L’informazione è di qualche giorno fa:
“L’ISVAP rende noto che sono segnalati casi di commercializzazione di polizze RC auto intestate “Gan Assurance Iard” società che non rientra tra le compagnie autorizzate o, comunque, abilitate, all’esercizio dell’attività assicurativa sul territorio della Repubblica. Tale denominazione sociale è simile a quella della francese Gan Assurance S.A., impresa regolarmente abilitata all’esercizio in Italia dell’attività assicurativa in alcuni rami danni, ma non nel ramo della responsabilità civile obbligatoria. La società francese ha precisato di non aver operato e di non aver intenzione di operare nel territorio italiano per la copertura dei rischi automobilistici”.
Questo uno degli ultimi casi di contraffazione di polizze RC auto che si stanno verificando nel nostro Paese.
Quanto basta per far sorgere un paio di domande che meritano un’immediata risposta.
Cosa succede se circolo in possesso di una polizza RC auto falsa?
La risposta purtroppo è una e una sola: si subiscono le medesime conseguenze della mancata copertura, è come se non si avesse stipulato alcuna polizza.
Si rischia la sanzione pecuniaria, che può anche arrivare a 3.000 euro, il sequestro del veicolo, il risarcimento degli eventuali danni provocati a terzi intaccando il proprio patrimonio personale.
Come difendersi dalle polizze RC auto false?
La prima difesa è l’informazione. L’ISVAP pubblica sul proprio sito l‘elenco delle imprese ammesse ad operare nella RC auto in Italia, elenco consultabile liberamente che ci permette di verificare se la compagnia con cui abbiamo stipulato la polizza sia in regola o meno. E’ poi disponibile anche l’elenco dei casi di contraffazione e delle società non autorizzate.
Sempre in termini di informazione, non bisogna cedere alle facili promesse di risparmio, meglio utilizzare Internet e i comparatori per cercare l’offerta migliore.
In caso di incidente in cui la controparte non sia in regola con la polizza RC auto, bisogna rivolgersi al Fondo di garanzia per le vittime della strada, che in questi casi copre il risarcimento danni.
Massima attenzione insomma alle informazioni e ai propri diritti, per contrastare una pratica ormai dilagante.