La revisione auto racchiude in sé una serie di controlli obbligatori per legge a cui devi sottoporre la tua auto.
Periodicamente dovrai far verificare il tuo veicolo sotto l’aspetto della sicurezza, dei consumi e dell’ambiente. Nei mesi scorsi sono state introdotte delle nuove norme che regolano le procedure dei controlli e che entreranno in vigore a partire dal 2025. Ecco cosa sapere su costi, scadenze e certificati.
Certificato di revisione
Già da qualche anno, per la precisione da marzo 2019, le officine che si occupano di revisione auto, dopo il controllo, devono fornire il certificato di revisione. Grazie a questo documento, il rischio di frodi si riduce di molto. Questo documento non è più il talloncino da esporre ma contiene due tipi di informazioni: i dati identificativi dell’auto (o della moto) e le informazioni sull’esito della revisione. In particolare, sono presenti:
- la targa di immatricolazione del veicolo;
- il numero di telaio;
- la categoria del mezzo;
- il chilometraggio registrato al momento del controllo;
- la data e il luogo della revisione;
- la denominazione del centro che ha svolto la revisione;
- l’esito del controllo;
- la data del controllo successivo o la data di scadenza del certificato attuale.
Le informazioni contenute nel certificato dovranno essere trasmesse al Ministero dei Trasporti e il dato sul chilometraggio sarà inserito anche nel Portale dell’Automobilista. Uno degli obiettivi del certificato di revisione è quello di ridurre il numero di frodi e in particolare quella legata alla manomissione del contachilometri delle auto usate in vendita. L’introduzione del certificato di revisione fa in modo che i controlli delle officine siano più attenti e approfonditi, visto che chi effettua la revisione deve poi specificare nel certificato i controlli effettuati e i risultati ottenuti e risponde in prima persona in caso di dati sbagliati.
Quando scade la revisione auto?
La revisione auto va fatta, la prima volta, dopo 4 anni dall’immatricolazione del veicolo e ogni 2 anni per le volte successive. In entrambi i casi il termine ultimo è entro la fine del mese della prima immatricolazione. Ecco un semplice calcolo sulle scadenze della revisione, nel caso in cui abbia immatricolato la vettura a dicembre 2024:
- prima revisione auto: aggiungi 4 anni, la scadenza sarà entro il 31 dicembre 2028;
- le successive: aggiungi 2 anni di volta in volta, la scadenza sarà entro il 31 dicembre 2030, 31 dicembre 2032, e così via.
La prima revisione dopo 4 anni va fatta entro la fine del mese in cui è stata rilasciata la carta di circolazione; le successive, entro la fine del mese in cui è stata fatta l’ultima revisione.
Esiste una tolleranza dopo la scadenza della revisione?
Hai scoperto di avere la revisione dell’auto scaduta, quanto tempo hai per rimediare? Entro l’ultimo giorno del mese in cui la revisione è stata effettuata. Per esempio, se hai immatricolato il 10 dicembre 2021, la prima revisione andrebbe eseguita il 10 dicembre 2025 – con una tolleranza fino al 31 dicembre 2025. Tutte queste scadenze sono valide non solo per le auto, ma anche per moto, scooter, camper, furgoni, camion e rimorchi non superiori a 3,5 tonnellate. Per questi ultimi, e per i veicoli con più di 9 posti (minibus, autobus) o ambulanze e pullman la revisione è annuale. Per riassumere siamo davanti a quattro categorie di revisione a seconda del mezzo:
- revisione periodica. È obbligatoria per gli autoveicoli con massa minore o uguale a 3.5 tonnellate. Le scadenze sono quelle appena descritte ovvero 4 anni dopo la prima immatricolazione e 2 anni a seguire;
- revisione annuale. È indicata per gli autoveicoli con massa maggiore a 3.5 tonnellate (a prescindere dal loro uso), per i taxi, autobus, autoambulanze e veicoli a noleggio con conducente;
- revisione biennale. È obbligatoria per gli autoveicoli d’epoca o di interesse storico e per tutta la categoria di veicoli atipici;
- revisione straordinaria. Si tratta di un controllo straordinario che può essere richiesto dall’Ufficio Dipartimento dei Trasporti Terrestri in seguito ad un incidente. La segnalazione è a cura della Polizia che accerta l’atto.
