitale di un’auto, un veicolo alimentato a biodiesel sia meno inquinante di un’auto elettrica.
D’altro canto, però, il processo di produzione deve essere sostenibile per permettere a una tecnologia di diventare davvero innovativa e utile per dare una mano concreta alla natura.