Le compagnie assicurative dovranno adeguare le schede sintetiche delle polizze di assicurazione sulla vita con partecipazione agli utili. Le due nuove cifre che andranno a comporre il prospetto sono il 2,97% del tasso di inflazione del 2012 e il 4,64% del tasso di rendimento lordo dei titoli di Stato.
Lo rende l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni: l’Ivass, sorto dalle ceneri dell’Isvap lo scorso primo gennaio per volontà del Consiglio dei Ministri, ha precisato inoltre che i dati aggiornati inseriti direttamente nelle schede di riepilogo serviranno per effettuare confronti con il tasso di rendimento minimo riconosciuto agli assicurati, e con il tasso di rendimento ottenuto dalla gestione separata.
Per quanto riguarda invece le assicurazioni sulla vita con partecipazione agli utili, l’Ivass ha pubblicato le tabelle indicanti l’andamento percentuale dei tassi di cambio nel periodo 2008-2012, basate su dati forniti da Banca d’Italia, Ministero delle Finanze e banche centrali.
Qualcosa si muove anche sul fronte delle cosiddette “polizze dormienti”, di cui dal 13 febbraio scorso è possibile chiedere il rimborso. L’Authority che vigila sul settore assicurativo ha chiesto alle compagnie “la massima collaborazione” nei confronti dei consumatori in procinto di inoltrare la domanda di rimborso, auspicando inoltre di “favorire una positiva chiusura della vicenda”.
In base a quanto stabilito dal Governo Monti, intervenuto lo scorso autunno per arginare la questione, fino al 15 aprile prossimo sarà possibile rivolgersi a Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) per chiedere la restituzione delle somme trasferite al Fondo Rapporti Dormienti. Un gruzzolo formato da tutte quelle polizze vita prescritte perché non riscosse in tempo dai beneficiari. Per ottenere il rimborso è sufficiente presentate l’attestazione del rifiuto a erogare l’importo rilasciata a suo tempo dalla compagnia di assicurazione, assieme al modello pubblicato sui siti di Ministero dello Sviluppo e della Consap stessa.
Le altre condizioni per vedersi restituire la somma sono la scadenza della stessa, la morte del titolare: evento che in entrambi i casi deve essersi verificato entro la data del 1 gennaio 2006, mentre la prescrizione del diritto alla riscossione deve essere antecedente al 29 ottobre 2008.
L’annosa questione delle “polizze dormienti” si sta chiudendo positivamente. Una vicenda, questa, che risale al 2008, quando l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva inserito nel Decreto Alitalia una disposizione che riduceva da 10 a due anni i termini di prescrizione, con effetto retroattivo dal 1 gennaio 2006. Un lasso di tempo molto breve, che ha finito per impedire a molti titolari di polizze vita di incassare per somme previste, devolute in seguito al Fondo per le vittime delle frodi finanziarie.
Il 5 ottobre scorso, il Consiglio dei Ministri è intervenuto per cercare una soluzione: con apposito decreto ha riportato i termini di prescrizione a 10 anni. Poi, giusto il tempo di reperire i fondi con cui risarcire gli aventi diritto (fondi che arrivano direttamente dalle sanzioni Antitrust) ed ecco pubblicato il bando di Consap e Ministero per lo Sviluppo Economico per la restituzione delle somme riguardanti polizze vita finite in prescrizione tra il 2006 e il 29 ottobre 2008.