La revisione straordinaria elimina l’obbligo della revisione periodica o annuale solo nel caso in cui sia stata effettuata nello stesso anno. È bene ricordare che la revisione va fatta anche per le auto che non circolano ma sostano su suolo pubblico.
Quanto costa la revisione auto?
Il costo della revisione auto dipende da dove si sceglie di far eseguire l’operazione. Le possibilità sono due:
- eseguire la revisione presso un ufficio della Motorizzazione Civile. In questo caso occorre presentare la domanda con il modello TT2100 presente in tutti gli uffici e corrispondere il pagamento di un bollettino da 45,00 euro al Dipartimento Trasporti Terrestri. Dopo aver prenotato la revisione, bisogna presentarsi all’ufficio di riferimento con la carta di circolazione originale;
- eseguire la revisione presso le officine autorizzate della Provincia di riferimento. Scegliere questa seconda modalità, comporta un costo più alto. La spesa è composta da 54,95 euro da corrispondere all’officina, 12,09 euro di IVA, 10,20 euro di diritti della Motorizzazione e 1,51 euro di costo del bollettino.
Nel 2025 è previsto un aumento di 8,60+IVA che porterebbe la spesa totale a più di 89,00 euro per la revisione negli uffici provinciali. Al momento quest’aumento non è ancora ufficiale.
Quali controlli vengono effettuati?
La revisione serve a verificare che le condizioni di omologazione iniziale dell’auto siano mantenute nel tempo. Nello specifico si verifica:
- il funzionamento dei freni;
- la fluidità dello sterzo;
- il funzionamento dei fari, delle luci e degli indicatori di direzione;
- la corretta visibilità;
- il funzionamento dell’impianto elettrico;
- l’usura degli assi pneumatici e delle sospensioni;
- l’integrità del telaio;
- la regolarità dei rumori e i gas di scarico;
- gli equipaggiamenti omologati.
Si tratta di un controllo generale dell’auto durante il quale viene valutata ogni componente dell’auto per certificare che sia in condizione di circolare su strada. Al termine della revisione viene rilasciata un’etichetta con scritto “REGOLARE” da applicare sulla carta di circolazione.
Cosa succede se l’auto non passa la revisione?
Se il veicolo viene considerato fuori dai parametri di legge, la revisione avrà ha un esito negativo. In questo caso sull’etichetta da apporre alla carta di circolazione può esser scritto “RIPETERE”, con il dettaglio dei test non superati, oppure “SOSPESO DALLA CIRCOLAZIONE”.
Nel primo caso il veicolo può circolare un mese, entro il quale dovrà fare le riparazioni riportate nell’etichetta e sottoporsi a nuova revisione. Se invece il veicolo è sospeso, vuol dire che le condizioni del veicolo sono gravi e la circolazione è consentita solo fino all’officina che effettuerà le riparazioni necessarie. Al termine delle riparazioni, l’auto dovrà essere sottoposta a una nuova revisione prima di poter riprendere a circolare.
Multe se non sei in regola con la revisione auto
Se circoli con un veicolo non in regola con la revisione, sarai punito con una multa e rischi anche il blocco del mezzo. Gli importi variano in base alle varie situazioni:
- da 173 a 694 euro se circoli con un veicolo che non è stato sottoposto alla revisione alla scadenza prevista. Il veicolo può circolare solo per recarsi in officina a fare la revisione;
- da 346 a 1.388 euro se circoli con un veicolo che non ha fatto la revisione per più di una volta;
- da 430 a 1.731 euro se mostri un attestato di revisione falso. In più verrà ritirata la carta di circolazione o il Documento Unico;
- da 1.998 a 7.993 euro con fermo amministrativo di 90 giorni se circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione.
L’organo di controllo provvederà a riportare sulla Carta di Circolazione o sul Documento Unico che il veicolo non è idoneo a circolare fino a che non si provvederà a effettuare una nuova revisione.
Incidente con revisione dell’auto scaduta
Se viaggi con un veicolo con la revisione scaduta e rimani coinvolto in un incidente, la tua compagnia assicurativa provvederà a risarcire gli altri automobilisti, ma potrà avvalersi della clausola di rivalsa. Con questo termine si identifica il diritto della tua assicurazione di richiederti un rimborso in caso di incidente, anche dopo aver risarcito i danni causati alla controparte, a causa della negligenza mostrata. Quindi, anche da un punto di vista finanziario conviene non dimenticare di effettuare la revisione auto.
Qual è la differenza tra la revisione e il tagliando?
