FCA abbandonerà i motori diesel dal 2022. Una decisione a sorpresa, sopratutto dopo quanto dichiarato dall’amministratore delegato Marchionne nei confronti della tecnologia ibrida ed alquanto veloce nei tempi di realizzazione, in perfetta linea con le attitudini sportive del gruppo.
Il dieselgate FCA dietro la decisione di dire addio al diesel dal 2022?
Secondo quanto anticipato, dietro questa decisione si nascondono una serie di motivazioni prima tra tutte l’aumento dei costi per rendere i propulsori compatibili agli adempimenti imposti ed, ovviamente, il crollo delle vendite delle motorizzazioni a gasolio.
Ma quanto avrà influito anche lo scandalo Dieselgate FCA sulla decisione finale di abbandonare definitivamente il diesel dal 2022? Al momento non è dato saperlo, anche perché l’azienda non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali circa quanto anticipato dal Financial Times.
FCA come Renault, Volvo e Toyota: tutti insieme senza diesel
La notizia che riguarda FCA circa la decisione di dire addio ai motori diesel dal 2022 non è di certo una sorpresa per il settore automobilistico. Mesi fa abbiamo parlato di Volvo e della sua decisione di produrre solo auto elettriche ed ibride dal 2019, una scelta seconda comunque seconda a quella di Toyota e di Renault (la casa francese già nel 2016 ha annunciato di voler abbandonare il diesel dal 2020).
In base alle dichiarazioni di quasi tutti i produttori (europei e non) la strada sembra ormai segnata: i costi sono alti, l’ibrido è a portata di mano e le vendite crollano per cui l’unica soluzione che riesca a coniugare gli interessi commerciali e quelli ambientali è di dire addio ai motori diesel.
E pensare che soltanto nel 2016, in Europa, una ricerca condotta da Autoscout24 confermava i propulsori a gasolio come i più venduti in Italia ed in Europa.
Dal 2022 addio ai motori diesel: FCA manterrà la promessa?
Il processo graduale, ma ineluttabile, che porterà la FCA ad abbandonare definitivamente i motori diesel dal 2022 comporta dei passi obbligati, primo tra questi l’accelerazione degli investimenti nella tecnologia benzina ed ibrida (e quindi elettrica).
La domanda è una soltanto: riuscirà il gruppo automobilistico guidato da Marchionne a completare la transizione che comprenderà, a quanto pare, tutti i marchi dell’azienda? Perché il punto è questo, da Jeep a Dodge, da Alfa Romeo a Fiat, il cambio di passo ipotizzato dal Financial Times riguarderà l’intera gamma veicoli, escludendo solo quelli commerciali.
Per saperne di più dovremo aspettare il mese di giugno quando verrà presentato il piano industriale e finanziario, occasione importante all’interno della quale forse sarà presentato anche il manager che guiderà la rivoluzione perché, ricordiamo, che il contratto con Marchionne è in scadenza il 31 dicembre di quest’anno.