Le auto di fascia alta saranno costruite in Italia, le Panda all’estero: i piani di Fiat Chrysler premiano la qualità degli stabilimenti italiani.
Fiat Panda all’estero: la strategia di Marchionne
La produzione della Panda lascerà il nostro paese. Al suo posto, negli stabilimenti italiani, saranno realizzati solo modelli di fascia più alta. L’annuncio di Marchionne al Salone di Ginevra ha suscitato molto interesse e non lascia spazio a equivoci:
“Entro il 2020 la Fiat Panda non sarà più prodotta a Pomigliano”
Insomma uno dei modelli più rappresentativi di casa Fiat verrà prodotto unicamente all’estero, dove la manodopera è più competitiva. Ma non si tratta di sottrarre operatività a Pomigliano, tutt’altro. La strategia di FCA è di valorizzare la qualità dello stabilimento italiano e concentrarla su modelli d’auto più prestigiosi e meritevoli del “Made in Italy”. Come ha precisato lo stesso AD del gruppo Fiat Chrysler:
“Oggi non cambiamo nulla, la fabbrica produce bene. Certo la futura Panda non la faremo lì, non la faremo in Italia. Con tutto il rispetto, Pomigliano sa fare di meglio”
In Italia solo modelli di fascia più alta
La Panda, il cui prezzo è 6.990 euro inclusi gli sconti per la permuta, sarà costruita in Polonia dove i costi di produzione più bassi potranno agevolare i guadagni sulla storica utilitaria e contrastare l’aumento delle pressioni sui prezzi. La prossima generazione di Panda, in uscita prevista per il 2020, non vedrà dunque la luce a Pomigliano. Nello stabilimento campano saranno invece costruiti i modelli Alfa Romeo, compresi probabilmente anche i nuovi SUV che il biscione affiancherà all’Alfa Stelvio.
In generale, gli stabilimenti italiani del gruppo Fiat Chrysler si occuperanno proprio delle auto Alfa Romeo e Maserati, allineandosi alla strategia di Marchionne che vede l’Italia più adatta alla produzione di vetture di fascia alta e SUV e l’estero ottimale per i modelli destinati al mercato di massa.