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Costo RC auto in Italia e nel resto dell’Europa

Costo Rc auto in Italia e nel resto dell’Europa

Perché noi italiani paghiamo un premio medio per la copertura RC auto più elevato di quello dei principali paesi europei? Per capire ciò l’Ania, Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici, ha incaricato la società di consulenza internazionale BCG – Boston Consulting Group – di effettuare uno studio comparativo che indagasse sulle motivazioni tecniche riguardanti la diversità di premio/prezzo RC auto nei diversi Paesi europei. Nello specifico sono state comparate: Francia, Germania, Spagna,  Regno Unito (simili per popolazione e dimensione del parco circolante alla nostra nazione).

Dal documento emerge che l’Italia è al quarto posto in Europa e al settimo posto nel mondo per quanto concerne la raccolta premi, con una quota di mercato pari al 3,1%.

Frequenze sinistri

Dall’analisi della frequenza sinistri, cioè il rapporto fra i sinistri accaduti in un dato periodo e il relativo numero di assicurati esposti al rischio nel periodo, si nota per l’Italia – nel quinquennio 2008/2012 – un valore medio pari a 7,9%, contro una media dei paesi con cui si è effettuato il confronto pari a 6,6%. Nello specifico, la media è stata: Italia 7,9%, Francia, 6%, Germania, 6,4%, Spagna,  7%, Regno Unito 6,9%, per 6,6%. Per il Bel Paese si tratta di quasi 1,5 punti percentuali in più (ossia, circa il 20% di maggiore rischiosità), differenza che è andata tuttavia progressivamente riducendosi nel tempo (alla fine del 2012 il gap si era ridotto a circa 0,4 punti percentuali). Infatti se prendiamo in considerazione solo l’annualità 2012 vediamo che le percentuali diminuiscono e tendono a “livellarsi” (Italia 6,4%, Francia, 5,7%, Germania, 6,2%, Spagna,  6,3%, Regno Unito 5,9%).

Quali possono essere le cause di questo divario?

Le cause riscontrate possono essere molteplici, di seguito ne evidenziamo alcune:

Costo medio dei sinistri

Un altro elemento fondamentale per la quantificazione del rischio assicurativo RC auto è il costo medio dei sinistri.

Ma cosa si intende per costo medio dei sinistri?

Il costo medio dei sinistri è dato dal rapporto fra l’importo totale dei sinistri (somma degli importi pagati e riservati) di competenza di un anno e il numero dei sinistri accaduti nell’anno.

Dallo studio BCG è emerso che l’Italia ha un valore più elevato (nella media del quinquennio) rispetto agli altri paesi nei danni a cose (1.741 euro per l’Italia rispetto ai 1.720 euro degli altri paesi), nei danni lievi alla persona fino a 3 punti di invalidità permanente (4.592 euro per l’Italia rispetto ai 3.691 euro degli altri paesi) ma, soprattutto nei danni da morte.

Tariffe RC auto

In un confronto europeo (Fonte Eurostat – dati maggio 2014) si evince che per l’Italia la variazione tendenziale delle tariffe medie RC auto (pari al -3%) è il valore più basso rispetto a quanto si è registrato in media secondo tutti i Paesi europei per i quali invece la variazione risulta positiva (+0,4%). L’unica eccezione la Grecia, che mostra una diminuzione tariffaria del -15,4%: tutti gli altri paesi europei evidenziano tariffe sostanzialmente stabili oppure in aumento. In particolare i paesi con gli incrementi tariffari più elevati sono stati la Danimarca (+11,9%), l’Irlanda (+5,8), la Finlandia (+3,9%) e il Regno Unito (+3,1%). Più in generale, nel quinquennio 2009-2013 la crescita delle tariffe RC auto registrata nel Regno Unito è stata pari a +76%, mentre in Grecia si è arrivati a +23%. In Italia la variazione registrata nel quinquennio è stata pari a +21%, ma la variazione tendenziale negativa registrata nel 2013 sembra confermarsi anche per i primi mesi del 2014.

Frequenze sinistri

Perché l’Italia ha il triste primato del premio più caro d’Europa?

Il più alto livello dell’onere dei sinistri per l’Italia (che incide mediamente per 126 euro a polizza) e il più elevato livello di tassazione (che incide per altri 52 euro a polizza) sono i fattori chiave alla base dei maggiori costi dell’Italia rispetto agli altri Paesi. Gli altri elementi di costo (costi distributivi, costi amministrativi o di margine di utile) sono marginali.

