Nato come esperimento per contrastare il fenomeno dilagante delle auto in doppia fila, ora lo Street control è attivo ed è già fonte di qualche polemica. Lo strumento è a disposizione dei vigili urbani e della polizia in diversi Comuni italiani e identifica con chiarezza le targhe delle auto che infrangono il codice della strada.
Cos’è lo Street Control e come funziona
Si tratta di un impianto dotato di videocamera a infrarossi e macchina fotografica montato sulle auto della polizia locale. Il dispositivo permette di scattare due foto in simultanea – una alla targa del veicolo, l’altra all’abitacolo – nel giro di 20 metri. All’interno della pattuglia, il vigile riceve in automatico le foto su un tablet e in tempo reale possono essere verificate diverse informazioni quale stato dell’assicurazione, revisione e proprietario. Questo avviene grazie all’incrocio dei dati delle banche dati forniti da polizia stessa, Motorizzazione e compagnie assicurative. Il Ministero dei Trasporti avverte però che perché tutto questo avvenga correttamente c’è bisogno che:
- Il vigile verifichi l’irregolarità e la compilazione del verbale digitale;
- Il conducente non sia presente alla guida del mezzo o nelle immediate vicinanze.
La notifica del verbale con Street control
La multa arriva direttamente a casa a seguito della formalizzazione della contravvenzione (verifica della proprietà del veicolo e accertamento della violazione), riducendo così i possibili errori e i tempi di notifica del verbale. Con lo street control la notifica delle multe può avvenire fino a sei multe al minuto: nelle giuste condizioni una pattuglia può quindi creare una vera pioggia di multe. Per fare un esempio: a Roma, in solo dieci mesi tra il 2014 e il 2015, ci sono state 149.519 multe (a fronte di 6.481 ricorsi presentati), mentre a Palermo nel 2015 quattro pattuglie hanno emesso 38.000 verbali, dei quali 33.000 solo per auto in doppia fila.
I casi di multe annullabili
Le multe elaborate attraverso lo Street control sono da ritenersi valide a tutti gli effetti, ma sono presenti naturalmente dei vincoli che permettono agli automobilisti di fare ricorso e annullare la contravvenzione, come:
- stato di necessità: un automobilista che abbandona l’auto per un malore, per esempio;
- il corretto posizionamento del cartello di divieto di sosta: se l’infrazione riguarda appunto tale divieto, è necessario che sia presente il cartello segnaletico, a meno che non si tratta di una sosta in doppia o terza fila;
- la presenza del conducente: come dicevamo, la multa è valida solo se l’automobilista è assente, oppure se sta sostando dove non può (e quindi in presenza di cartello di sosta e fermata);
- la presenza del conducente nei pressi della contravvenzione: questo è ancora un punto di difficile interpretazione. Secondo l’articolo 201 del Codice della Strada si prevede “la contestazione non immediata della violazione del divieto di sosta nel caso di accertamento in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo”. Tradotto: gli agenti sono obbligati per legge a notificare la multa all’automobilista presente. In caso contrario – e la multa arriva a casa – il verbale può essere facilmente annullato. Insomma, il verbale può essere inviato a casa del proprietario del mezzo se al momento dell’accertamento non c’è il trasgressore.
Multe e street control per “fare cassa”?
Alcune associazioni e automobilisti stanno già accusando i Comuni di utilizzare lo Street control come arma per rimpinguare le casse comunali. In realtà questa novità dovrebbe aiutare tutti gli automobilisti, “eliminando” di fatto chi intralcia la mobilità stradale e chi circola senza gli adeguati controlli, sia assicurativi che del mezzo. La finalità dunque è positiva: migliorare l’efficienza della circolazione stradale e accrescere il senso civico dei cittadini. A fianco di questo però ci dev’essere uno sviluppo di servizi adeguati e utili per tutti gli automobilisti italiani, come parcheggi (non solo a pagamento), strade senza buche clamorose et similia. Vedremo dunque come andrà avanti questa storia. Tu che ne pensi?
Controlli stradali, non finisce qui
Oltre agli aumentati controlli per scovare i furbetti dell’assicurazione, aumentano anche i controlli stradali mirati a scovare chi guida in stato di ubriachezza oppure sotto l’effetto di droghe e il “suggerimento” arriva direttamente dal Governo. Anzi, più che suggerimento è un vero e proprio patto, dato che è stato siglato un accordo tra il Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
L’obbiettivo comune è quello di ridurre il tasso di incidenti sulle strade, cercando di aumentare i controlli da parte delle forze dell’ordine al fine di poter contrastare la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e in stato di eccessivo tasso alcolemico. Il Governo stesso metterà a disposizione ulteriori risorse per poter dotare le pattuglie dei mezzi necessari alle verifiche e ai controlli, acquistando nuovi strumenti in grado sia di svolgere un primo controllo, sia di andare avanti con eventuali approfondimenti e accertamenti, non necessariamente in strada, ma anche in laboratori di analisi.
Tali risorse saranno recuperate dall’esistenza di un fondo chiamato FIN (Fondo Incidentalità Notturna) il cui “arricchimento” deriva dal versamento da parte dello Stato di parte delle multe e sanzioni elevate durante i controlli notturni delle forze dell’ordine svolti fino ad ora a partire dal 2007.
Il programma di prevenzione ha già trovato inizio dalla metà anno scorso, in ben 35 provincie sparse per a nostra penisola, e le forze dell’ordine hanno potuto già sperimentare nuovi strumenti di analisi della saliva dei fermati, facendone un vero e proprio screening. In oltre 260 postazioni di controllo sono stati impiegati oltre 1.600 agenti di polizia e ben 350 addetti del personale sanitario della Polizia di Stato, tra cui anche medici e infermieri. Quasi 14.800 le persone a cui è stato fatto svolgere l’alcool test, tutti conducenti di veicoli, e poco più di 900 sono risultati positivi con tasso alcolemico superiore al consentito di 0,5 g/l, con ritiro immediato della patente di guida. Verificati e accertati in sede di laboratorio i campioni rilevati, questi hanno dato, nell’80% dei casi, risultati positivi, confermando la veridicità del test.
I controlli stradali, sulla falsariga di quelli già effettuati, saranno ulteriormente intensificati, specialmente nelle ore notturne e sarà data maggior sanzione e quindi maggior punibilità, a coloro che per professione svolgono il mestiere di autista. Non vi sarà quindi soltanto una sanzione pecuniaria, ma anche un ritiro della patente che impedirebbe al conducente di muoversi e di svolgere il proprio lavoro, aggravandone così la posizione.