Quante volte, immerso in pieno traffico, non hai voluto teletrasportarti per capire il motivo della colonna di auto? Chi nel mezzo di un ingorgo stradale chi non si è mai sforzato di comprenderne i motivi?
V2V: la tecnologia per evitare il traffico
Studi hanno provato a dare una spiegazione scientifica alla formazione delle code e del traffico, dagli esiti più assurdi e illogici a quelli più logici. Sicuramente quello maggiormente logico e ovvio è che se si cercasse di mantenere il più possibile una velocità costante, il traffico sarebbe più scorrevole e fluido, indipendentemente dalla velocità.
Tra i vari test tecnologici che si stanno portando avanti in materia di auto a guida autonoma, vi è anche quello che prevede la possibilità di fare dialogare i veicoli tra loro, scambiandosi informazioni sulle velocità, sul traffico in tempo reale, cercando così di auto-adeguare l’incedere stradale. Anche le strade possono essere di aiuto, lanciando segnali ai veicoli che li ricevono e li elaborano in tempo reale.
Il sistema tecnologico è brevemente chiamato V2V (acronimo di Vehicle to Vehicle), intendendo proprio l’interscambio di dati e informazioni tra veicoli. Oltre alle informazioni inerenti il traffico e la velocità potrebbero essere trasmesse anche quelle relative ad un veicolo in panne, ad un potenziale pericolo, o ad altre situazioni degne di richiedere maggiore attenzione. L’auto che riceve l’informazione adeguerà così la velocità più idonea al momento.
V2V: le auto comunicanti
La tecnologia spiegata però pare possa esser pronta prima delle auto autonome e quindi potrebbe essere messa a disposizione del conducente il quale riceverà una sorta di suggerimento sulla velocità da mantenere e su eventuali pericoli: lo ha annunciato Cadillac, che dal prossimo anno potrebbe immettere già sul mercato le prime auto comunicanti (ovviamente tra auto dello stesso marchio in questa ipotesi).
La tecnologia potrebbe risultare così maggiormente razionale dell’essere umano, il quale in strada spesso risulta essere impulsivo e agire in maniera non sempre razionale. Ad esempio nella “gestione” delle code avere un cruise-control adattivo che possa regolarsi grazie alle informazioni ricevute dai veicoli che ci precedono in colonna, potrebbe rappresentare un forte aiuto alla diminuzione del traffico, e potrebbe anche limitarlo.
Non è necessario che tutte le auto siano provviste del sistema, ma basterebbe che soltanto una parte, anche minima, ne sia dotata. In questo modo il numero delle code, o meglio la loro “intensità”, verrebbe drasticamente ridotta. Il tempo perso nel traffico mediamente è qualcosa di esorbitante soprattutto in determinate aree geografiche; avere quindi un supporto e un ausilio tecnologico potrebbe realmente rappresentare un buon viatico per intraprendere una vita virtuosa, ottimizzando anche le tempistiche e riducendo anche l’inquinamento.