I comparatori online

Da una recente ricerca dell’AIBA è emerso che, nel corso del 2013, circa il 50% delle nuove polizze auto stipulate online è stato realizzato attraverso i comparatori e il loro utilizzo ha registrato un incremento di quasi l’80% rispetto al 2012. Dai dati presentati emerge che nel 2013 le nuove polizze stipulate attraverso i comparatori online raggiungono il 5% del totale dei preventivi elaborati attraverso questo strumento e la percentuale delle polizze andate “a buon fine” è del  44% delle nuove polizze stipulate. Dalla ricerca effettuata dalla società di consulenza internazionale BCG – Boston Consulting Group sempre relativa al quinquennio 2008-2012 (Confronto sul mercato RC auto in Europa, 2014), il tasso di penetrazione, vale a dire la percentuale dei clienti che hanno verificato i prezzi su un “aggregatore”, è stato rispettivamente del 30% in Francia, del 50% in Spagna e ben del 70% nel Regno Unito.

L’assicurazione auto In Iran

Un grande passo è stato fatto in Iran, dove recentemente la vita di una donna è stata equiparata a quella di un uomo in termini di valore di indennizzo in caso di decesso. Così le assicurazioni pagheranno una donna tanto quanto un uomo qualora si presentasse l’obbligo di risarcimento. Stando al Corano, in precedenza la vita di un uomo valeva il doppio rispetto quella di una donna, mentre oggi, grazie al Presidente Hassan Rohani, vi si è creato in questo ambito un principio di uguaglianza tra i sessi.

La legge iraniana che disciplina l’assicurazione auto per responsabilità civile, ossia la nostra RCA, è fondata sul concetto coranico di prezzo del sangue: la parte lesa chiede alla parte colpevole un risarcimento che è fissato in un equivalente di 50 mila dollari se vi è la morte di un uomo, mentre di 25 mila per quella di una donna. Ora la legge è stata riformata dall’attuale presidente, il quale ha equiparato tutti a 50 mila.

Le compagnie assicurative in Cina

Quanto avviene in Cina perché ha dell’incredibile: in caso di investimento e ferimento di un pedone, può essere che l’automobilista decida di passare sopra al corpo del pedone a terra per cercare di ucciderlo definitivamente e questa è prassi che a quanto pare è molto diffusa nel Paese mandarino. La motivazione è fondamentalmente di carattere economico: per la legge cinese i risarcimenti delle assicurazioni per una vittima sono bassi e limitati fino ad un massimo di 50 mila dollari, mentre in caso di ferimenti con magari danni permanenti la spesa a carico del colpevole potrebbe essere dieci volte tanto (quindi 500 mila dollari).

Ma attenzione: si tratta di una bufala

Questa prassi cinese è una leggenda metropolitana che molte testate hanno riportato come vera. Il tutto nasce da un articolo della rivista Slate che non si basa su statistiche o dati reali, ma sul “sentito dire”. I vari video di incidenti che si trovano online sono riferiti a casi singoli da non considerare come fonte veritiera che giustifichi la prassi di investimento o ferimento di pedoni.

Osservatorio Prezzi RC Auto di 6sicuro

Polizze RC Auto in calo nel 2014: sono questi i principali dati emersi dalle ultime rilevazioni condotte a cura dell’Osservatorio Prezzi RC Auto. Un’analisi molto importante, questa, in quanto le cifre riportate permettono di ricostruire il trend del mercato assicurativo dell’automobile in Italia. I dati, contenuti nelle 20 schede sono aggiornati al 31 dicembre 2014 e prendono in considerazione l’andamento dei prezzi degli ultimi sei e dodici mesi, divisi per regione e singole province.
Cos’è cambiato nell’ultimo anno?
Se guardiamo in dettaglio, scopriamo che a livello nazionale la media dei prezzi minimi (la tariffa media più economica dei preventivi RC Auto restituiti dal comparatore di 6sicuro.it) a dicembre 2014 è scesa a 576,67 euro, contro i 663,34 euro registrati a giugno 2014 e i 715,87 euro di dicembre 2013. Ciò conferma il trend nazionale dell’ultimo anno, ma anche che le soluzioni proposte da 6sicuro.it sono sempre più convenienti. Nell’ultimo anno infatti il prezzo minimo medio è calato del 24,1%.

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