Il blocco dei veicoli Diesel continua senza sosta e così il gasolio è destinato a sparire dalle abitudini degli automobilisti italiani. Questo impatterà in maniera negativa su chi utilizza l’automobile per decine di migliaia di chilometri ogni anno e non ha la possibilità di muoversi con i mezzi pubblici oppure sfruttando il car sharing, come nei contesti metropolitani.
Qui di seguito vi proponiamo 5 alternative ai motori diesel: dalla city car al suv per famiglie
Toyota Yaris Hybrid: la city car ibrida
Consigliata a chi usa l’auto in città ma si muove molto anche in percorsi extraurbani per diversi chilometri. Toyota Yaris Hybrid è l’alternativa alle city car con motorizzazione diesel.
La piccola giapponese è equipaggiata da un sistema ibrido tradizionale, dove il motore elettrico lavora in simbiosi all’unità termica, evitando così di doverla ricaricare con un sistema Plug-in.
Toyota Yaris 1.5 VVT-i Hybrid Active 5P è una compatta cinque porte e 5 posti.
Lunga 395 cm, larga 170 cm, alta 151 cm con un bagagliaio da 286 litri .
La versione 1.5 VVT-i Hybrid Active 5P parte da 18.500 euro con motore ibrido benzina di 1.497 cc, Euro 6, in grado di erogare una potenza massima di 74 kW/100 CV e una coppia massima di 111 Nm a 3.600 giri/min, con trazione anteriore.
Yaris ha un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,8 secondi con una velocità massima raggiungibile di 165 km/h.
La capienza del serbatoio è da 42 litri e le emissioni di CO2 sono di 75 g/km.
La massa a vuoto in ordine di marcia con conducente e bagaglio, come da norme UE, è pari a 1.085 kg.
Volkswagen Golf GTE: media Plug-in ibrida
Nonostante la grossa crescita sul mercato del segmento suv, quello delle medie continua ad avere una grande richiesta da parte dagli automobilisti italiani.
Una potenziale alternativa ai diesel, per chi è abituato a guidare una Golf, è la sua versione ibrida plug-in: alimentata da una motorizzazione benzina 1.4 Tsi, abbinata a un’unità elettrica.
Guidata in maniera ottimale garantisce oltre 22 km al litro in ciclo extraurbano e 50 chilometri a 0 emissioni.
Andando più nel dettaglio, la Volkswagen Golf 1.4 TSI Plug-In-Hybrid DSG GTE è una compatta cinque porte, 5 posti lunga 428 cm, larga 180 cm, alta 148 cm con un bagagliaio che va da 272 a 1.162 litri.
Questa versione, a trazione anteriore, parte da 39.650 € con motore ibrido a benzina da 1.395 cc, Euro 6, ed è in grado di erogare una potenza massima di 150 kW/204 CV con una coppia massima di 350 Nm.
Golf GTE ha un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi, con una velocità massima raggiungibile di 222 km/h.
Il serbatoio ha una capienza di 40 litri e le emissioni di CO2 sono di 40 g/km.
La massa a vuoto in ordine di marcia con conducente e bagaglio, come da norme UE, è di 1.615 kg.
Kia Niro Phev: il suv plug-in
Per chi è alla ricerca di spazio e risparmio in termini di utilizzo può puntare su Kia Niro Phev, l’ibrida plug-in più interessante tra le alimentazioni alternative.
Con una guida ottimale può arrivare a compiere ben 30 chilometri con un litro e questa caratteristica le permettere di diventare una valida alternativa diesel nella sua categoria.
Il suv Kia Niro Phev 1.6 GDI DCT è una cinque porte, 5 posti, lunga 435 cm, larga 180 cm, alta 154 cm con un bagagliaio che va da 324 a 1.322 litri.
Questa versione, con trazione anteriore, parte dai 36.700 € con motore ibrido benzina da 1.580 cc, Euro 6, in grado di erogare una potenza massima di 104 kW/141 CV ed una coppia massima di 265 Nm a 1.000 giri/min.
Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,8 secondi, la velocità massima che può raggiungere è di 172 km/h.
Il serbatoio ha una capienza di 45 litri e le emissioni di CO2 sono di 29 g/km.
La massa a vuoto in ordine di marcia con conducente e bagaglio, come da norme UE, è di 1.519 kg.
Hyundai Kona EV
Il crossover coreano è una valida alternativa ai diesel, grazie agli oltre 480 chilometri di autonomia a zero emissioni.
Hyundai Kona EV, abbinata al pacco batterie da 64kWh dichiara 482 km di percorrenza (ciclo di omologazione WLTP) con consumi di energia di 14,3 kWh/100 km.
Nel dettaglio la Hyundai Kona Electric con Long Range è una crossover cinque porte,5 posti lunga 418 cm, larga 180 cm, alta 157 cm con un bagagliaio da 332 a 1.114 litri. Il prezzo di partenza sarà di 36.400 euro.
Nella sua declinazione più potente dichiara una potenza massima di 150 kW/204 CV e una coppia massima di 395 Nm.
Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi, la velocità massima raggiungibile è di 167 km/h.
Audi A4 G-Tron: il gas come soluzione alternativa
Spesso di pensa che le uniche alternative alle motorizzazioni diesel siano solo auto ibride o elettriche.
Una soluzione molto valida e interessante per chi ha un notevole chilometraggio annuale, anche su tratte lunghe, è data dalle versioni a gas.
Audi A4 G-Tron è una delle proposte più interessanti a oggi sul mercato.
Audi A4 Avant 2.0 TFSI g-tron S tronic Business Sport è una Station Wagon cinque porte 5 posti lunga 473 cm, larga 184 cm, alta 143 cm con un bagagliaio modulare da 415 a 1.415 litri.
Nella versione 2.0 TFSI g-tron S tronic Business Sport, con trazione è anteriore, il prezzo di partenza è di 46.400 euro, con motore a metano da 1.984 cc, Euro 6, in grado di erogare una potenza massima di 125 kW/170 CV e una coppia massima di 270 Nm a 1.650 giri/min.
Con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,4 secondi, la velocità massima raggiungibile è di 221 km/h.
Il serbatoio ha una capienza di 25 litri e le emissioni di CO2 sono di 126 g/km.
La massa a vuoto in ordine di marcia con conducente e bagaglio, come da norme UE, è di 1.670 kg.
Non si capisce perché le auto ibride con due o tre motori dei quali uno a scoppio e due elettrici, costano meno di quelle puramente elettriche.
La kona, pura elettrica, quindi senza il costo del motore a scoppio, perché mai deve costare 43.000 €?
Ci sarà lo zampino dei petrolieri ?
Appena le auto elettriche costeranno il giusto, me ne comprerò una.
Concordo pienamente con te, i prezzi delle elettriche sono assolutamente fuori da ogni logica di mercato. Ma i petrolieri non c’entrano: tanto, anche ammesso di usare tutti mezzi elettrici, per produrre elettricità occorreranno sempre ed in gran parte centrali ad olio e gas, per cui per i petrolieri non cambierà nulla. Eolico e fotovoltaico (e te lo dico da possessore di impianto fotovoltaico da 6 kw) non possono rimpiazzare i combustibili fossili se non in parte, e sono legati ai capricci del tempo. Il nucleare è pericoloso ed antieconomico: occorre inventarsi qualcosa di nuovo. Ma il prezzo delle elettriche viene gonfiato dai costruttori proprio per non spingerne la diffusione e continuare a sfruttare le attuali catene di montaggio delle auto a motore termico.
