Assicurazione auto o moto: di cosa si tratta
L‘assicurazione auto o moto è ciò che ci permette di guidare. E dico “permette” nel suo più intrinseco significato: condurre qualsivoglia veicolo a motore senza aver sottoscritto una polizza assicurativa è contro la legge. Dappertutto, non solo in Italia.
Dall’assicurazione dipende la copertura per qualunque cosa ci accada quando siamo alla guida del nostro mezzo. Dipende con quanto verremo risarciti, in quanto tempo e, non di poco conto, se lo saremo. Noi e chi ci sta intorno, passeggeri o passanti che siano.
Ovviamente le assicurazioni hanno un prezzo, che a volte non è proprio economico. Ma se è vero che con un sistema di comparazione dell’assicurazione auto si può risparmiare molto sul premio di cui sopra, è anche vero che il costo ed il premio non possono influire sulla struttura dell’assicurazione.
Traduco: esistono diversi tipi di copertura, ma in ogni caso rimangono standardizzati e contrattualizzati. Non possiamo fare un’assicurazione come vogliamo noi, insomma, ma come ci viene proposta dalla compagnia. In modo più o meno flessibile, certo, o più o meno “su misura”, ma in ogni caso mai fatta esattamente per noi. La domanda rimane, però:
Come dovrebbe essere l’assicurazione ideale?
Siamo tutti individui diversi e quindi con esigenze diverse. Di fatto quello che è ideale e perfetto per me potrebbe non esserlo per tutti gli altri. Studiando i commenti al blog dedicato alle assicurazioni e leggendo le perplessità/necessità degli assicurati, avanziamo una lista di formule che potrebbero personalizzare l’assicurazione di tutti noi. I “sogni di assicurazione perfetta” si basano praticamente tutti sulla personalizzazione e la meritocrazia. Ma andiamo per punti.
Assicurazione auto giornaliera
Molti automobilisti non guidano tutti i giorni, anzi. C’è chi va al lavoro in macchina, certo, ma molti di noi prendono i mezzi per spendere meno, qualcuno lavora da casa e altri magari utilizzano l’auto solo certi giorni della settimana. Ecco, proprio per questo motivo c’è chi desidera un’assicurazione pronta all’uso, come una tessera telefonica ricaricabile a scalabile: sarebbe perfetta per chi usa il mezzo a giorni alterni e per brevi tratti di strada.
Al momento questo tipo di RC auto o RC moto non esiste, ma circolano voci che alcune compagnie ci stiano lavorando sopra. Un’assicurazione del genere è potenzialmente super-economica e vantaggiosa per molte persone.
Classe di prudenza
“Se io non provoco mai incidenti, spendo comunque troppo”. Questo è quello che pensano moltissimi automobilisti e motociclisti. Sì, perché se è vero come è vero che l’assicurazione ha un costo in base alla classe di merito, è anche vero che la stessa tende a crescere molto di più di quanto non tenda a scendere.
Allora c’è chi vorrebbe una differenza maggiore tra i virtuosi e gli irresponsabili: una sorta di premio alla prudenza. Da un lato questo discorso è già applicato con il discorso delle classi assicurative, ma dall’altro è evidente che a volte il meccanismo è “leggero” e le differenze economiche troppo lievi. Però viene anche da chiedersi: davvero vogliamo essere “premiati” se adempiamo al nostro dovere? È una piccola provocazione, ma pensaci: non provocare incidenti è un nostro preciso dovere, non un favore che facciamo a noi stessi e alla comunità. Per quale motivo l’assicurazione dovrebbe “ringraziarci”?
6sicuro Drive, l’app che ti fa risparmiare sull’assicurazione auto
6sicuro Drive permette di risparmiare sull’assicurazione auto. Finalmente saranno premiati coloro che dimostreranno di avere uno stile di guida impeccabile, poiché i partner assicurativi di 6sicuro, aderenti all’iniziativa, avranno a disposizione un dettagliato profilo di rischio del guidatore in modo da potergli offrire degli sconti dedicati.
Una volta scaricata ed effettuato il login, l’applicazione 6sicuro Drive raccoglie informazioni relative al comportamento di guida dell’automobilista calcolando un punteggio “Guida 6sicura” sulla base dell’analisi di elementi quali la velocità, l’accelerazione, l’approccio utilizzato per frenare e guidare in curva. Utilizza l’app per almeno 3 mesi, percorri 500 chilometri e 20 viaggi, ottenuto il punteggio “Guida Sicura” fai un preventivo tramite in nostro comparatore ed ottieni tariffe scontate.
