Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi ha apostrofato come inaccettabile l’attuale duplicazione tra il certificato di proprietà (CdP) e la carta di circolazione delle automobili. Un “duplicato” che richiede agli automobilisti italiani un doppio esborso, ma tutto potrebbe cambiare velocemente con una riforma di semplificazione.
Certificato di Proprietà e Carta di circolazione accorpati in un unico documento
Secondo la promessa del Ministro, entro la fine giugno il CdP e la carta di circolazione (comunemente nota come libretto di circolazione o semplicemente libretto) verranno accorpati in un unico documento. L’unificazione delle informazioni in un solo documento apporterà una riduzione dei costi a carico degli automobilisti, ma anche una maggiore chiarezza sulla documentazione necessaria alla guida di un veicolo.
La dichiarazione di una prossima semplificazione è stata bene accolta dall’ACI che attraverso la voce del presidente Angelo Sticchi Damiani sottolinea come questa iniziativa possa garantire una piena flessibilità del proprio sistema informatico, capace di fornire immediatamente un documento unico in cui siano comprese sia le caratteristiche tecniche dei veicoli che le informazioni sulla proprietà. La modifica strutturale della documentazione non richiederà, per ammissione del presidente, nessun esborso di denaro pubblico e la copertura territoriale sarà garantita delle sedi ACI.
Cosa significa questa semplificazione?
L’unione del CdP e del libretto è la prima azione pratica dell’annunciata unificazione tra PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e Motorizzazione. Un’attuazione parziale della spending review annunciata, dal Presidente del Consiglio, in ambito ACI-Motorizzazione Civile che in molte occasioni si sovrappongono. Una “duplicazione di competenze” il cui costo va a gravare sulle tasche degli italiani e che il Ministro Lupi promette di alleggerire con questa riforma. Si tratta di un primo passo, ma a cui dovranno seguirne tanti altri prima che la questione ACI-Motorizzazione Civile venga sciolta. Chiarezza, semplificazione e separazione delle competenze è ciò che meritano gli automobilisti italiani nel più breve tempo possibile.
Il risparmio economico dovuto al documento unico
Ad oggi l’automobilista che acquista un nuovo veicolo è richiesto un versamento di 9€ al Ministero delle Infrastrutture, effettuato tramite Motorizzazione Civile, per ottenere la Carta di Circolazione ed un esborso di 27€ al PRA per iscrivere il veicolo al registro nazionale. Il documento unico promette di abbattere questi costi, non è ancora chiaro in che misura visto che non è stato ancora scelto l’organo che gestirà il rilascio della nuova documentazione, ma si potrebbe fare di più.
Digitalizzando e dematerializzando i documenti non solo si abbatterebbero i costi di gestione e archiviazione dei dati ma si offrirebbe agli automobilisti una maggiore accessibilità alle informazioni riguardanti la proprietà del veicolo e alla sue caratteristiche.