Il parcheggio in città è diventata una vera avventura dal finale incerto. Strisce blu continue, strisce bianche latitanti e parcometri rotti è diventata dura evitare le multe per divieto di sosta. La regola è semplice: vuoi parcheggiare sulle strisce blu? Devi pagare. C’è il “gratta e sosta” che permette di parcheggiare in totale sicurezza: acquisti il tagliando da un tabaccaio o al parcometro (quando lo trovi funzionante) e stai tranquillo.
Come funziona il “gratta e sosta”
Il “gratta e sosta” funziona come una semplice ricevuta di pagamento; è sufficiente esporre il tagliando all’interno dell’auto ed è possibile sostare sulle strisce blu per un tempo corrispondente alla fascia oraria acquistata. Il tempo massimo di sosta viene indicato direttamente sul tagliando: ciò significa che se l’auto rimane sulle strisce per un tempo superiore a quello pagato sei in difetto.
Ma è giusto equiparare il ticket scaduto al mancato pagamento della sosta? C’è una differenza tra chi non paga il proprio parcheggio e chi sfora anche di pochi minuti? La regolamentazione della sosta e delle multe su strisce blu è a carico del Comune, e molto spesso vengono notificate contravvenzioni anche dopo un solo minuto di ritardo. È corretto? Cosa prevede la normativa? Scopriamolo insieme.
La regolamentazione
Non tutti sanno che la disciplina relativa al parcheggio nei centri abitati è di competenza del Comune (art. 7 Regolamentazione della circolazione nei centri abitati), pertanto è questo Ente che può regolamentarla.
Secondo quanto si legge dalla nota n. 53284 del 12 maggio 2015 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale – Direzione generale per la sicurezza stradale – nelle aree di parcheggio dove la sosta è consentita a tempo indeterminato e subordinata al pagamento di una somma il protrarsi della sosta oltre al termine entro il quale è stato effettuato il pagamento non prevede una violazione al Codice della Strada bensì si configura come una inadempienza contrattuale che comporta per l’Amministrazione creditrice un recupero delle tariffe non riscosse.
Sempre nel 2015 un giudice di Lucca giudicò illegittima una multa comminata ad un automobilista che aveva lasciato l’auto in sosta oltre il tempo previsto dal ticket. Sul caso intervenne l’avvocato Luigi Miglio alla Nazione che all’Eco di Bergamo dichiarò:
«Se l’automobilista sosta per un tempo superiore rispetto a quello per cui ha pagato, il Comune potrà chiedergli solo la differenza ma certamente non può oggi punirlo con pesanti contravvenzioni come è avvenuto per decenni. Le sanzioni amministrative devono essere comminate solo se c’è la violazione di una disposizione e non possono essere uno strumento utilizzato impropriamente dai Comuni per imporre ulteriori tasse ai cittadini e fare così causa sulle spalle degli automobilisti. È sufficiente pagare il ticket, tra l’altro sempre più caro».
Nella nota del Ministero, inoltre, si fa riferimento a un tempo di tolleranza previsto in caso di prolungamento della sosta, il cosiddetto ravvedimento operoso, senza la necessità di integrare il ticket o voucher preparato rispetto alla tariffa oraria prestabilita che dovrà concorrere nella determinazione della quantificazione dell’infrazione riguardante l’applicazione della procedura sanzionatoria se si tratta di sosta a tempo limitato o nel caso di sosta a tempo indeterminato dell’eventuale azione di recupero della tariffa. Il tempo di tolleranza non può superare le 24 ore. In tal caso si riceverà la sanzione amministrativa.
Con la sentenza 7839/2022 la Cassazione ha però ribaltato la nota del Ministero stabilendo che se la sosta si protrae oltre il tempo previsto dal ticket, si è soggetti al pagamento di una multa pari a 41€, stesso importo dovuto nel caso in cui si parcheggi senza aver pagato per la sosta.
È da sottolineare che alcuni Comuni adottano delle misure diverse nei propri regolamenti ed è quindi possibile che si faccia riferimento ancora alla nota del Ministero dei Trasporti del 2015.
Il caso di Modena
A partire dal 1° agosto 2015 il comune di Modena aveva previsto l’abolizione delle sanzioni in caso di sosta extra time con ravvedimento operoso nelle aree di parcheggio a pagamento.
Nello specifico, se il ravvedimento veniva fatto:
- durante l’arco della giornata il costo della sosta era calcolato dalla scadenza del titolo di sosta fino al momento della regolarizzazione;
- entro le ore 12 del giorno successivo veniva applicato il costo della sosta come se fosse stata prorogata entro tale termine;
- dopo le ore 12 del giorno successivo, non era più possibile fare il ravvedimento operoso e scattavano le sanzioni previste dal Codice della Strada.
Dal 2017 il ravvedimento operoso è stato abolito nel comune di Modena seguendo le indicazioni della Corte di Cassazione. In caso di sosta extra time scatta una sanzione di 25€ che può scendere a 17,5€ se viene pagata entro 5 giorni.
Fare ricorso: come e quando
Fare ricorso è sempre possibile. La soluzione migliore è quella di rivolgerti a un Giudice di Pace, ma solo se la multa non è stato notificata da più di 30 giorni. Altrimenti puoi fare ricorso attraverso il Prefetto entro 60 giorni.
Hai già pagato la multa? Mi dispiace, non c’è modo di riavere il denaro. Secondo quanto stabilito dal Codice della Strada, non è possibile farsi restituire i soldi facendo causa civile al comune perché la Cassazione ha più volte stabilito che non si possono chiedere rimborsi se era noto che la multa era ingiusta.
Tuttavia è possibile presentare un ricorso in autotutela al Comune che ha emesso la sanzione che però non alcun obbligo di rispondere alla richiesta.
È sempre accolto il ricorso nel caso in cui il parchimetro sia sprovvisto di bancomat perché dal 2016 è in vigore l’obbligo per i Comuni di installare parchimetri che prevedano il pagamento del ticket tramite carta di credito o bancomat.
L’app per pagamento sosta di parcheggio
Si chiama EasyPark ed è un sistema di pagamento della sosta tramite cellulare, in un’unica fattura tutte le soste con pagamenti.
L’app è molto pratica perché permette di avviare e di terminare la sosta da remoto ma anche di prolungarla nel caso di necessità. In questo modo se si è costretti a sostare per più tempo si eviterà il rischio di incorrere in multe.
L’applicazione prevede diverse formule, a seconda quella categoria che fruisce del servizio aziende e privati. È sufficiente applicare sul parabrezza della vettura l’adesivo di EasyPark, per consentire all’agente che effettua i controlli di verificare se il veicolo è in regola con il pagamento.
Cessione ticket o “gratta e sosta” non scaduti a terzi
Domanda: se lascio il parcheggio prima dello scadere del tempo per cui ho pagato regolarmente la sosta e deciso di cedere a terzi il mio ticket o “gratta e sosta” sono punibile con una sanzione?
Risposta: No, perché non si è perpetuato alcun danno all’Erario.
Raccontaci la tua esperienza
Molti automobilisti hanno avuto disavventure con le strisce blu, molti altri ancora hanno pagato multe per pochi minuti di ritardo. Qual è la tua esperienza? Anche tu hai pagato una multa sulle strisce blu? La tua esperienza è per noi importante, raccontaci tutto nei commenti.