Gli automobilisti italiani sono molto sicuri di se stessi e, seduti dietro a un volante, si sentono immuni da eventuali imprevisti negativi.
È ciò che emerge dalla ricerca “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa da Quixa e condotta da Marketing Problem Solving, già utile alla determinazione delle tipologie di assicurati. La maggioranza del campione preso in analisi (86%), sostenendo di non aver mai avuto problemi occasionali con il proprio veicolo, confida nelle proprie capacità per gestire situazioni critiche, ma soprattutto nelle buona sorte.
Pur godendo di un’ottima autostima, più della metà del campione (54%) dichiara di aver sottoscritto garanzie accessorie per l’assistenza stradale e il soccorso, di cui abbiamo già parlato in un precedente post, necessari a tirar fuori il malcapitato da situazioni di emergenza.
Chi sottoscrive una copertura accessoria lo fa perché teme i costi da sostenere per la riparazione del veicolo (47%), perché l’ansia prenderebbe il sopravvento in caso di sinistro (17%) o semplicemente perché il problema viene risolto più velocemente (17%). Una garanzia del genere viene quasi sempre affiancata dal soccorso stradale con il carro attrezzi, che tranquillizza sia il guidatore professionista che quello occasionale, ritenuto il servizio di maggiore utilità.
Infatti la riparazione sul posto, l’indicazione dell’officina meccanica più vicina e l’auto sostitutiva restano servizi “secondari” secondo l’automobilista che vuole uscire dalla problematica il più velocemente possibile, per dedicarsi in un secondo momento alla riparazione del mezzo.
Una buona percentuale degli intervistati (37%) continua a gestire le problematiche per conto proprio, rivolgendosi al proprio assicuratore solo per risolvere casi più gravi, non sottoscrivendo una polizza di assistenza stradale perché non compie quasi mai lunghi spostamenti (40%) o per mantenere il prezzo basso dell’assicurazione (37%).
Voi lasciate tutto al caso o avete sottoscritto una polizza per l’assistenza stradale?