Se te lo stavi chiedendo ecco la risposta: revisione e tagliando non sono la stessa cosa. Le principali differenze stanno nell’obbligatorietà e nella frequenza delle operazioni.
- La revisione è un controllo obbligatorio previsto dalla Motorizzazione Civile, con il quale si certifica che il veicolo sia idoneo a circolare in tutta sicurezza e che i parametri, come la rumorosità e i consumi, siano all’interno dei limiti di legge.
- Il tagliando è invece il controllo previsto dalla casa madre, al fine di esaminare lo stato di usura delle componenti meccaniche e elettroniche dell’auto. Inoltre, prevede la sostituzione delle parti non funzionanti.
In breve: la revisione ha scadenze temporali indicate dalla legge ed è sempre obbligatoria, mentre il tagliando va fatto ogni 15.000-30.000 chilometri o una volta all’anno, in base alle indicazioni fornite dal produttore, e non è obbligatorio.
Revisione GPL: costo e manutenzione
Le bombole di GPL non devono essere sottoposte alla revisione periodica. Deve essere effettuata solo la semplice revisione del veicolo, in base alle tempistiche stabilite dalla legge. Può sembrarti assurdo, ma la normativa di sicurezza che sta dietro a questa scelta è molto precisa e obbliga all’installazione nativa sull’impianto di dispositivi che rendano sicure le auto anche in caso di incidente o incendio grazie ad alcune elettrovalvole che gestiscono il flusso di gas. In sostanza le bombole di GPL non vanno revisionate, ma bensì sostituite dopo 10 anni di utilizzo dalla prima immatricolazione, sia in caso di allestimento originale che aggiuntivo. In caso di mancata sostituzione entro i 10 anni, il veicolo non può circolare. Entro 30 giorni dalla sostituzione devi aggiornare il Documento Unico o la Carta di Circolazione, dichiarando di aver installato un impianto a norma.
Il costo per questo tipo di intervento va dai 300 ai 500 euro, in relazione alle scelte del meccanico. A questa cifra vanno aggiunti anche 28 euro per aggiornare la Carta di Circolazione o il Documento Unico.
Se l’impianto non necessita di una revisione a sé stante, l’intero veicolo deve essere sottoposto alla normale revisione periodica o annuale. L’impianto a GPL (sia della casa madre che aftermarket) è invece soggetto a periodici controlli effettuati durante il tagliando. Il controllo di solito riguarda:
- il funzionamento degli iniettori;
- il funzionamento del sistema elettrico;
- il funzionamento delle tubazioni e dei raccordi;
- l’eventuale sostituzione del filtro GPL;
- sostituzione del riduttore verso i 100.000 km.
Il Codice della Strada prevede una multa che va dai 159,00 ai 639,00 euro se si circola con una bombola di GPL scaduta. È previsto anche il ritiro della Carta di Circolazione o Documento Unico e la sospensione della circolazione del veicolo.
Revisione auto a metano: quanto costa?
Il discorso per le auto a metano cambia perché qui, oltre alla classica revisione, se ne aggiunge una specifica per le bombole suddivisa in due tipi:
- per le bombole omologate secondo la normativa nazionale (DGM) si calcolano 5 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto;
- per le bombole omologate secondo la norma europea (R110 ECE/ONU), si calcolano 4 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto e in seguito ogni 2 anni.
Il costo per l’utente? Nessuno, o almeno, la revisione è gratuita e ti toccherebbe solo gestire gli eventuali costi di sostituzione di componenti danneggiate e quello della manodopera che sono a discrezione del meccanico. Proprio questi ultimi rischiano di diventare esosi se si pensa che la cifra media è di 150 euro, arrivando fino a 400-500 euro in base al numero di bombole interne. Se stai pensando di evitare questo controllo ti fermo subito: circolando con un impianto a metano non revisionato dovrai rifornirti sempre e solo con la benzina e, in caso di controllo da parte dei Carabinieri, rischi una multa da 168 euro a 594 euro con ritiro della carta di circolazione.
Revisione auto d’epoca o di interesse storico
Anche le auto d’epoca, nonostante siano veicoli cancellati dal PRA e non possano circolare su strada se non in casi particolari e solo previa autorizzazione, devono essere sottoposte a revisione periodica. La revisione deve essere effettuata ogni 5 anni presso un ente abilitato ed è diversa da quella prevista per i veicoli circolanti.
