L’anno sta per chiudersi e dei nuovi rincari delle multe auto sono alle porte. Dal 1° gennaio 2015 aumenteranno le sanzioni amministrative relative alle infrazioni del Codice della Strada. Un rincaro – o meglio un “ritocco” – previsto dallo stesso Codice della Strada che, per quanto minimo, andrà ad aggiungersi agli esborsi già corposi sostenuti dagli automobilisti italiani.
Ecco perché paghiamo di più le multe
Da quando nel 1993 è stato introdotto nel Codice della Strada l’articolo 195, il rincaro delle sanzioni amministrative non è una vera e propria novità. Al comma 3 dell’articolo si chiarisce che “la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”.
Compito del Ministro di grazia e giustizia, coadiuvato dai Ministri del tesoro, dei lavori pubblici, dei trasporti e per i problemi delle aree urbane, è fissare entro il entro e non oltre il 1° dicembre di ogni biennio i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie.
Tali limiti vengono applicati dal 1° gennaio dell’anno successivo e possono superare i limiti massimali previsti precedentemente dalla singola norma. Ad esempio, la sanzione prevista per un ciclomotore in divieto di sosta che prevede un esborso compreso tra i 40 e i 163 euro, in fase di aggiornamento vedrà superati i limiti massimi previsti dalla norma che regolamenta la situazione.
Ecco quanto ci costerà di più un’infrazione
Possiamo affermare che l’aggiornamento delle sanzioni non sarà un vero e proprio salasso. Secondo l’ultimo dato in possesso dell’ISTAT (variazione ottobre 2012 a settembre 2014), c’è stato un incremento dell’indice pari allo 0.7% e in linea di massima anche le sanzioni saranno soggette a quest’incremento. Si tratta del rincaro più basso da quando è stato introdotto il sistema “automatico” di aggiornamento.
Gli importi previsti per le sanzioni più basse non subiranno un grosso aumento (si andrà dall’euro a massimo tre euro), mentre l’indice peserà un po’ di più per le sanzioni più corpose (tra i 6 e i 10 euro). Per i prossimi due anni alcune sanzioni, come il divieto di sosta o il superamento di velocità non oltre i 10 Km/h, non subiranno un vero e propio aumento anche perché sarà sempre possibile richiedere la riduzione del 30% della somma pagando l’ammenda entro i 5 giorni dalla notifica.