Rc Auto, dal 1994
Nell’ormai lontano 1994, lo Stato italiano decise di svincolare il settore RC auto lasciando libere le compagnie assicurative di impostare da loro, autonomamente e senza nessun intervento dall’alto, le tariffe. Nonostante l’obiettivo dell’intervento fosse quello di potenziare la concorrenza tra gli enti e portare ad un conseguente ribasso dei premi, dopo quasi 20 anni si è costretti invece a fare i conti con un bilancio che a prima vista sembra aver sortito l’effetto esattamente contrario: gli incidenti sono diminuiti del 40% circa, eppure le tariffe a carico degli assicurati sono aumentate, addirittura fino al 245% in più. Ma è colpa del “mercato Italia” o delle assicurazioni?
Anche se sembra un inspiegabile controsenso, le motivazioni alla base di questa situazione sono molteplici: analizziamole da vicino.
Costi e truffe
La concorrenza tra compagnie assicurative, sebbene importante, è in realtà solo uno dei fattori che finiscono per incidere sul costo dei premi RC auto, in gran parte determinati dagli incidenti e dalle truffe, una pessima abitudine quest’ultima, diffusa in più regioni.
Tasse ed imposte
Ogni polizza assicurativa è soggetta a tasse ed imposte che determinano una buona parte del prezzo finale del prodotto, infatti se si aggiungono gli oneri parafiscali, si arriva ad un’aliquota complessiva del 26,5%, superiore di circa otto punti percentuali alla media europea.
Che fare allora? Quale possibile soluzione adottare?
Secondo qualcuno, in Italia la svolta positiva si avrebbe nel giro di poco tempo se solo venissero aggiornate le tabelle per il risarcimento dei danni fisici gravi, da cui dipende il 40% del costo totale dei risarcimenti. Abbassare gli importi di tali tabelle, secondo la suddetta teoria, comporterebbe un’immediata e sensibile riduzione dei costi complessivi dell’RC auto.
La situazione femminile riguardo all’RC auto
Intanto per le donne arrivano brutte notizie in fatto di RC auto, almeno a giudicare dai risultati dell’indagine condotta dall’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle Compagnie assicurative, in merito ai pari diritti fra uomo e donna in materia di assicurazioni stabiliti di recente dalla Corte Europea. Secondo la ricerca infatti, proprio per effetto della sentenza della Corte di Giustizia UE, il divario di prezzo fra uomini e donne, da sempre favorevole a queste ultime, è stato ora sostanzialmente annullato: un fatto che, per il gentil sesso, assume i connotati di una vera propria beffa.
Conclusioni
In conclusione non si può non riconoscere che nel nostro Paese il costo dell’RCA sia ancora troppo alto, un dato di fatto che dipende da diversi elementi concomitanti. Si potrebbero dare la colpa alle politiche sbagliate e poco lungimiranti adottate da diversi anni a questa parte, che invece di contribuire a migliorare la situazione hanno finito per peggiorarla a dismisura, fino a giungere alla condizione attuale, nella quale siamo costretti a constatare l’enorme disparità di prezzo dell’RCA in Italia rispetto al panorama internazionale.
Sicuramente un modo di risparmiare c’è: confrontare le tariffe su 6sicuro