Gli addetti alla revisione si limitano a certificare che il veicolo non riporti delle modifiche che abbiano trasformato l’assetto originale.
Le auto sono definite storiche quando sono trascorsi almeno 20 anni dalla costruzione e, se rispettano il Codice della Strada, possono circolare per le strade.
Per questo motivo, seguono le stesse regole delle vetture ordinarie e devono essere sottoposte alla revisione ogni due anni. Durante i controlli, viene verificato anche il livello delle emissioni inquinanti.
Cosa succede se la mia revisione auto è scaduta da un anno?
Scordarsi le varie scadenze della propria automobile può capitare ma, se dovessi scoprire che la tua revisione auto è scaduta da tanto, non pensarci due volte: corri in un centro specializzato. Puoi richiedere di effettuare la revisione e il tuo meccanico non può rifiutarsi di farti questo controllo. L’unico rischio che corri è di essere fermato nel tragitto perché ti arriverà la multa anche se dimostri che ti stai recando in un’officina per la revisione. Per cui, se te lo stai ancora chiedendo, circolare con la revisione scaduta può essere pericoloso sia per la sicurezza che per le tue finanze. Il consiglio è molto semplice: segnati sempre la scadenza della tua revisione per non cadere in situazioni spiacevoli.
Revisione auto scaduta: casi particolari
L’ultimo giorno utile per fare la revisione è passato e, come avrai capito, non puoi circolare sulle strade. Esistono però alcune eccezioni: i veicoli interessati alla revisione annuale (autocarri di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, rimorchi con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, taxi, veicoli adibiti a noleggio con conducente, autobus, autoambulanze) possono circolare anche dopo la scadenza della revisione, purché quest’ultima sia stata prenotata entro il termine della stessa.
Semplifichiamo: la scadenza della tua revisione è il 31 gennaio 2025 2023. Se le Forze dell’Ordine ti fermano il 2 gennaio tu puoi dimostrare che hai prenotato la revisione entro il 31 gennaio, ma che l’officina ti ha dato appuntamento in un giorno successivo alla data del controllo. Per tutti gli altri veicoli il permesso di circolazione è garantito solo il giorno della revisione.
Il nostro consiglio è sempre e solo uno: fai la revisione entro le scadenze, in questo modo eviterai sia una multa che un veicolo pericoloso.
Posso revisionare veicoli esteri in Italia?
Domanda lecita che però trova una risposta negativa. In Italia non è possibile fare la revisione ad autoveicoli immatricolati in stati esteri. Che si tratti della Comunità Europea o meno, le officine private e le sedi della Motorizzazione non hanno il permesso di fare la revisione auto a veicoli esteri. Queste auto hanno comunque bisogno di una revisione valida per poter circolare sul territorio italiano ma possono essere controllate solo nei paesi in cui sono state immatricolate, secondo la legge del singolo Paese.
Dal 2012 è obbligatorio il bollino blu auto per tutte le auto alimentate a benzina, a diesel, a gas e a metano e, in alcune città, anche per ciclomotori e moto. Il bollino blu serve a controllare le emissioni e va fatto a prescindere dal luogo di residenza del proprietario per tutelare l’ambiente dal forte inquinamento derivato dai gas di scarico.
Il controllo va fatto con la stessa periodicità della revisione, quindi ogni 2 anni per veicoli che hanno più di 4 anni e dopo 4 anni dalla data di immatricolazione per i veicoli nuovi (successivamente ogni 2 anni). Se, per esempio, deciderai di acquistare una nuova auto nel 2025, dovrai fare il primo bollino blu dopo 4 anni, nel 2029. Nello stesso anno farai la prima revisione. Chi ha una moto o un ciclomotore deve richiedere il bollino blu ogni anno, ma al momento l’obbligo riguarda solo i Comuni di Roma e mentre per il comune di Napoli, dove in passato era obbligatorio, non ci sono più indicazioni in tal senso.
