La vicenda è nota.
R.D., un ragazzo pugliese di 26 anni, si è rivolto ad una agenzia assicurativa nella provincia di Venezia, dove vive da sei anni e ha la residenza anagrafica da due. Pare, come da denuncia fatta dal ragazzo ai carabinieri del luogo, che l’agenzia gli abbia rifiutato anche il semplice preventivo per l’assicurazione dell’auto, adducendo motivazioni particolari: la compagnia di assicurazioni avrebbe infatti posto il veto sulle polizze ai meridionali poiché vittima di numerose truffe da parte degli assicurati del Sud Italia.
Ne sono seguiti numerosi articoli di giornali e la smentita della compagnia che dichiara di non aver mai posto tale veto ai propri agenti.
Al di là della notizia, che nei titoli dei quotidiani ricorda vagamente quel “non si affitta ai meridionali” che si leggeva sui cartelli posti davanti alle case qualche decennio fa, come bisognerebbe comportarsi in questi casi? Le compagnie assicurative possono veramente rifiutasi di stipulare una polizza a causa delle origini territoriali dei potenziali assicurati?
La risposta è no, logicamente. Non è possibile rifiutare una richiesta di copertura RC auto, figurarsi quella di un semplice preventivo.
Quello che invece le imprese assicuratrici possono fare è differenziare le tariffe sulla base della residenza anagrafica, poiché misurano, sulla base di dati statistici territoriali, il diverso grado di rischiosità di una zona rispetto ad un’altra per quel che concerne incidenti, furti ecc..
In conclusione, nessuna compagnia può negare una polizza RC auto, ma può stabilire delle tariffe diversificate su base territoriale; l’assicurato, dal canto suo, ha la possibilità di fare dei confronti fra varie offerte per trovare quella più vantaggiosa, nonostante l’eventuale penalizzazione territoriale.