Il decreto è stato finalmente approvato, e le novità definitive sono molte, prima su tutte quella dell'inasprimento della pena in caso di frode, problema sentito soprattutto nel Sud Italia, dove compagnie tendono a costare di più; chi verrà quindi condannato per suddetto reato rischia fino a 5 anni di reclusione. Sempre nell'intento di ridurre le frodi, nasce la banca dati anagrafe testimoni e la banca dati anagrafe danneggiati, utile anche a contenere conseguentemente i costi della polizza rc auto.
A favore delle agenzie assicurative, troviamo lo stop ai rimborsi per microlesioni (come i colpi di frusta), l'installazione della scatola nera per monitorare meglio la causa dell'incidente, e l'abbassamento della sanzione da parte dell'ISVAP nel caso che l'agente assicurativo non presenti al cliente almeno 3 proposte di polizza diverse: la multa prevista è infatti andata da un range tra i 50.000 e i 100.000 euro, a uno tra 1.000 e 10.000. Confermato anche il passaggio dal contrassegno di carta a quello elettronico, per evitare l'esposizione dei falsi tagliandi sul vetro del veicolo.
Ma, diversamente da quanto ipotizzato da qualche scettico, le riforme più importanti sembrano essere quelle a favore dell'automobilista: se nel corso dell'anno il guidatore non ha incidenti, il suo premio rc auto deve abbassarsi automaticamente, e questo indipendentemente dalla zona geografica in cui contrae la nuova assicurazione: il conducente “virtuoso” ha dunque diritto a godere dello stesso trattamento economico in qualunque parte d'Italia. Non ci saranno penalizzazioni per chi decide di riparare la propria auto dal carrozziere di fiducia, invece di servirsi da quello indicato dalla compagnia assicurativa, e i risarcimenti per furto e incendio dell'auto saranno più celeri.
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