Ritengo sia tutta una macchinazione ben artefatta, mista a petrolieri, case automobilistiche, Governi, basterebbe implementare le fasi di aggiornamento software anzicchè limitarlo, si migliorerebbe anche il rendimento dei motori… aspetto che avviene in questi ultimi 6 anni per le auto Euro5 e che dire della mancata integrazione del gas Idrogeno!?!?… migliora le prestazioni, consuma meno, emette soglie di inquinamento di gran lunga differenti, esiste molta disinformazione o negazione alle giuste dritte per migliorare a livello mondiale i livelli di inquinamento. La scelta più corretta appare per adesso constringere ad acquistare un auto nuova e con costi vergognosi per le tecnologie in uso, tengo a ricordare che siamo nel 2018 e si va già sulla luna in first class!!
Concordo e mi dolgo di riuscire solo ora ad esprimere tale condivisione.
Per “continuare a risparmiare” (come si legge nel sottotitolo) non dovrebbe servire necessariamente l’acquisto di nuove auto come quelle qui pubblicizzate, peraltro molto belle , bensì un’ancor più bella mobilitazione (chiamiamola pure causa congiunta, class-action o altro) di chiunque da questo stop del traffico ricavi un danno e che legittimamente potrebbe esigere la restituzione (che dovrebbe essere d’ufficio) di una parte del premio RCA e della tassa di possesso/circolazione in proporzione ai giorni (o alle ore) in cui non può fruire liberamente del proprio mezzo.
Le promotrici dell’azione potrebbero essere le associazioni di consumatori più indipendenti (con evidenti benefici in numero di sicritti) visto che l’ACI (che ho mollato da tempo) ben se ne guarda dal toccare l’argomento bollo, essendo la princiupale struttura preposta a riscuoterlo.
Solo allora tante solerti amministrazioni si sbrigheranno ad allargare le maglie dei blocchi stagionali; compresa Regione Lombardia, i cui amministratori un tempo inveivano contro i dictat di “Roma ladrona” e contro i carrozzoni ad essa collegati (PRA ecc), eppure paradossalmente hanno imposto orari di blocco persino più restrittivi e penalizzanti di quelli applicati dalla Regione Veneto (la cui Giunta è loro sorella ideolgica eppure per tanti aspetti pare più coerente e vicina ai suoi cittadini).
E forse finalmente le autorità normanti si concentreranno sul reale controllo su strada dei mezzi davvero inquinanti, “taroccati” o non manutenzionati, tra cui moltissimi da lavoro che son peraltro esenti da stop in certe fasce orarie.
Io per ora non ho questi problemi disponendo di mezzi sufficentemente recenti a benzina e gas, ma conosco persone disagiate che da questa situazione hanno grave pregiudizio, e alcune per ritorsione non pagano il “bollo”, non avendo nulla di pignorabile (salvo il vetusto, ma ben tenuto, automezzo diesel).
Il primo vero risparmio è quello di non fare il gioco della grande industria obbligando a rottamare quelle che NON sono le prime cause d’inquinamento.
Le auto elettriche avranno un vero successo solo quando saranno dotate di “fuelcell” le celle utilizzate sulla apollo11 che convertono idrogeno e ossigeno in elettricità. Da qualche anno non si hanno più notizie sullo stato tecnologico di avanzamento di queste celle , Difficoltà insormontabili? costi eccessivi? … non credo
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Informativa IVASS
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Non si capisce perché le auto ibride con due o tre motori dei quali uno a scoppio e due elettrici, costano meno di quelle puramente elettriche.
La kona, pura elettrica, quindi senza il costo del motore a scoppio, perché mai deve costare 43.000 €?
Ci sarà lo zampino dei petrolieri ?
Appena le auto elettriche costeranno il giusto, me ne comprerò una.
