Pochi marchi oggi possono vantare un successo eterogeneo come la BMW che offre mezzi di alta qualità sia in ambito automobilistico che motociclistico. Eppure la sua storia non è stata sempre rosa e fiori: il successo di oggi affonda le sue radici in una capacità di adattamento unica e ha infatti dovuto cambiare la propria organizzazione dopo ognuna delle 2 guerre mondiali della prima metà del ‘900.
Altro fattore di distinzione storica è stata la perseveranza con cui l’azienda ha sempre seguito il proprio credo, che era quello di offrire automobili di alta gamma, anche in periodi di piena crisi. Questi due elementi sono quindi quelli che, a mio avviso, hanno portato, insieme ad una grande capacità di offrire un prodotto efficiente, al successo di cui oggi gode questo brand.
NASCITA DELLA BMW
In pieno conflitto mondiale, nel 1916, grazie alla fusione di due fabbriche di Monaco, la Rapp Motorenwerke e la Gustav Otto Flugmaschinenfabrik, viene alla luce Bayerische Flugzeugwerke, che nel 1917 cambia il nome in Bayerische Motoren Werke, più nota con l’acronimo BMW. L’azienda era nata esclusivamente per costruire motori d’aereo, ma nel 1919 – a seguito della sconfitta della Germania nel conflitto bellico – il trattato di pace impedì alle aziende tedesche di occuparsi di costruzioni aeronautiche.
Fu così che la produzione venne indirizzata su motori per autocarri e per imbarcazioni. Solo nel 1923 l’ingegnere a capo dell’ufficio tecnico e padre dei motori di concezione aeronautica marchiati BMW, Max Friz, realizzò il primo motore motociclistico della Casa Bavarese da 500c a 2 cilindri. Le moto BMW dotate di questo motore cominciarono ben presto ad affermarsi nelle maggiori competizioni.
La BMW iniziò ad interessarsi al modo automobilistico e solo nel 1928, a distanza di ben 9 anni dalla mutamento di produzione, acquistò licenze e stabilimenti della Dixi di Eisenach (Germania orientale), che a sua volta costruiva le inglesi Austin Seven su licenza. Da quel momento fino al 1945 tutte le vetture BMW uscirono dagli stabilimenti di Eisenach.
EVOLUZIONE DELLA BMW
La prima macchina prodotta dalla BMW fu una Seven con qualche modifica e fu chiamata Dixi. Era una vettura di piccole dimensioni e potenza, ma già utilizzava una calandra dal tema stilistico che divenne un tradizionale segno di riconoscimento della Casa Bavarese. Questo modello (nella versione sportiva) si affermò in importanti corse dell’epoca, come la Coppa delle Alpi e il Rally di Montecarlo, che permise al marchio di guadagnare fama e reputazione.
Nel 1933 la responsabilità dell’ufficio tecnico venne affidata a Fritz Fiedler e sotto la sua direzione venne sviluppato un motore a 6 cilindri. La BMW iniziò così la produzione di vetture dalle cilindrate e dimensioni più importanti come la 319, che portò al successo la Casa Bavarese nella corsa Eifel sul circuito del Nürbugring. Nel 1937 la BMW rivolse definitivamente la propria produzione verso una clientela più esigente e raffinata, particolarmente orientata verso i modelli sportivi. Pietra miliare di questa conversione fu la 328, prodotta in soli 462 esemplari, e che portò la BMW al successo di due delle corse più importanti dell’epoca: la 24 Ore di Le Mans (1938) e la Mille Miglia (1940). Fu questa la prima auto che diede vita alla vera leggenda delle vetture BMW.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, come è noto, la Germania fu divisa: così la BMW si ritrovò con la sede nella Germania Ovest e lo stabilimento di produzione nella Germania Est (ad Eisenach). Solo all’inizio degli anni ’50 la produzione venne trasferita interamente a Monaco, ma la BMW versava in condizioni disastrose nonostante la progettazione di una delle macchine più belle del secolo come la 507 Roadster che non incontrò i favori del pubblico dell’epoca.
Le sorti dell’azienda furono risollevate da un progetto in controtendenza con quella che era stata la produzione dell’ultimo periodo. Nel 1955 la Casa Bavarese acquistò dall’italiana ISO la licenza per una microvettura a 2 posti dalla forma molto tondeggiante che in Italia non aveva riscosso grande successo: l’Isetta. Sotto il marchio BMW l’Isetta trovò grande distribuzione, rimase in produzione sino al 1962 e contribuì in maniera importante a salvare l’azienda. Il salvataggio dell’azienda fu portato a termine nel 1959 attraverso la produzione della 700, una vetturetta che montava un piccolo motore bicilindrico da 30cv e che era disegnata dallo stilista Michelotti.
