Assicurazioni senza confini?
Nel mondo moderno i confini fisici tra le nazioni dovrebbero essere poco più che un segno nelle carte geografiche ingiallite appese nei muri delle scuole. Le tecnologie di comunicazione digitali e le vie veloci di comunicazione hanno reso questo un mondo piccolo, in cui gli scambi culturali ed economici sono facilitati e favoriti. L’Italia, inserita fin dalla prima ora nella comunità europea, ha aderito agli accordi sulla libera circolazione degli uomini e delle merci.
In questa società moderna senza barriere ne resistono ancora molte invalicabili, in cui le rigidità normative e la protezione del mercato locale minano l’unione politica e commerciale.
Il mercato assicurativo delle RC Auto è sempre più ricco di offerte e nuovi prodotti, in grado di soddisfare quasi tutte le esigenze. Ma cosa succede se chi stipula una polizza assicurativa in Italia poi deve trasferirsi all’estero, nella comunità europea?
Il limite invalicabile dell’RC Auto
Chi sottoscrive una polizza in Italia e poi si trasferisce all’estero si vedrà costretto a stipulare una nuova assicurazione con una compagnia della nazione in cui andrà vivere. Questo perché le assicurazioni perdono la loro validità al di fuori dei confini nazionali.
L’Europa da tempo sta cercando di istituire un mercato unico delle assicurazioni in Europa. Purtroppo l’esistenza di numerosi ostacoli di origine burocratica e legislativa impediscono il progetto, che a rigor di logica, dovrebbe essere il naturale proseguo dell’unione politica europea.Ogni paese dell’unione europea ha differenti discipline locali che regolano la materia e sono da ostacolo all’unione assicurativa.
Insormontabili, sono parse le normative nazionali, alla Commissione europea incaricata di analizzare cosa ostacola l’unione legislativa, nel realizzare quello che sembrerebbe una soluzione banale.
La chimera del mercato unico delle assicurazioni
“Nell’Unione europea solo lo 0,6% dei premi delle assicurazioni sugli autoveicoli e il 2,8% dei premi delle assicurazioni sui beni vengono pagati oltre frontiera – racconta perplessa Viviane Reding, vicepresidente e commissario responsabile della Giustizia – Sebbene siano trascorsi più di venti anni dal completamento del nostro mercato unico, il commercio transfrontaliero nel settore delle assicurazioni è tutt’altro che agevole”.
Il trasferimento da una nazione ad un altra fa spesso perdere anche tutti i diritti acquisiti sulle polizie e i relativi sconti bonus malus imponendo, a chi stipula, di iniziare da capo ad ogni trasferimento.
Gli ostacoli e l’ingarbugliata ragnatela normativa intrappolano la Commissione europea per il mercato unico: la soluzione sembra lontana e irrisolvibile.
Ma siamo sicuri che queste norme così diverse da paese a paese non sia un modo legale per attivare una forma di protezionismo delle aziende nazionali e salvaguardare il mercato?
Cosa succederebbe se ci fosse un mercato unico delle assicurazioni?
Sarebbe necessario una revisione delle normative nazionali per creare un unico sistema che gestisca tutti gli aspetti legati al mondo assicurativo, non ultimo quello della determinazione dei premi assicurativi.
L’Italia, sapete benissimo, è il paese con le tariffe RC più care d’europa, questo sia a causa di peculiarità del mercato che per le modalità di determinazione delle tariffe tutto nostro.
Un sistema unificato potrebbe portare un effetto balsamico sulle tariffe RC Auto di cui potremmo giovarne tutti noi.
Secondo voi sarà mai possibile?