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Multe: il bancomat dei comuni?

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Multe: il bancomat dei comuni?

La vita degli automobilisti italiani è davvero complicata. Multati del 987% in più negli ultimi cinque anni, questo 2015 non mostra un’inversione di tendenza. Adnkronos, analizzando i bilanci delle amministrazioni locali, ha stimato una crescita degli incassi dovuti alle contravvenzioni di circa il 20%. Una vera e propria pianificazione annuale per fare cassa?

Chi più chi meno, tutti i Comuni saranno coinvolti. Nelle grandi città e nei piccoli comuni verranno intensificati i controlli stradali e si punterà di più sugli autovelox che, funzionando 24h al giorno, permettono di sanzionare più vetture nell’arco della giornata. Una strategia aggressiva, che però dovrà fare sempre i conti con l’alta percentuale di evasione (mediamente il 30% delle multe notificate non viene pagata).

Mute: ecco cosa accadrà nel 2015

Le casse di Roma capitale sono al verde e l’amministrazione punta tutto sulle sanzioni da notificare durante l’anno. L’incasso stimato per il 2015 è di 250 milioni e 120 mila euro; di questi circa 2.5 milioni di euro saranno violazioni notificate tramite autovelox, ma il Comune punta moltissimo sul futuro delle sanzioni investendo circa il 20% degli incassi (34 milioni di euro) per il potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale.

Milano non resta a guardare e l’amministrazione locale punta tutto sull’uso degli autovelox, preventivando circa dieci nuove installazioni in città. Un ottimo investimento per le casse comunali se si considera che mediamente, escludendo eventuali ricorsi e multe scontatene, le strumentazioni possano far incassare circa 480 mila euro al giorno.

Bologna nel 2015 mira a un più 3 milioni di euro, da ottenere con le sanzioni per violazioni al codice della strada, rispetto all’anno precedente. Previsti investimenti massicci sulle nuove tecnologie e monitoraggio automatico delle strade.

Anche Bolzano ha messo le cose in chiaro. Ogni residente dovrà sborsare 38 euro per raggiungere i 4 milioni e passa di euro preventivati per il 2015. Importo più che raddoppiato se messo a confronto con il numero di automobilisti locali monitorati lo scorso anno. Anche in piccoli comuni come Bergamo – dove nel 2014 sono state notificate 2000 multe in più rispetto all’anno precedente – e Cremona, che ha chiuso l’anno con +300 mila euro di incassi dovuti alla multe e Ferrara, la situazione per gli automobilisti è “tragica”.

Multe scontate: come i Comuni recuperano il mancato incasso?

L’iniziativa di scontare l’importo della sanzione del 30% se pagate entro il quinto giorno dell’avvenuta notifica – introdotta dal Governo nell’agosto del 2013 per diminuire il numero di sanzioni non pagate – oggi sembra essere diventata un fallimento. Molti comandi di polizia locale hanno notevolmente gonfiato le spese di accertamento e notifica, ovviamente a carico dell’automobilista, che rendono del tutto nullo il risparmio ottenuto con il pagamento immediato della sanzione.

Ogni amministrazione si “autogestisce” per quanto riguarda gli aumenti. Si va dai 19.80€ di Roma ai 22 di Bologna, ma l’amara ironia sta nel fatto che la misura per individuare il trasgressore sanzionato è completamente gratuita per gli enti pubblici. I costi reali che un Comune deve effettivamente sostenere, per notificare la multa al trasgressore, sono i 6.60€ per la raccomandata.

Altri aumenti per riempire i buchi delle casse comunali? Maurizio Lupi, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha “richiamato all’ordine” le amministrazioni dichiarando che «le spese di notifica sono molto chiare: non si possono mettere in quelle spese voci diverse. Se poi si troverà un cittadino che farà ricorso al giudice di pace, perché quelle spese di notifica sono inaccettabili, poi non si venga a piangere». Ancora una volta, ci si muove tra confusione e ironia tipica del nostro Paese.

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