Pur avendo parzialmente modificato la propria politica produttiva, la BMW non abbandonò i progetti di grosse vetture: nel 1960 lanciò una serie di nuove auto che montavano motori 8 cilindri a V.
Nel 1962 si ha la definitiva affermazione internazionale della BMW attraverso la 1500. Nel 1966, in occasione del 50° anniversario dalla sua fondazione, la Casa di Monaco acquisì la Glas di Dingolfing dando vita ad una nuova catena di montaggio.
Dagli anni ’70 in poi la BMW acquisì rilevanza mondiale: la consolidazione avvenne attraverso il lancio della Serie 5 e della Serie 3.
Nel 1994 BMW rilevò il Gruppo Rover che venne gestito fino al 2000 quando decise di smembrarlo vendendo molti marchi e mantenendo per sé solo il brand Mini.
PROGETTI SPECIALI DELLA BMW
Nel 1972 viene fondata la BMW Motorsport, la divisione sportiva della Casa Bavarese nata per realizzare vetture da competizione e di serie. Macchine sviluppate da questo ramo dell’azienda sono la BMW 3.0 CSL (1972), la BMW M1 (1975), la M535i (1976), fino alle più recenti M8, M3, M5, M6. Le macchine realizzate dalla BMW Motorsport sono sempre identificate dalla M e dai colori rosso, viola e azzurro.
Nel 1999 la BMW V12 LMR vince la 24 Ore di Le Mans e la 12 Ore di Sebring. Tale vettura era stata sviluppata proprio dalla BMW Motorsport e dalla Williams F1, con la quale successivamente iniziò una collaborazione anche in F1. Riguardo a questo ambito, la BMW vinse il campionato del mondo del 1983 motorizzando la Brabham di Nelson Piquet. L’impegno in F1 più recente ha riguardato, come accennato prima, la fornitura di motori alla Williams per il periodo 2000-2005. L’anno successivo la Casa di Monaco subentrò direttamente con un proprio team rilevando la Sauber e gareggiando con il nome di BMW Sauber. L’impegno dura sino al 2009 e l’unica vittoria raccolta è da parte di Robert Kubica nel Gp di Canada, mentre il risultato complessivo di maggior rilievo è il 2° posto finale nella classifica costruttori del 2007.
A favore dell’ecosostenibilità è nato negli ultimi anni il progetto BMWi che ha realizzato una flotta di automobili ibride ed elettriche. L’obiettivo della Casa di Monaco in questo progetto è quello di ridefinire il concetto di mobilità urbana e dell’automobile attraverso l’uso di applicazioni innovative, servizi intelligenti e tecnologie sostenibili.
STATO ATTUALE DELLA BMW
Oggi BMW ha stabilimenti in Europa, America, Africa, Asia. La sua gamma di vetture copre tutti i settori ed è uno dei pochi marchi ad offrire auto a sola trazione posteriore. È stata autrice dell’importante rilancio del marcio Mini. Dal 2003 è proprietaria anche del prestigio marchio inglese Rolls Royce.
Affianco alla produzione di autovetture non è mai cessata quella delle motociclette. Anche in questo campo la gamma offerta è molto vasta, dalle moto da turismo alle più aggressive moto stradali, le cui derivate competono nel campionato mondiale Superbike.
CURIOSITÀ DELLA BMW
Il simbolo della BMW rappresenta un’elica, infatti ricordiamo che la Casa nasce per la costruzione di motori aeronautici. I colori del logo iniziale erano i colori nazionali bavaresi: bianco, azzurro e oro. Nel tempo l’oro della scritta è diventato di colore argento.
Il capitale sociale della società nel 1918 era per un terzo dell’italiano Camillo Castiglioni, uno degli uomini più ricchi in Europa centrale durante la Prima Guerra Mondiale.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale lo stabilimento di Eisenach (nella Germania dell’Est) produsse autovetture BMW senza il permesso della casa madre. La BMW si adoperò tramite uffici legali per far terminare tale utilizzo improprio del marchio, nacque così la Eisenacher Motorwerke che produceva vetture del tutto uguali a quelle della Casa Bavarese ma con marchio EMW.
Quando nel 1962 la BMW acquisì la Glas, per un periodo le autovetture che uscivano dallo stabilimento di Dingolfing (passato a BMW con l’acquisizione di Glas) vennero commercializzate con il marchio BMW-Glas: la meccanica era BMW e la carrozzeria Glas. Fu un insuccesso che portò allo smantellamento dell’impianto di produzione e alla sua ricostruzione secondo la visione BMW.
Il motore BMW V12 da 6.1 litri e 627cv è stato il cuore di quella che per quasi un decennio è stata la macchina di serie più veloce al mondo e che ha ridefinito i canoni di supercar come oggi li conosciamo: si tratta della preziosa e favolosa McLaren F1, presentata a Monte Carlo il 28 maggio 1992.