La notizia era nell’aria da tempo, ma solo da pochi giorni c’è stata la conferma ufficiale: il gruppo Volkswagen è il primo produttore al mondo. Messo a tacere qualsiasi dubbio avanzato dagli analisti sulla capacità di recupero della casa di Wolfsburg dopo lo scandalo Dieselgate.
Negli USA la quota di mercato della Volkswagen è sempre stata tanto marginale da non pesare particolarmente sulle vendite nel resto del mondo. A questo aggiungiamo anche un lavoro eccezionale svolto dal management che ha contribuito ad annullare di fatto tutte le preoccupazioni che si aggiravano intorno al gruppo automobilistico negli ultimi mesi.
Volkswagen primo produttore al mondo: i motivi di un successo
Come accennato prima, oltre alle dimensioni del Dieselgate fortemente contenute grazie alla scarsa presenza nel mercato statunitense, un enorme stretta di mano andrebbe data ai manager del gruppo che hanno saputo limitare i danni grazie ad un lavoro da manuale. Il loro merito più grande è stato quello di mantenere il virus dello scandalo relegato alla casa madre facendo si che gli altri marchi del gruppo non ne risentissero in alcun modo. Così facendo ogni azienda ha mantenuto, ed in alcuni casi consolidato, la propria presenza sul mercato di riferimento.
Gli investimenti in termini di prodotto non si sono fermati, anzi, possiamo dire che in alcuni casi sono anche aumentati e l’uscita di nuovi modelli ha di fatto eclissato una vicenda che, e questo possiamo affermarlo con certezza, avrebbe messo in ginocchio qualsiasi altro gruppo industriale.
Da qualche giorno, anche se i numeri erano nell’aria da settimane, la notizia è ufficiale: Volkswagen primo produttore al mondo con le sue 10,3 milioni di auto vendute staccando anche Toyota che si ferma a 10,2 milioni di vetture stoccate.
Eppure in Volkswagen avevano detto fin da subito, per bocca del CEO Martin Winketorn, che l’obiettivo di riportare la casa tedesca sul gradino più alto del podio sarebbe stato pianificato fin da subito e parte di questa strategia è stata anche la dichiarazione di colpevolezza insieme al conseguente pagamento della multa di 4,3 miliardi.
Cosa succederà in futuro?
Molto probabilmente uno dei motivi che hanno concorso al raggiungimento di questo successo (per inciso un anno prima di quanto previsto dal gruppo) è stata la decisione di non bloccare alcun investimento nonostante pendesse sulla loro schiena la spada di Damocle del risarcimento.
Questa capacità ha consentito e consentirà in futuro alla Volkswagen (che ricordiamo ha in pancia 11 marchi sul mercato mondiale) di consolidare l’attuale primato continuando ad investire sulle auto del futuro.
Ed investire quando le vendite consentono di fare cassa è un’operazione decisamente più agevole nonostante i costi e le pesanti multe inflitte dai tribunali americani.