L’assicurazione obbligatoria sugli eventi naturali è legge.
Il decreto legge n. 59/2012, relativo al riordino della Protezione Civile, prevede “l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati in quanto possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati”.
Un provvedimento sugli immobili esistenti che si combina con il divieto di costruire case e imprese in aree a rischio idrogeologico molto elevato. Stiamo parlando di 29.500 chilometri quadrati, 6 milioni di abitanti, 6.631 comuni coinvolti e 1.260.000 edifici tra cui 6 mila scuole e 531 ospedali.
Cosa prevede la norma?
I proprietari di immobili dovranno stipulare delle assicurazioni casa per eventi naturali, che tutelino in caso di terremoti, alluvioni o altro genere di catastrofi naturali. Con queste polizze, finora facoltative, il rimborso per i danni provocati agli immobili non sarà più di competenza dello Stato, ma sarà demandato alle compagnie assicurative. Il premio assicurativo previsto per ogni singolo immobile dovrebbe oscillare tra i 100 e i 200 euro all’anno, in proporzione alla pericolosità sismica della zona e alla stabilità e sicurezza dell’immobile (gli edifici non a norma infatti sarebbero soggetti a costi maggiori).
Cosa ne pensano gli italiani?
Le posizioni sul decreto del Governo sono molteplici, vediamone alcune:
- il provvedimento appare necessario ma non sufficiente e si sottolinea l’importanza di vietare la costruzione di immobili nei territori ad alto rischio;
- è lo Stato che deve provvedere economicamente ai danni derivanti dalle calamità naturali;
- l’obbligatorietà dell’assicurazione sottopone i proprietari di immobili ad ulteriori esborsi di denaro;
- il decreto è una buona idea per non gravare sempre sui conti dello Stato.
E voi, cosa ne pensate? Favorevoli o contrari?
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