Concordo pienamente con te, i prezzi delle elettriche sono assolutamente fuori da ogni logica di mercato. Ma i petrolieri non c’entrano: tanto, anche ammesso di usare tutti mezzi elettrici, per produrre elettricità occorreranno sempre ed in gran parte centrali ad olio e gas, per cui per i petrolieri non cambierà nulla. Eolico e fotovoltaico (e te lo dico da possessore di impianto fotovoltaico da 6 kw) non possono rimpiazzare i combustibili fossili se non in parte, e sono legati ai capricci del tempo. Il nucleare è pericoloso ed antieconomico: occorre inventarsi qualcosa di nuovo. Ma il prezzo delle elettriche viene gonfiato dai costruttori proprio per non spingerne la diffusione e continuare a sfruttare le attuali catene di montaggio delle auto a motore termico.
Ritengo sia tutta una macchinazione ben artefatta, mista a petrolieri, case automobilistiche, Governi, basterebbe implementare le fasi di aggiornamento software anzicchè limitarlo, si migliorerebbe anche il rendimento dei motori… aspetto che avviene in questi ultimi 6 anni per le auto Euro5 e che dire della mancata integrazione del gas Idrogeno!?!?… migliora le prestazioni, consuma meno, emette soglie di inquinamento di gran lunga differenti, esiste molta disinformazione o negazione alle giuste dritte per migliorare a livello mondiale i livelli di inquinamento. La scelta più corretta appare per adesso constringere ad acquistare un auto nuova e con costi vergognosi per le tecnologie in uso, tengo a ricordare che siamo nel 2018 e si va già sulla luna in first class!!
Concordo e mi dolgo di riuscire solo ora ad esprimere tale condivisione.
Per “continuare a risparmiare” (come si legge nel sottotitolo) non dovrebbe servire necessariamente l’acquisto di nuove auto come quelle qui pubblicizzate, peraltro molto belle , bensì un’ancor più bella mobilitazione (chiamiamola pure causa congiunta, class-action o altro) di chiunque da questo stop del traffico ricavi un danno e che legittimamente potrebbe esigere la restituzione (che dovrebbe essere d’ufficio) di una parte del premio RCA e della tassa di possesso/circolazione in proporzione ai giorni (o alle ore) in cui non può fruire liberamente del proprio mezzo.
Le promotrici dell’azione potrebbero essere le associazioni di consumatori più indipendenti (con evidenti benefici in numero di sicritti) visto che l’ACI (che ho mollato da tempo) ben se ne guarda dal toccare l’argomento bollo, essendo la princiupale struttura preposta a riscuoterlo.
Solo allora tante solerti amministrazioni si sbrigheranno ad allargare le maglie dei blocchi stagionali; compresa Regione Lombardia, i cui amministratori un tempo inveivano contro i dictat di “Roma ladrona” e contro i carrozzoni ad essa collegati (PRA ecc), eppure paradossalmente hanno imposto orari di blocco persino più restrittivi e penalizzanti di quelli applicati dalla Regione Veneto (la cui Giunta è loro sorella ideolgica eppure per tanti aspetti pare più coerente e vicina ai suoi cittadini).
E forse finalmente le autorità normanti si concentreranno sul reale controllo su strada dei mezzi davvero inquinanti, “taroccati” o non manutenzionati, tra cui moltissimi da lavoro che son peraltro esenti da stop in certe fasce orarie.
Io per ora non ho questi problemi disponendo di mezzi sufficentemente recenti a benzina e gas, ma conosco persone disagiate che da questa situazione hanno grave pregiudizio, e alcune per ritorsione non pagano il “bollo”, non avendo nulla di pignorabile (salvo il vetusto, ma ben tenuto, automezzo diesel).
Il primo vero risparmio è quello di non fare il gioco della grande industria obbligando a rottamare quelle che NON sono le prime cause d’inquinamento.
Le auto elettriche avranno un vero successo solo quando saranno dotate di “fuelcell” le celle utilizzate sulla apollo11 che convertono idrogeno e ossigeno in elettricità. Da qualche anno non si hanno più notizie sullo stato tecnologico di avanzamento di queste celle , Difficoltà insormontabili? costi eccessivi? … non credo