Assicurazione sul carburante
Qua si apre un capitolo difficile e fastidioso, perché forse non tutti sanno che in Italia un litro di benzina, senza le accise sul carburante, costerebbe 0,76 euro. Tra le accise troviamo ancora la Guerra in Abissinia del 1935 e La crisi di Suez del 1956, per dire. A questo punto, alcuni utenti hanno proposto due idee:
- Pagare l’assicurazione auto in base al carburante comprato: questa variabile assicura infatti la percorrenza media e le compagnie saprebbero con precisione quanti chilometri abbiamo fatto in un mese o in un anno. Un conseguente sistema di controllo e di benefit metterebbe in comunicazione l’uso dell’auto alla guida e morale della favola: assicurazione su misura.
- Aumentare 10 centesimi la benzina al litro, ma assicurare tutte le auto: questo farebbe si che tutti pagheremmo “per forza” l’assicurazione e che tutti la pagheremmo, di fatto, a chilometro. Rimane da definire il tipo di polizza che coprirebbe in pratica tutti quanti.
Assicurazione sul bollo
È la stessa cosa del carburante, ma abbinata al bollo auto. Il bollo auto è una tassa di proprietà da pagarsi indipendentemente dall’utilizzo del mezzo e conviene farlo entro i termini previsti per non incorrere in multe e sanzioni.
Siccome questa “tassa” è obbligatoria e, visto che l’assicurazione è obbligatoria sulla proprietà, si potrebbe fare una cosa unificata, no? Questo potrebbe davvero semplificare l’ecosistema bollo/assicurazione. O forse no, perché la polizza sarebbe intestata solo a chi possiede la macchina? I dubbi, nel caso, non sarebbero pochi.
Assicurazione sulla patente
Potendo guidare un solo mezzo alla volta, tanti chiedono di semplificare l’assicurazione associandola alla patente e non al veicolo. In questo caso non ci sarebbero più parametri che riguardano il mezzo, ma solo la persona e questa soluzione porterebbe senz’altro un abbattimento dei costi.
E certamente un’assicurazione meritocratica. I commenti degli utenti in questo caso sono tanti e pieni di interesse. Ne prendo due a caso:
- “Per me l’assicurazione sulla patente è la migliore! Perché non va d’accordo con il tipo di macchina? Se un tipo sulla sua patente non ha mai avuto incidenti non vuol dire che ogni anno cambiava macchina, ma al contrario guidando sempre la stessa da 10 anni ha imparato ad usarla alla perfezione”.
- “L’assicurazione ideale è quella sulla patente di guida, non sull’automobile. Se da 40 anni non causo incidenti stradali e non ho mai arrecato danni a cose e e persone la mia polizza dovrebbe tenerne conto, se ho 10 auto ma ne guido una alla volta dovrei pagare sempre per uno. Inoltre la possibilità di causare danni con una vecchia Dyane dell’82 è maggiore e non minore che con una recente audi a 4 ruote motrici e con freni discreti; al contrario le assicurazioni penalizzano le auto più sicure e scontano le auto pericolose”.
Assicurazione promiscua
L’assicurazione ideale potrebbe essere la fusione tra alcune delle tipologie citate: sulla patente, per evitare truffe e “contare i mezzi” abbinati alla patente stessa, e a chilometri per cercare di pagare solo quello che si utilizza.
In questo caso il problema sarebbe la dimostrazione chilometrica: senza un GPS è facile portare indietro il contachilometri, e con un GPS installato si andrebbe incontro alla serie di problemi che, da tempo, affliggono queste tipologie di antifurto satellitari. Oppure potrebbe essere sulla patente e sul carburante, o altri mix che potremmo prendere in considerazione.
Conclusioni: l’assicurazione perfetta…
… Non esiste. Non è una grandissima novità; ho iniziato scrivendolo e concludo affermandolo. Tutte le soluzioni indicate sono applicabili solo cambiando radicalmente le attuali normative, perché alla base dell’attuale sistema di determinazione del premio assicurativo abbiamo tre parametri fondamentali:
- Bonus/Malus
- Residenza
- Tipologia Autovettura
E da questo “trittico”, al momento, non se ne esce. Tu cosa ne pensi? Ti viene in mente qualche altro modello, possibilmente realizzabile, riguardo alle formule assicurative?