Controllo Assicurazione
Grazie alla tecnologia è possibile controllare ogni spostamento di un veicolo, in ogni momento della giornata. Ma se ciò implica meravigliosi sviluppi dal punto della sicurezza, può comportare anche straordinario disappunto dal lato della privacy, oltre che mettere in campo non poche questioni di ordine morale.
Più volte su 6sicuro.it abbiamo parlato di antifurto satellitare per auto così come di tutte le correlazioni al suddetto dispositivo: diritto alla privacy, paura di essere rintracciati quando non si vuole, timore di un controllo globale che trascende nella “sindrome del Grande Fratello” e cose simili.
Abbiamo visto che gli antifurto satellitari non hanno il successo che ci si aspetterebbe anche per un discorso di telecontrollo implacabile, che all’automobilista potrebbe non piacere.
Ma se alla “scatola nera” sono legate le questioni dell’occhio persistente sulla nostra auto e il controllo delle nostre abitudini di guida, non dimentichiamo che una tecnologia viene sviluppata in pieno e da il meglio di se quando se ne possono trovare diversi utilizzi.
Infatti, grazie all’incrocio dei dati, si potrebbe non solo controllare i nostri movimenti sempre e ovunque, ma addirittura controllare i nostri documenti.
È solo sempre e tutto questione di data-base, come in tutte le cose:
“I controlli delle assicurazioni sui veicoli? Si possono fare anche “al volo” e senza dover fermare la macchina. (…) chi circola privo di assicurazione costituisce non solo un costo per la comunità ma anche un rischio per la salute pubblica”. L’idea del consigliere è quindi di fare in modo che in Comuni facciano pressione sul ministero degli interni perché stipuli un accordo con le compagnie di assicurazione, ‘in modo che le società forniscano la targa dei veicoli assicurati a una data base che, collegato al sistema Falco, permetterebbero di verificare in tempo reale se quel veicolo è assicurato o meno’.”
La fonte dell’articolo è Estense.com ovvero un giornale locale ferrarese, e a fare questa proposta è il consigliere comunale Francesco Rendine. Si tratta, di fatto, di avere un database che contenga non solo la targa dell’auto ma anche la nostra assicurazione.
Quindi, se questi sistemi GPS e di dati incrociati con le nostre targhe, dovessero andare in porto e diventare funzionanti, mi viene da pensare che saremo individui tracciati come le scie delle moto del film Tron.
Ma se la tecnologia ci aiuta in così tanti aspetti del cosiddetto “tecno-controllo” come mai non ci viene anche incontro per aiutarci a superare indenni i problemi della vita dell’automobilista, invece di mettere solo dei paletti, dei vincoli e dei timori?
Qualcuno potrebbe anche ragionare così: se con un GPS possono sapere dove vado, quando, a che ora, a quale velocità e con quale media, oltre che individuare se sono regolarmente assicurato, come mai non levare gli odiosi autovelox? Non pensate male, non voglio che tutti si possa correre indisturbati senza pensare alle multe, ma penso solo che basterebbe la tecnologia per “multarci” senza la necessità del resto.
La tecnologia pro o contro gli automobilisti?
Se tutte queste novità tecnologiche portano ad un controllo completo degli automobilisti, come mai non possiamo eliminare dei vincoli che costano soldi e frustrazione?
Tanto, a ben pensare, è il nostro GPS installato che fa da vigile urbano e da velox, no?
Facciamo un esempio pratico: io automobilista installo la scatola nera sull’auto, in questo modo metto tutti i miei dati in mano a terzi: tipo di guida, velocità, controlli assicurativi da parte della Polizia. Tutto.
Visto quindi che le autorità sarebbero in grado di controllarci sempre ed in ogni condizione, non si potrebbe pensare ad un sistema che le sanzioni le faccia attraverso il controllo dei dati? Per esempio, se faccio i 150 in autostrada il GPS lo sa, senza la necessità di un tutor.
In questo caso si avrebbe una sorta di quid pro quo: io istituzione ti obbligo ad installare il GPS e sono in grado di multarti anche se non installo velox, sapendo in ogni momento che tipo di guida hai e cosa fai, e tu automobilista sai che il controllo è totale ma spendi molto meno di assicurazione e forse, perché no, anche di bollo.
Ma torniamo al punto di partenza: tu che stai leggendo questo post, sei disposto ad abbandonare la certezza di poter fare i 70 in città quando vedi la strada libera, in cambio di un risparmio sull’assicurazione?