Il decreto Liberalizzazioni viene ancora un volta in soccorso degli automobilisti italiani. Dal 1° marzo 2012 si sono accorciati i tempi di risarcimento danni per furto o incendio di una vettura assicurata, ma l’IVASS chiede alle imprese assicurative che la norma venga rispettata.
Fino allo scorso anno per poter godere dei benefici previsti dalla polizza auto stipulata, un automobilista che aveva subito il furto o l’incendio dell’auto avrebbe dovuto richiedere il “certificato di chiusura inchiesta”. Il certificato attesta l’esito di un procedimento penale.
Viene richiesto dall’assicurato al fine di ricevere il risarcimento dalla compagnia assicuratrice quando il procedimento penale contro ignoti, iscritto in relazione a un reato avvenuto nel territorio di competenza della procura della Repubblica presso il tribunale, sia stato archiviato dal G.I.P. del tribunale perché non è stata possibile l’identificazione dei responsabili.
La richiesta può essere effettuata dal diretto interessato o da un’altra persona incaricata, attraverso domanda in carta semplice indirizzata alla procura della Repubblica allegando, in caso non fossero noti gli estremi del procedimento penale, la denuncia di furto o incendio. Il decreto ha semplificato la procedura, ma non tutte le compagnie seguono alla lettera l’aggiornamento.
Gli automobilisti che sono stati vittime di furto o incendio da parte d’ignoti non dovranno più richiedere il certificato di chiusura inchiesta, in modo da evitare i lunghi tempi degli uffici giudiziari, velocizzando il risarcimento danni.
I reclami sui tempi di liquidazione portati avanti da molti consumatori, che avevano sottoscritto garanzie accessorie pagando un premio assicurativo più alto, sono stati accolti dall’IVASS che ha richiesto entro il 31 marzo che le imprese assicurative effettuino verifiche sulle strutture liquidative e diano conferma all’ Autorità di Vigilanza di essere in linea con la nuova normativa.
Un richiamo scritto dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, che le compagnie assicurative non potranno ignorare.