Bollino blu: cos’è e perché è obbligatorio
Il bollino blu è un certificato obbligatorio e serve ad attestare che il veicolo, sottoposto al controllo dei gas, risulti in regola con i limiti scelti dalla legge in tema emissioni inquinanti. La misura si è resa necessaria poiché le particelle inquinanti emesse dalle auto sono tra le più importanti fonti di inquinamento. Devi sapere che prima del 10 febbraio 2012, il bollino blu aveva una scadenza biennale indipendente dalla revisione ma, dopo l’entrata in vigore del D.L. 9 febbraio 2012, “il controllo obbligatorio dei dispositivi di combustione e scarico degli autoveicoli e dei motoveicoli, deve essere effettuato solo al momento della revisione obbligatoria del mezzo e il tagliando adesivo non viene più rilasciato come certificazione dell’avvenuto controllo e superamento della verifica sui gas di scarico“. Il bollino blu auto è obbligatorio per tutti i veicoli a benzina, GPL, gas e metano. Non è necessario esporre il tagliando sul parabrezza ma è necessario portare con sé un attestato che certifichi l’idoneità alla circolazione, da esibire in caso di controllo delle Forze dell’Ordine.
Quali controlli vengono fatti?
Durante la revisione vengono prelevati i valori dei gas inquinanti delle auto così suddivisi: emissione di monossido di carbonio per le auto a benzina, grado di opacità per le auto diesel, fattore lambda per le auto catalizzate. Se questi dati rientrano nei limiti fissati, il veicolo supera la revisione. In caso contrario sarà sottoposto a manutenzione, spesso costosa, e a un nuovo controllo.
Quando farlo, dove farlo e quanto costa
Come detto poco fa, il controllo dei gas di scarico della tua auto (o moto) va fatto alla scadenza della revisione, ovvero:
- dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e in seguito ogni 2 anni;
- ogni 2 anni per veicoli più vecchi di 4 anni;
Il costo del bollino blu è compreso nel prezzo della revisione auto e può essere fatto presso le officine autorizzate, l’ACI e la Motorizzazione Civile.
Multa per chi non fa il bollino blu
Le sanzioni applicate per chi non fa il bollino blu o circola in assenza di esso sono le stesse applicate per la mancanza della revisione: sanzione da 159 fino a 639 euro, ritiro della carta di circolazione e, se il controllo avviene su autostrada, sequestro del veicolo. Se non viene effettuato il controllo per più anni consecutivi, la sanzione può raddoppiare.
Revisione auto: le novità tecniche
Al fine di standardizzare, semplificare e automatizzare la procedura di revisione, le attrezzature di revisione, presenti presso le officine di autoriparazione autorizzate – attraverso un linguaggio di comunicazione comune a tutte le attrezzature utilizzate per la revisione dei veicoli – dal primo gennaio 2015 (secondo quanto previsto dalla circolare R.U. 23327 del 22 ottobre 2014) tutti i centri di revisione hanno dovuto aggiornare le proprie attrezzature nel rispetto del protocollo MCTCnet2, evoluzione del protocollo MCTCNet. Secondo una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 marzo 2015, gli installatori e le officine autorizzate all’installazione dei tachigrafi (i dispositivi che monitorano i tempi di guida, le distanze percorse e la velocità sostenuta) sui mezzi per trasporto su strada, devono essere sottoposti – almeno ogni due anni – a una verifica delle procedure applicate durante la manipolazione degli apparecchi.
Per il 2025 sono previsti dei cambiamenti nelle procedure di revisione. In particolare, sono previsti controlli tramite la porta OBD e la lettura degli errori nella centraline se la spia motore MIL rimane accesa.
Dovranno, inoltre, essere comunicati i consumi del carburante, registrati nella centralina OBFCM. Le nuove misure che saranno introdotte andranno a limitare le frodi legate all’errata dichiarazione dei chilometri percorsi.
Revisioni auto: un nuovo protocollo per le procedure
Dal 1° gennaio 2015, le officine e i centri autorizzati dal Ministero dei Trasporti ad effettuare le revisioni periodiche dei veicoli, hanno l’obbligo di rispettare il protocollo di comunicazione denominato MCTC NET2. L’introduzione di questo protocollo si rese necessario per allinearsi alle direttive europee sulla trasmissione di dati tracciabili (direttiva 45/2014/UE). I Centri di revisione autorizzati si sono dovuti attrezzare con un software anticontraffazione su PCP (PC Prenotazione) e PCS (PC Stazione, quello collegato alle apparecchiature) e hanno dovuto aggiornare le attrezzature (come, ad esempio, il banco prova freni, il fonometro, l’analizzatore di gas di scarico, la provafari, ecc.).
Ancora oggi il protocollo MCTC NET2 viene utilizzato nelle procedure di revisione e viene aggiornato periodicamente per adattarsi alle nuove esigenze di sicurezza e ambientali.